Tempi moderni
4 dicembre 2014
Il commiato di Charlot
È il film che ha impresso l’immagine della fabbrica negli occhi di tutti.
È il film in cui Charlot trova la parola – proprio perdendo il testo della Titina, scritto di fortuna sui polsini della camicia –, cantando in un incomprensibile e geniale gramelot.
E, così facendo, “parlando”, è il film in cui Charlot saluta il pubblico del mondo intero, incamminandosi – questa volta non più solo, come ha sempre fatto il Vagabondo – verso un orizzonte di speranza, accompagnato dalla raggiante presenza della ragazza che nel film, e nella vita privata di Chaplin, ha il volto di Paulette Goddard.
Tempi moderni: il film com’è e come avrebbe potuto essere
Eppure tante cose non erano come sono poi diventate: Charlot forse avrebbe parlato (e in modo comprensibile!) per tutto il film e forse il Vagabondo si sarebbe incamminato solo ancora una volta verso un orizzonte senza meta…
Modern Times – Tempi moderni ha vissuto un rocambolesco succedersi di invenzioni creative, prima di trasformarsi nel capolavoro con cui Charles Chaplin ha narrato nel 1936 quei “tempi moderni” che erano (e sono ancor oggi!) quelli dell’uomo e della macchina, dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, della società alienata e della povertà dei tanti.
Un Chaplin che affronta i temi più complessi messi in campo dalla modernità: con il suo genio visionario, con l’irresistibile forza comica, con la sensibilità attraverso la quale aveva conquistato il mondo in vent’anni di creazioni cinematografiche.
Il restauro in sala dall’8 dicembre
E proprio a conclusione di un 2014 dedicato ai 100 anni di Charlot (Charles Chaplin “inventava” la maschera più famosa della storia del cinema il 7 febbraio del 1914), la Cineteca di Bologna porta dall’8 dicembre e per tutto il mese nelle sale italiane il nuovo restauro di Tempi moderni, nell’ambito del progetto di distribuzione dei classici restaurati Il Cinema Ritrovato. Al cinema promosso dalla Cineteca di Bologna e Gruppo Unipol.
La nuova incisione della partitura musicale
Un restauro che per la prima volta al mondo presenterà una nuova incisione della partitura musicale, composta com’è noto dallo stesso Charles Chaplin: la famiglia Chaplin non aveva infatti mai concesso fino ad oggi che l’incisione dell’epoca (realizzata negli studi Fox da Alfred Newman) fosse sostituita da una nuova incisione, che restituisce ora invece tutta la brillantezza e la freschezza di una partitura che mette in luce il talento musicale dello stesso Chaplin: è quella realizzata da Timothy Brock, alla guida dell’Orchestra NDR Radiophilharmonie di Hannover.
L’edizione in DVD e il documentario Chaplin ritrovato
Tempi moderni uscirà parallelamente in DVD per le Edizioni Cineteca di Bologna – primo titolo di una collana, che vedrà pubblicato l’intero catalogo dei grandi lungometraggi di Charles Chaplin restaurati – arricchito da un booklet e dal documentario Chaplin ritrovato: Tempi moderni, realizzato a partire dai materiali dell’Archivio Chaplin (al quale la Cineteca di Bologna ha lavorato per oltre dieci anni, completandone la catalogazione e la digitalizzazione) che raccontano i molti retroscena che hanno portato al compimento di Tempi moderni.
Alle origini del film: la visita alla Ford
Un film che affonda le proprie radici già al 1923, al momento di una approfondita visita agli stabilimenti della Ford, ma si svilupperà solo diversi anni dopo, in un contesto radicalmente trasformato, sul piano sociale ed economico, dalla crisi scoppiata nel 1929 e, su quello specificamente cinematografico, dall’avvento del sonoro.
L’ipotesi di un film parlato
Uno sperimentatore come Chaplin decide alla fine di realizzare un film in cui suoni e partitura si fondono magnificamente e inserendo in una sorta di unico contesto musicale anche alcune parole, fino, ricordavamo, al numero da antologia in cui Charlot canta la Titina: in realtà Chaplin aveva accarezzato l’idea di un film interamente parlato, con dialoghi già scritti e affidati anche allo stesso Charlot, salvo poi abbandonare questa scelta.
L’altro finale
Un discorso analogo può essere fatto per il finale, entrato nell’immaginario collettivo, con Charles Chaplin e Paulette Goddard incamminati verso l’orizzonte: Chaplin ne aveva girato un altro, che vedeva invece i due protagonisti separarsi: Paulette Goddard avrebbe preso i voti e il Vagabondo si sarebbe allontanato sulla strada in solitudine, richiamando quasi alla lettera il finale di una vecchia comica, The Tramp – Charlot vagabondo, realizzata da Chaplin nel 1915 per la casa di produzione Essanay (l’intera produzione delle comiche Essanay è in uscita a dicembre in DVD per le Edizioni Cineteca di Bologna).
Tempi moderni nell’Archivio Chaplin
I materiali cartacei e fotografici relativi a Tempi moderni presenti all’interno dell’Archivio Chaplin ammontano a quasi 3.000 pagine e documentano praticamente tutte le fasi della realizzazione del film in un arco di tempo che si estende dai rapporti di produzione e i diari di lavorazione datati settembre 1933, alla rassegna stampa successiva alla prima del film, nel febbraio del 1936, fino ai carteggi relativi alla riedizione della pellicola negli anni Cinquanta e Settanta.
Centinaia le carte di appunti preparatori in maggioranza dattiloscritti (con note manoscritte a margine o sul retro delle pagine) tra cui una prima sinossi della storia e alcune bozze di soggetto e trattamento dai titoli provvisori The Masses (in cui sono già presenti i tratti salienti della storia) e Commonwealth.
Il mio personaggio è l’uomo. Non l’ho mai battezzato; non ha nome: è l’uomo
“Dopo Tempi moderni – ricorda Cecilia Cenciarelli, responsabile del Progetto Chaplin della Cineteca di Bologna –, Chaplin si rimetterà in gioco. Il congedo avviene in strada, poiché e ad essa che appartiene Charlot, Vagabondo per antonomasia, ed è in strada che la macchina da presa l’aveva immortalato per la prima volta, nel febbraio del 1914 in Kid Auto Races at Venice, un prodigioso film di sette minuti appena”.
Come ha detto Charles Chaplin: “Il mio personaggio è l’uomo. Non l’ho mai battezzato; non ha nome: è l’uomo”.
Il Cinema Ritrovato. Al Cinema
Classici restaurati in prima visione
Dall’8 dicembre nelle sale italiane e in DVD nelle librerie
TEMPI MODERNI (Modern Times, USA/1936) di Charles Chaplin (87’)
Edizione restaurata
Nuova registrazione della colonna sonora originale di Charles Chaplin
Restauro promosso dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Criterion Collection e realizzato dal laboratorio L’Immagine Ritrovata
Regia, sceneggiatura e montaggio: Charles Chaplin
Fotografia: Rollie Totheroh, Ira Morgan
Scenografia: Charles D. Hall, Russell Spencer
Musica: Charles Chaplin
Interpreti: Charles Chaplin (il Vagabondo), Paulette Goddard (la Monella), Henry Bergman (il padrone del ristorante), Chester Conklin (il capo-meccanico), Stanley J. Sanford, Hank Mann, Louis Natheaux (i ladri), Allan Garcia (il direttore della fabbrica)
Produzione: Charles Chaplin per United Artists
Ufficio stampa Cineteca di Bologna
Andrea Ravagnan
(+39) 0512194833
(+39) 3358300839
cinetecaufficiostampa@cineteca.bologna.it
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