Area stampa

Il cinema di Gus Van Sant

6 febbraio 2009

Le giovani anime dannate, gli adolescenti spaesati e senza guida, le nuvole di Portland e i canyon infuocati, la bellezza che irretisce e muore, i misteri tragici d’un paese e della sua generazione perduta. È in questi giorni sugli schermi italiani Milk (presentato in anteprima dalla Cineteca lo scorso 17 gennaio, in occasione della festa per i 25 anni del Cinema Lumière): il momento giusto per rivisitare Gus Van Sant, in un’ampia retrospettiva che si inaugura al Cinema Lumière domenica 8 febbraio alle ore 20.15 con Mala Noche. Nel suo film d’esordio autoprodotto in sedici millimetri, l’abortita ossessione amorosa di un negoziante di liquori per un giovane clandestino messicano, tra gli scalcinati bassifondi di una Portland plumbea e onirica, fotografata in un bianco e nero sgranato e allucinatorio, con in nuce molti dei pezzi forti del vansant-pensiero (esseri randagi refrattari a ogni addomesticamento, il peregrinare senza meta alla disperata ricerca di un approdo) e di una figuratività già inconfondibile.
Un’ospite d’eccezione, mercoledì 11 febbraio, ore 20, per presentare uno dei capolavori del regista americano: Chiara Caselli introdurrà al Cinema Lumière la proiezione di Belli e dannati, in cui veste i panni di una ragazza italiana che ruba il cuore di un escort drop-out dei bassifondi di Portland – in realtà figlio di un miliardario –, interpretazione (al fianco di star come Keanu Reeves, Udo Kier e il compianto River Phoenix) che consacrò a livello internazionale il talento dell’allora poco più che ventenne attrice bolognese.

Da "Cineteca" di febbraio:

Domenica 8 febbraio, ore 20.15, Cinema Lumière
MALA NOCHE (USA/1985) di Gus Van Sant
Versione originale sottotitoli italiani
Nel film d'esordio, autoprodotto in sedici millimetri, l'abortita ossessione amorosa di un negoziante di liquori per un giovane clandestino messicano, tra gli scalcinati bassifondi di una Portland plumbea e onirica, fotografata in un bianco e nero sgranato e allucinatorio. In nuce molti dei pezzi forti del vansant-pensiero (esseri randagi refrattari a ogni addomesticamento, il peregrinare senza meta alla disperata ricerca di un approdo) e di una figuratività già inconfondibile.

Lunedì 9 febbraio, ore 22.15, Cinema Lumière
DRUGSTORE COWBOY (USA/1989) di Gus Van Sant
Leader di una piccola banda di reietti tossicomani, Matt Dillon trascorre le giornate svaligiando con spensieratezza e senso delirante d’onnipotenza i drugstore e le farmacie di Portland. L'amore, la comunità di recupero, il lavoro: solo illusioni di salvezza di una vita randagia scandita dai picchi ematici dell'eroina. Dal romanzo omonimo e autobiografico di James Fogle, il film più cinico e pessimista di Van Sant. Memorabile il cameo di William S. Borroughs nel ruolo di un vecchio prete tossicomane: dichiarazione d'amore e di poetica.

Martedì 10 febbraio, ore 22.40, Cinema Lumière
COWGIRL – IL NUOVO SESSO (Even Cowgirls Get the Blues, USA/1993) di Gus Van Sant
Sissy (Uma Thurman) è un'avvenente fanciulla con un'insolita dote: due lunghissimi pollici, segni di un'erotica diversità, di cui si serve per fare l'autostop e girare l'America. Dallo psichedelico romanzo di Tom Robbins, un coloratissimo road movie che si fa beffe di generi (il western, il country) e miti (la frontiera) della cultura machista dominante, abbattuta a colpi di lesbismo, filosofie panteiste, meticciato sessuale, travestitismo, vitalismo lisergico.

