Film d'artista
13 gennaio 2009
La Cineteca di Bologna e déjà.vu, in collaborazione con il Museo MAMbo presentano Film d’artista, la serie di appuntamenti, nella settimana di Arte Fiera, che chiude la seconda edizione del progetto promosso dal network culturale aritmia. Film d’artista sonda lo stretto rapporto che intercorre tra cinema e arti visive, mostrando i flussi migratori che attraversano i loro immaginari. Protagonisti degli eventi in programma, una serie di artisti visivi contemporanei, i cui lavori ruotano intorno al tema comune della "catastrofe", parola-guida scelta quest’anno come bussola d’orientamento. A cura di Lelio Aiello, Lorenzo Buccella, Gudrun De Chirico, il progetto si articola in tre serate durante le quali gli spazi della Cineteca diventeranno scenario per un viaggio nei segmenti dell’immaginario collettivo che fanno del repertorio filmico lo spartito visivo della "realtà" su cui intervenire. Un gorgo di citazioni, manipolazioni e riusi che assorbono e ricalcano mezzi, codici e retoriche del cinema per ribaltarne la percezione dall’interno.
Il primo appuntamento al cinema Lumière (mercoledì 21 gennaio 2009, h 22) presenta una selezione di video curata da Gudrun De Chirico, dove lo sguardo-cinema diventa il doppiofondo di un immaginario collettivo che video-artisti contemporanei rovistano dall’interno per arrivare a una sorta di sabotaggio percettivo. Dalle scomposizioni epico-quotidiane proposte da ZimmerFrei (Italia) alle parodie performative di Yan Duyvendak (Svizzera), passando per i riferimenti lynchiani di Reynold Reynolds (USA) a quelli sulla quotidianità di Patrick Jolley (Irlanda) alle solitudini rifratte dei Masbedo (Italia).
Introdotti dal critico cinematografico Lorenzo Buccella, Clemens von Wedemeyer & Maya Schweizer (Germania/Francia), saranno i protagonisti del secondo appuntamento al Lumière (venerdì 23 gennaio 2009 h 22:45) invitati a un dialogo con il pubblico dopo la proiezione del loro ultimo video "Metropolis, report from China" del 2007, realizzato in seguito al viaggio dei due artisti a Pechino e Shanghai, alla ricerca di possibili analogie tra il film che Fritz Lang realizzò nel 1927 e i cambiamenti urbanistici attuali intervenuti nelle metropoli cinesi dopo l'apertura del paese al mercato globale. A scene tratte da "Metropolis" si alternano le testimonianze attuali di chi vive in presa diretta il cambiamento vertiginoso delle due città.
Il terzo e ultimo evento di Film d’artista (sabato 24 gennaio 2009 h 22:15), curato da Lelio Aiello con Lorenzo Buccella e Gudrun De Chirico, coinvolge tutti gli spazi della Cineteca, tra cui la sala di proiezione Lumière, la biblioteca e il cortile esterno. Anello di congiunzione con le arti visive, gli spazi della Cineteca di via Azzo Gardino cambiano veste, accogliendo i lavori di artisti visivi contemporanei che ingaggiano una sfida a codici e immaginari prettamente cinematografici, con installazioni video e sonore. John Duncan (USA) presenta l’installazione audio Crosstalk Pool che avvolgerà l’intero cortile di entrata del Lumière e lo trasformerà in un vortice di messaggi vocali surreali e criptici. Domenico Mangano (Italia) propone il video The Blurring Shine, prodotto del recente viaggio negli USA in occasione della sua residenza presso ISCP- International Studio & Curatorial Program. Lo svedese Lukas Moodysson (Svezia) presenta il film Container: lungometraggio che dà voce alle più intime ossessioni del regista, ne condensa tutta la poetica e parla del sesso, della guerra, della religione e della morte; i due protagonisti si muovono come automi in scenari devastati. L’installazione a due schermi di Reynold Reynolds (USA) Secret Life esplora invece il mondo della mente umana, indagandone il lato incontrollabile e ingestibile. Patrick Jolley (Irlanda) col suo video Fall insiste sullo spazio quotidiano, privato però dell’idea stessa di familiarità ed animato da una forza invisibile. Carl Michael von Hausswolff e Thomas Nordanstad (Svezia) presentano la trilogia composta dai video Hashima, Al Qasr e Texas, quest'ultimo presentato in anteprima per Film d’artista. Passionate fruit di Sisley Xhafa (Kosovo) vuol far riflettere sulla violenza e sulla guerra e allo stesso tempo sul fascino e la seduzione legati al possesso di un’arma.
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