Il cinema di Carl Theodor Dreyer: otto capolavori del maestro al Cinema Lumière
9 marzo 2009
Occasione preziosissima per rivedere o scoprire la filmografia di un maestro: otto film di Carl Theodor Dreyer al Cinema Lumière, quattro del periodo muto – accompagnati al pianoforte da Marco Dalpane –, quattro sonori, tutti in versione originale con sottotitoli italiani.
Primo appuntamento con la retrospettiva La passione di Carl Th. Dreyer mercoledì 11 marzo, alle ore 20 al Cinema Lumière, con Pagine dal libro di Satana (realizzato negli anni tra il 1919 e il 1921), per proseguire in ordine cronologico con gli altri titoli: Michaël (venerdì 13 marzo); Il padrone di casa (conosciuto anche come L’angelo del focolare, domenica 15 marzo); La passione di Giovanna d’Arco (lunedì 16 marzo); Vampyr (domenica 22 marzo); Dies Irae (martedì 24 marzo); Ordet (giovedì 26 marzo); Gertrud (venerdì 27 marzo).
La retrospettiva La passione di Carl Th. Dreyer è promossa da Cimes – Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna in collaborazione con Lab 80 e Cineteca di Bologna.
Da "Cineteca" di marzo:
La passione di Carl Th. Dreyer
Mercoledì 11 marzo, ore 20, Cinema Lumière
PAGINE DEL LIBRO DI SATANA (Blade af Satans bog, Danimarca/1919-21) di Carl Th. Dreyer
Intolerance di Griffith visto da Dreyer. Quattro episodi, in luoghi e tempi diversi, la somma di quattro film di genere diverso: la Passione di Gesù, l’Inquisizione spagnola, la Rivoluzione francese, la rivoluzione bolscevica in Finlandia. Medesimo il tradimento. Se fosse Satana a scrivere la Storia (il libro della Storia, il proprio diario, una sceneggiatura)? Peggio: se il maligno vi fosse obbligato? Allora questo film è un what-if, intollerabile per la dottrina cattolica o luterana o comunista.
Versione originale sottotitoli italiani
Accompagnamento al piano di Marco Dalpane
Venerdì 13 marzo, ore 20.30, Cinema Lumière
MICHAËL (Germania/1924) di Carl Th. Dreyer
Tratto da Herman Bang, romanzo autobiografico e, dunque, omosessuale: un maturo pittore innamorato di un bel giovane che diventa suo modello. Dreyer però sposta lo sguardo sul ragazzo irretito da una fatale principessa (Nora Gregor), dunque sul tradimento e sull’ingratitudine. Scorgervi, poi, una riflessione sul rapporto tra artista (cineasta) e pittura (cinema) o, ancora, tra modello e 'modellato', è senz’altro legittimo. Vietato invece scambiare per 'decadente' questo che è una sorta di documentario su un ambiente di esteti mondani.
Versione originale sottotitoli italiani
Accompagnamento al piano di Marco Dalpane
Domenica 15 marzo, ore 18, Cinema Lumière
IL PADRONE DI CASA / L’ANGELO DEL FOCOLARE (Du skal aere din hustru, Danimarca/1925) di Carl Th. Dreyer
Dramma domestico. Ordinarie torture di un marito-aguzzino. Cioè di un marito borghese come in La Souriante madame Beudet (1923) di Germaine Dulac; di un aguzzino come nei film di Stroheim. Il cinema della crueltà splende di un altro titolo.
Versione originale sottotitoli italiani
Accompagnamento al piano di Marco Dalpane
Lunedì 16 marzo, ore 20, Cinema Lumière
LA PASSIONE DI GIOVANNA D’ARCO (La Passion de Jeanne d’Arc, Francia/1926-28) di Carl Th. Dreyer
"... Ma bruciarla, perché? Cosparsa di lacrime, lambita dalle fiamme, rapata a zero, sporca come una bambina, anche così smette un momento di piangere per seguire con lo sguardo dei colombi che si posano sulla cupola della chiesa. Poi, muore". (Luis Buñuel, 1928. Chi può dire meglio?). Ma è questo il finale film? Non è forse la lacrima che fa traboccare la rivolta? – Dreyer potrebbe dire: Jeanne c’est moi.
Versione originale sottotitoli italiani
Accompagnamento al piano di Marco Dalpane
Domenica 22 marzo, ore 20.15, Cinema Lumière
VAMPYR (Vampyr - Der Traum des Allan Grey, Germania/1932) di Carl Theodor Dreyer
Film acustico, un’allucinazione auditiva. Un film ancora muto? già sonoro? Indecidibile: un film di Dreyer. Ma anche: le ruote del mulino si muovono, un essere umano (o è un vampiro?) resta soffocato nel bianco della polvere. Questo sistema di ingranaggi che sfarinano una figura ha un nome. Dreyer lo reinventa a ogni film.
Copia restaurata da Cineteca di Bologna
Versione originale sottotitoli italiani
Martedì 24 marzo, ore 20, Cinema Lumière
DIES IRAE (Vredens Dag, Danimarca/1943) di Carl Th. Dreyer
1623: Anne, giovane moglie di un pastore, nasconde la vecchia Marte accusata di stregonerie. Un altro Intolerance visto da Dreyer, ma girato durante l’occupazione nazista della Danimarca. What-if: e se Anne fosse una strega? Che importa, la domanda già appresta il rogo. – Dreyer qui potrebbe dire: Je/anne.
Versione originale sottotitoli italiani
Giovedì 26 marzo, ore 20.15, Cinema Lumière
ORDET (Danimarca/1954) di Carl Th. Dreyer
Johannes, studente di teologia, si crede Cristo. È un pazzo? Comunque così crede la sua comunità, la quale passa il tempo in reciproche accuse di eresia. Intanto un ragazza muore di parto. (What-if: se Cristo si credesse Cristo?) Johannes ordina alla morta di rialzarsi: lei obbedisce e abbraccia il marito. Miracolo del Verbo o della parola, ordet.
Versione originale sottotitoli italiani
Venerdì 27 marzo, ore 20, Cinema Lumière
GERTRUD (Danimarca/1964) di Carl Th. Dreyer
Una serie di segmenti giustapposti: sono piani-sequenza? Chiamiamoli così, per pigrizia, perché non abbiamo nomi adeguati per le autentiche invenzioni. È l’ultimo film di Dreyer. Ha settantacinque anni. E non è riuscito a realizzare Jesus: più che un film mancato un groppo in gola nella storia del cinema. "E concludo: il lavoro del cinema non deve essere inteso come un lavoro di tipo industriale. Il regista deve considerarlo un gioco, un gioco meraviglioso, o, se lo preferisce, come un ‘sogno da desti’, perché un tale sogno fa sì che gli elementi del bello siano intrisi d’irrealtà e quindi, una volta realizzati in film, distacchino l’azione dalla banalità quotidiana per reanderla al prodigioso mondo della poesia" (Carl Th. Dreyer).
Versione originale sottotitoli italiani
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