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Omaggio alla Titanus con 'Pane, amore e...'

12 agosto 2014

In occasione della grande retrospettiva che il 67° Festival di Locarno dedica alla casa di produzione Titanus (una retrospettiva realizzata in collaborazione con la Cineteca di Bologna che del fondo Titanus è depositaria), la serata di mercoledì 13 agosto del cartellone di Sotto le stelle del cinema in Piazza Maggiore a Bologna (inizio ore 21.45) sarà dedicata a uno dei titoli più amati tra i moltissimi prodotti dalla Titanus, ora restaurato dal laboratorio L’Immagine Ritrovata: Pane amore e…, diretto nel 1955 da Dino Risi e affidato naturalmente alla coppia Sophia Loren e Vittorio De Sica.



Sotto le stelle del cinema

Mercoledì 13 agosto, ore 21.45, Piazza Maggiore
PANE AMORE E... (Italia/1955) di Dino Risi (100’)
In collaborazione con Festival di Locarno

Sono cinquantacinque i film in cui nel corso degli anni Cinquanta, Vittorio De Sica appare come attore, interpretati uno dietro l’altro con il ritmo parossistico del grande caratterista. Sul set dell’epoca – in cui il divismo delle maggiorate e il ‘neorealismo rosa’ confluiscono nella commedia all’italiana in corso di definizione – si guadagna un posto di rilievo fino a diventare una delle figure più riconoscibili e popolari della ‘incoscienza nazionale’. Nell’affollata galleria di avvocati, baroni, duchi, marchesi, conti, capitani, comandanti, maggiori, banchieri, guitti, uomini d’affari, generali, guaritori, sarti, ingegneri, arcipreti, sono numerose le incarnazioni che strappano l’applauso. Sono tutti un po’ gigioni questi immaturi uomini d’età sempre sulla breccia, voce impostata, complimento squillante, sguardo mirato, una mano sul cuore e l’altra non si sa dove. Sono tutti ‘simpatici’, sorridenti, chiacchieroni, vanesi, arruffoni, poseurs. Sì, come il maresciallo Carotenuto di Pane, amore e fantasia (Comencini, 1953), Pane, amore e gelosia (Comencini, 1954), Pane, amore e... (Risi, 1955), proverbiale raffigurazione tra caricatura e complicità del gallismo maschilista e dell’esuberanza meridionale.

Orio Caldiron

Lombardo continua a esplorare, nella stessa direzione del cinema popolare di ambiente meridionale, formule diverse e nuovi realizzatori. Lo interessa soprattutto una nuova tendenza all’interno della corrente neorealista nel 1951, quando scoppia il ‘caso’ di Due soldi di speranza di Renato Castellani: una commedia sentimentale girata in esterni da attori sconosciuti, con una freschezza e una spontaneità che la portano al successo, imponendola come prototipo di un nuovo genere, subito definito ‘neorealismo rosa’. Era un’indicazione che un produttore come Lombardo non poteva lasciarsi sfuggire. Così, a due anni di distanza da quel successo, egli scrittura l’autore del soggetto del film di Castellani, lo sceneggiatore Ettore M. Margadonna; un regista emergente, Luigi Comencini, due beniamini del pubblico, Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida, cui affianca dei caratteristi di gran mestiere, Tina Pica, Virgilio Riento, Memmo Carotenuto. La combinazione risulta più che azzeccata: e nel dicembre 1953 Pane, amore e fantasia, accortamente applicando per la prima volta in Italia la tecnica della commedia di costume hollywoodiana a un film ‘falso rustico’, rilancia clamorosamente il ‘neorealismo rosa’, ottenendo alla fine della stagione il primo posto assoluto nella classifica degli incassi. Il successo è strepitoso per la Titanus, che riesce a piazzare ottimamente, nelle stagioni successive, anche Pane, amore e gelosia e Pane, amore e..., quest’ultimo con Sophia Loren al posto della Lollobrigida.

Aldo Bernardini, Vittorio Martinelli

Pane amore e... con Sophia era lo sfruttamento di una formula finché durava. Credo che Gina Lollobrigida non volesse più fare la serie, e allora si pensò di lanciare la nuova attrice, Sophia, all’inizio della carriera. Poiché Sophia è napoletana, allora De Sica, il maresciallo Carotenuto, veniva trasferito a Sorrento come comandante dei vigili urbani.

Dino Risi

 

Sotto le stelle del Cinema
20 giugno – 14 agosto
Piazza Maggiore

Sotto le stelle del Cinema è promosso dalla Cineteca di Bologna nell’ambito di bè bolognaestate 2014


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