Ferragosto con 'Il sorpasso'
13 agosto 2014
È l’emblema del Ferragosto nell’immaginario italiano da cinquant’anni a questa parte. Il vuoto della Roma ferragostana, popolata solo dall’improbabile coppia formata dai caratteri antitetici di Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant, è nella nostra memoria il vuoto di ogni città che nell’Italia del boom si riversava sulle rive delle località balneari.
Certamente Il sorpasso è molto più di una perfetta commedia sulle vicissitudini ferragostane di un esuberante (fino all’insopportabile) uomo di mezza età che all’età non si rassegna e un giovane studente che giovane rimarrà per sempre. Il sorpasso è un film capace di entrare (non unico tra quelli firmati da Dino Risi) tra i grandi capolavori della storia del cinema italiano.
Ed è proprio con Il sorpasso che la Cineteca di Bologna pone il suggello sulle 50 serate Sotto le stelle del cinema in Piazza Maggiore, il lungo cartellone realizzato nell’ambito di bè bolognaestate che ha accompagnato gli spettatori, bolognesi e non solo, dal 20 giugno alla notte di Ferragosto.
Appuntamento domani, allora, giovedì 14 agosto, alle ore 21.45 in Piazza Maggiore con Il sorpasso di Dino Risi (la serata è promossa in collaborazione con il Motorshow), prima di ritrovarci, per la stagione 2014-2015, nelle due sale del Cinema Lumière, in Piazzetta Pasolini, a partire dai primi di settembre.
Sotto le stelle del cinema
Giovedì 14 agosto, ore 21.45, Piazza Maggiore
IL SORPASSO (Italia/1962) di Dino Risi (105’)
È un film felice, è un’altra iniziativa di queste nate con tutto a posto, girato in sei settimane, poi improvvisato per un altro trenta per cento nel doppiaggio, ma insomma tutto riuscito. Un film anche con una gran fortuna e con grande gioia espressiva, e rappresentava tra l’altro, come credo pochi altri film, l’aria di quell’Italia dell’epoca, quest’euforia già venata dai primi brividi di preallarme, dai primi campanelli angosciosi, di cui il finale era un dosatissimo annuncio. Funzionò l’amalgama del mio personaggio (un giovanottaccio aggressivo e accattivante) con la malinconia e il riserbo di Jean-Louis Trintignant; funzionò il simbolo della rombante vettura sport che lanciava il nostro tandem sulle strade di un’Italia al culmine dell’euforia economica, della follia palazzinara e canzonettistica, del boom e della volgarità.
Vittorio Gassman
Il personaggio di Gassman era quello di un velleitario, un incostante, un superficiale, aggressivo, un po’ fascista, ma con una sua forza d’urto, e avevo avuto in mente qualche persona di mia conoscenza nel costruirlo. All’inizio pensavamo che Trintignant dovesse ribellarsi a Gassman, ma insomma poi, ragionandoci, il finale era più giusto con la morte di Trintignant.
Trintignant me l’avevano offerto e non lo volevo, poi me lo hanno fatto conoscere, sono andati a prenderlo a Parigi, ed era straordinario, perfetto per il ruolo. Lo l’avevo visto in un brutto film dove era malissimo utilizzato, per questo ne avevo avuto una cattiva impressione. Due attori calibrati, perfetti. E alle spalle queste vacanze del boom: tempo di euforia con un fondo un po’ cupo, tempo di relax e di falsità, una specie di stasi provvisoria in cui la gente tira spesso fuori il peggio. Ma anche tempo di vagabondaggio, di conoscenze e messe a confronto con gente che normalmente non capiterebbe mai di incontrare.
Dino Risi
Sotto le stelle del Cinema
20 giugno – 14 agosto
Piazza Maggiore
Sotto le stelle del Cinema è promosso dalla Cineteca di Bologna nell’ambito di bè bolognaestate 2014
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