Mercoledì 11 febbraio, ore 20, Cinema Lumière
BELLI E DANNATI (My Own Private Idaho, USA/1991) di Gus Van Sant
Van Sant rivede e rilegge l'Enrico IV di Shakespeare nell'amicizia tra un ragazzo narcolettico che in strada c'è nato e un altro che la strada l'ha scelta per fare esperienze eccitanti e ribellarsi alla figura ingombrante del padre. Normale quindi che al gergo sboccato dei marchettari e dei dropouts si mischino i pentametri giambici del Bardo. Se Keanu Reeves rientrerà nei ranghi ovattati della ricca borghesia, per Mike–River Phoenix non ci sarà altro che l'asfalto bollente di un irraggiungibile Idaho. Tragico presagio di morte.
Introduce Chiara Caselli, interprete del film

Lunedì 16 febbraio, ore 22.15, Cinema Lumière
DA MORIRE (To Die for, USA/1995) di Gus Van Sant
"Non sei nessuno in America se non vai in tv": è il motto dell'aspirante star Suzanne (Nicole Kidman) che, pur di conquistare il suo spazio nel circo mediatico, non esita a istigare l'omicidio di un marito ingombrante e tontolone. Sgretolamento postmoderno della figura della dark lady nell'era del reality, in un film che "della televisione assume gli standard: interviste, presa diretta, frammentazione, programmatica amoralità" (Tullio Masoni).

Lunedì 23 febbraio, ore 22.15, Cinema Lumière
GERRY (USA/2002) di Gus Van Sant
Versione originale sottotitoli italiani
Due amici (Matt Damon e Casey Affleck) senza passato e senza storia vagano sperduti in un paesaggio desertico fra canyon infuocati e nuvole che scorrono velocemente su di un orizzonte color sangue. Influenzato dall'opera di Béla Tarr, Van Sant realizza il suo film più arditamente sperimentale dilatando il tempo, azzerando narrazione e psicologie, alla ricerca di uno stile puro e primitivamente pittorico, in "uno spazio senza limiti in cui la sottile linea di demarcazione che separa la civiltà dalla barbarie evapora come il sudore sotto il sole implacabile" (Bérénice Reynaud).

Mercoledì 25 febbraio, ore 18, Cinema Lumière
LAST DAYS (USA/2005) di Gus Van Sant
Non c'è nulla della tradizionale iconografia divistico-rockettara in questa personalissima lettura degli ultimi giorni di vita del leader dei Nirvana Kurt Cobain; anche la musica è quasi assente. Il corso stilistico intrapreso con Gerry e Elephant prosegue con un lavoro di sottrazione attraverso l'azzeramento della narratività, la dilatazione temporale e l'estetica del pedinamento. Non rimane che un ragazzo impenetrabile che vaga per i boschi di Seattle e che dietro le tende della sua villa cerca di sfuggire ai clamori del mondo.

Giovedì 26 febbraio, ore 20, Cinema Lumière
PARANOID PARK (Francia-USA/2007) di Gus Van Sant
Gli skater più folli, le giovani anime dannate sans toit ni loi della città, bruciano le proprie vite sulle rampe della più malfamata e pericolosa fra le piste di Portland. Nel raccontare la discesa agli inferi di un ragazzo che uccide per sbaglio un guardiano, Van Sant torna a parlarci, senza pretese sociologiche, di adolescenti spaesati e senza guida, afflitti dal demone dell'indifferenza, giocando con totale libertà creativa con immagini (un mix di 35 e 18mm), suoni, punti di vista, salti narrativi, suspence ed effetti stranianti.

Venerdì 27 febbraio, ore 22.15, Cinema Lumière
ELEPHANT (USA/2003) di Gus Van Sant
L'eccidio della Columbine secondo Van Sant che, coerente col nuovo corso stilistico intrapreso in Gerry, "scolpisce suono e luce per cercare di ritrovare momenti di bellezza nelle spire di una tragedia imperscrutabile" (Allan Hunter). Sceneggiatura aperta all'improvvisazione, giustapposizione dei piani temporali e dei punti di vista, lunghi piani sequenza che pedinano entomologicamente i giovani attori non professionisti lasciando solo intravedere gli indizi dell'imminente massacro. Trionfo a Cannes 2003 con la Palma d'Oro e il premio per la miglior regia.

Ufficio Stampa:
Andrea Ravagnan
tel: (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa2@comune.bologna.it

Documenti

Scarica il comunicato in formato word

Tipo di File: DOC Dimensione: 35.50 Kb

Scarica le foto dei film in rassegna

Tipo di File: ZIP Dimensione: 5.09 Mb