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Dietro le quinte di 'Sole'

2 luglio 2009

Una sorta di diario per immagini delle riprese di Sole, il primo "dietro le quinte", o forse l’unico rimasto della storia del cinema muto italiano; un puzzle di inquadrature eccezionali, anche per l’ottimo stato di conservazione del nitrato, attraverso le quali è possibile ripercorrere le tappe della lavorazione del film, ridare un volto e spesso un nome a coloro che parteciparono a quest’avventura.
È questo il nuovo, eccezionale documento di poco più di 35 minuti che verrà mostrato per la prima volta al festival Il Cinema Ritrovato di Bologna, venerdì 3 luglio, alle ore 16.15 al Cinema Lumière, e che costituisce il pezzo forte del Dossier Blasetti curato da Alfredo Baldi e Michela Zegna per la Cineteca di Bologna. Alla presentazione interverranno Mara Blasetti, figlia dello scomparso regista, Alfredo Baldi e Michela Zegna.
Il filmato è stato ritrovato alcune settimane fa nel deposito di uno stabilimento di sviluppo e stampa a Roma ed è stato subito incluso nel documentario-dossier a cui stavano già lavorando da tempo Baldi e Zegna con la stretta collaborazione di Mara Blasetti.
Oltre dunque a queste straordinarie e inaspettate immagini del Dietro le quinte di Sole, il documentario – realizzato dalla Cineteca di Bologna- include interviste inedite su Sole e Blasetti a Carlo Lizzani, Mario Verdone, Callisto Cosulich e alla stessa Mara Blasetti.
Alessandro Blasetti, che proprio il 3 luglio compirebbe 109 anni, è da tempo oggetto di ricerca da parte della Cineteca di Bologna; già l’anno scorso sempre per Il Cinema Ritrovato l’istituzione bolognese ha prodotto una prima ipotesi di ricomposizione del film Sole, avvalendosi dei frammenti conservati dalla Cineteca Nazionale –gli unici rimasti dell’intero film-, di fotogrammi originali e di una selezione di foto di scena. Queste ricerche si sono in particolare rafforzate da quando la Cineteca di Bologna ha acquisito, nel 2007, lo straordinario fondo archivistico di Blasetti, comprendente le carte dell'archivio privato: l'epistolario, le migliaia di fotografie (circa 9000 tra foto di scena e immagini private), le sceneggiature (250, molte delle quali con annotazioni manoscritte) e le importanti riviste storiche ("Lo Schermo", "cinematografo" e "Lo spettacolo d'Italia") e numerosi oggetti di scena e costumi.

 

Sole: dietro le quinte, Italia, 1929-2009
A cura di Alfredo Baldi e Michela Zegna

Si ringraziano: Laboratorio L’Immagine Ritrovata, Cineteca Nazionale - CSC, Mario Bernardo, Andrea Dresseno, Luca Fabbri, Enrico Lancia

Un ringraziamento particolare a Mara Blasetti

Realizzazione: Cineteca di Bologna in collaborazione con Officinema. La Bottega dei Mestieri. A cura di: Alfredo Baldi, Michela Zegna, con la collaborazione di Anna Fiaccarini, Riccardo Redi, Enrica Serrani; Supervisione: Giuseppe Bertolucci; Mo.: Maria Antonietta Caparra; Consulenza Mo.: Fabio Bianchini; Mu.: Antonio Coppola Prod. Cineteca di Bologna D.: 40’

Dal catalogo del Cinema Ritrovato 2009 la presentazione di Michela Zegna:
"Sperduti nel buio (1914) di Nino Martoglio o Sole (1929) di Alessandro Blasetti. Eppure, proprio quando l’oggetto della nostra ricerca, ormai entrato nella dimensione mitologica, si fa più inafferrabile, un po’ come il Santo Graal per i cavalieri della tavola rotonda, ecco che un angolo buio di una cantina (in questo caso, il deposito di uno stabilimento di sviluppo e stampa a Roma) ci restituisce la speranza di essere sulle sue tracce, la convinzione che la ricerca non sia vana. Abbiamo ritrovato una sorta di diario per immagini delle riprese di Sole – il primo "dietro le quinte", o forse l’unico rimasto della storia del cinema muto italiano; un puzzle di inquadrature eccezionali, anche per l’ottimo stato di conservazione del nitrato, attraverso le quali è possibile ripercorrere le tappe della lavorazione del film, ridare un volto e spesso un nome a coloro che parteciparono a quest’avventura come il marchese Roberto Lucifero, vice presidente dell’Augustus, la casa di produzione del film, il duca Marcello Caracciolo di Laurino, assistente di scena, e il duca Giuseppe Caracciolo di Torchiarolo, direttore della fotografia.
È possibile vedere le paludi Pontine prima della bonifica, individuare alcuni dei luoghi dove sono stati girati gli esterni. È emozionante osservare Blasetti lavorare sul set, guardarlo scherzare con gli attori e la troupe, percepire il suo orgoglio nel mostrare le nuove attrezzature per l’illuminazione arrivate da Berlino e nel far visitare il teatro di posa, situato nell’allora via Mondovì a Roma, a ospiti più o meno illustri, come il segretario del PNF, Augusto Turati. Commoventi i provini a cui si sottopongono sconosciuti e imbarazzati aspiranti attori e attrici; i loro primi e primissimi piani mettono in rilievo una ricerca fotografica e d’inquadratura di matrice espressionista che si mescola ad un’illuminazione di gusto pittorico caravaggesco.
A ottant’anni esatti dalla realizzazione del primo film di Blasetti, queste immagini colpiscono per la freschezza e l’energia che ancora riescono a trasmettere.
Ci comunicano l’entusiasmo di un gruppo di giovani tra cui Goffredo Alessandrini, Gastone Medin e Aldo Vergano che hanno fortemente contribuito alla rinascita del cinema italiano. La lunga soggettiva che ci mostra dall’auto in corsa il paesaggio palustre, esprime un’idea di cinema che rompe con la tradizione italiana e che, guardando oltre confine, si ispira alle sperimentazioni visive russe, in particolare a quelle di Dziga Vertov. Nonostante Blasetti non abbia avuto la possibilità di vedere il cinema russo prima di realizzare Sole, è altrettanto vero che la sua precedente esperienza di editorialista con la rivista "Cinematografo" gli ha permesso di conoscere e di elaborare in modo originale le idee e le tecniche delle avanguardie cinematografiche europee. La proiezione del backstage sarà preceduta da un breve montaggio di interviste accompagnate da una selezione di documenti inediti del fondo Blasetti, inerenti la storia della produzione di questo film.
È particolarmente significativo che gli allievi della scuola Officinema. La Bottega dei Mestieri di Bologna abbiano contribuito alla realizzazione di questo dossier, accogliendo con entusiasmo l’idea di occuparsi di Alessandro Blasetti che, tra i suoi molti meriti, ha avuto quello di essere tra i fondatori della prima scuola nazionale di cinema, l’attuale Centro Sperimentale di Cinematografia".

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