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Tutti i premi di Officinema Festival

23 febbraio

Una storia di sentimenti e di strani destini, raccontata con maturità dalla trentenne Nina Vukovic, rappresentante della Scuola di Berlino a Officinema Festival.
È proprio Nina Vukovic con il suo Miki’s Ballad – l’incontro tra un vecchio truffatore e la figlia che non vedeva da anni – a conquistare il premio come miglior film al concorso Mostra delle Scuole Europee di Cinema (cui si va ad aggiungere il premio per il miglior montaggio assegnato dalla giuria degli studenti del corso Officinema. La Bottega dei Mestieri), assegnato domenica sera di fronte a una folta schiera di giovani appassionati a conclusione di Officinema Festival, la manifestazione promossa dalla Cineteca di Bologna dedicata agli esordi.
Un festival piccolo, dal piccolo budget e dai piccoli premi – come ha ricordato il direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli – dall’importanza tuttavia unica, proprio per il compito che si è dato di cercare i cineasti del futuro (ma che già dalle prime prove dimostrano un livello qualitativo sorprendente).
La giuria internazionale – composta da Peter von Bagh (storico del cinema, direttore del Midnight Sun Film Festival e del festival Il Cinema Ritrovato), Dunja Kusturica (organizzatrice del Künstendorf Film and Music Festival), Roy Menarini (Docente di Storia del Cinema Università di Udine/Dams Gorizia e critico cinematografico), Costantino Marmo (Presidente del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione) e Francesco Merini (regista) – ha scelto Miki’s Ballad "per la capacità di mettere in scena una storia compiuta, di grande spessore umano, e di raccontarla non solo con impeccabile padronanza della tecnica cinematografica e narrativa, ma anche con efficace coinvolgimento emotivo".
Due menzioni speciali sono andate invece a Mivitskebali Partitura di Teona Grenade della Scuola La Fémis di Parigi "per la chiarezza della scrittura e la maturità della messa in scena, che danno vita a un film dai forti contrasti, tra cui musica e violenza, innocenza e colpa, scelte e destini", e a La vie qui va avec di Emmanuel Barre della Scuola IAD di Louvain La Neuve in Belgio "per la capacità di raccontare con pochi tratti, per sottrazione, suggerendo senza dover spiegare. Per l’originalità e la delicatezza dello sguardo, per la forza straniante dell’ambientazione".
Un ultimo premio per la Mostra delle Scuole Europee di Cinema, assegnato questa volta dalla giuria di studenti stranieri del corso Erasmus Mundus, è andato a 5 segundos di Jean François Rouzé della Scuola di Madrid "per la capacità di raccontarsi con gli occhi del protagonista e di avere la percezione di una vita e di una vista frammentata. Una vicenda che nella sua unicità tratta con estremo rispetto e delicatezza la malattia".

La giuria del concorso per corto e mediometraggi Visioni Italiane – composta da Chiara Caselli (attrice e regista), Pierfrancesco Diliberto detto "Pif la Iena" (attore), Giorgio Diritti (regista), Francesco Pamphili (produttore), Corso Salani (attore e regista) – ha assegnato il premio per il miglior film a Clandestinas di Silvia Chiogna (storia di una boliviana immigrata clandestina) perché "il film coinvolge ed emoziona toccando temi di grande attualità senza retorica, creando una crescente tensione drammatica".
Una menzione speciale è andata a El mueble de las fotos di Giovanni Maccelli, mentre il Premio Kodak è stato assegnato a L’arbitro di Paolo Zucca.
Due menzioni anche per gli attori protagonisti di +39 (Paolo Pierobon) e L’ordine provvisorio (Claudia Coli).

Vittoria assegnata dalla giuria composta da Daria Menozzi (regista), Paolo Muran (regista), Federico Schiavi (produttore) al collettivo ZimmerFrei nel concorso Visioni DOC, per il loro lavoro "storico-geografico" su Milano Memoria esterna, "per il linguaggio creativo con cui riesce a raccontare lo spirito di una città attraverso la sua memoria orale, riuscendo ad emozionare".
Menzione speciale a Come un uomo sulla Terra di Andrea Segre, Dagmawi Yimer, Riccardo Biadene (indagine sul brutale "controllo" dell’emigrazione dall’Etiopia verso l’Europa), "per la ricerca approfondita e coinvolgente su un tema solitamente censurato dai mezzi di informazione".

La giuria di Visioni Ambientali – composta da Mauro Bompani (Arpa), Roberto Dordit (regista), Vanes Poluzzi e Stefano Tibaldi (Arpa), Davide Turrini (giornalista) – ha deciso di assegnare il premio come miglior film a Il naturalista di Giulia Barbera, Gianluca Lo Presti, Federico Parodi, Michele Tozzi perché "il film in soli quattro minuti e mezzo riesce a rappresentare gli effetti devastanti e distruttivi dell’intrusione antropica, culturalmente inadeguata, negli equilibri di un ecosistema. La giuria apprezza inoltre l’efficace mescolanza tra differenti tecniche d’animazione e la riuscita combinazione tra l’elemento comico e il macabro".
Due segnalazioni per Anno 2018: verrà la morte di Giuliano Bugani e Salvatore Lucchese e Polvere di Ivan Gergolet.

Tra le tantissime scuole che hanno partecipato al Premio Luca De Nigris, vittoria (decretata dalla giuria di giovani studenti) tra le scuole primarie di Shampoo, videoclip musicale per lo storico pezzo di Giorgio Gaber (Scuola primaria Longhena – Istituto Comprensivo 8 di Bologna, Classe 3ªA); tra le scuole secondarie di primo grado ha vinto Un ballo da sogno (Scuola secondaria di primo grado A. Oriani, Istituto comprensivo Matteotti di Alfonsine – RA –, Classe 3ªB), mentre tra i lavori delle scuole secondarie di secondo grado è stato scelto Vendo rose (Istituto S. Umiltà – Liceo Linguistico Europeo di Faenza – RA –, Classe V).

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