Festa della Liberazione con i film di Rossellini
18 aprile 2014
La Cineteca di Bologna, che nel mese di aprile ha portato nelle sale italiane il restauro di Roma città aperta, celebra la festa della Liberazione con un intenso omaggio a Roberto Rossellini, autore del quale la Cineteca stessa sta restaurando alcuni tra i suoi titoli più importanti, nell’ambito del Progetto Rossellini realizzato in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, CSC-Cineteca Nazionale e Coproduction Office.
Da domenica 20 a giovedì 24 aprile attraverseremo la filmografia di Roberto Rossellini, dai film che hanno raccontato come pochi altri la storia italiana ed europea del secondo dopoguerra allargando poi lo sguardo ad altre sfaccettature dell’arte rosselliniana: e lo faremo attraverso i nuovi restauri del Progetto Rossellini e copie in pellicola provenienti invece dalla Cineteca Nazionale.
L’omaggio a Roberto Rossellini si apre quindi domenica 20 aprile, con una doppia Ingrid Bergman: alle ore 18 è in programma Viaggio in Italia, che vedremo in versione originale inglese con sottotitoli italiani, seguito alle ore 21.45 da Europa ’51.
Lunedì 21 e martedì 22 aprile, c’è la tenitura di prima visione del restauro di Roma città aperta, con spettacoli alle ore 18, 20.15 e 22.15.
La proiezione di lunedì 21 aprile (giorno della Liberazione di Bologna) delle ore 18 sarà presentata da William Michelini dell’ANPI Bologna.
Vedremo poi: Germania anno zero (mercoledì 23 aprile, ore 20); Il generale Della Rovere (mercoledì 23 aprile, ore 22.15; copia proveniente da Cineteca Nazionale); Paisà (giovedì 24 aprile, ore 20; restauro Progetto Rossellini); Stromboli terra di Dio (giovedì 24 aprile, ore 22.15; restauro Progetto Rossellini).
Il giorno della Liberazione nazionale, venerdì 25 aprile, sarà invece protagonista Elisabetta Sgarbi, con le sue storie partigiane.
Due gli appuntamenti al Cinema Lumière: alle ore 20.15, la Sgarbi introdurrà la proiezione di Quando i tedeschi non sapevano nuotare, mentre alle ore 22 presenterà i suoi Racconti d’amore.
Omaggio a Roberto Rossellini
Dal 20 al 24 aprile
Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b)
Domenica 20 aprile, ore 18
VIAGGIO IN ITALIA (Italia-Francia/1954) di Roberto Rossellini (97’)
“Confesso la mia impotenza a definire con chiarezza i meriti di uno stile così nuovo da sfuggire ad ogni definizione. Viaggio in Italia è la storia della lite e della riconciliazione di una coppia. Tipico soggetto da commedia, soggetto anche di Aurora. Rossellini e Murnau sono i due soli cineasti che abbiano fatto della natura l’elemento attivo, principale del dramma. Poiché rifiutano entrambi le facili soluzioni dello stile psicologico, disprezzano i sottintesi e l’allusione, hanno avuto lo straordinario privilegio di condurci fino alle più segrete regioni dell’anima. Segrete, intendiamoci: non si tratta delle zone torbide della libido, ma della piena luce della coscienza”. (Eric Rohmer)
Restaurato dal laboratorio L’Immagine Ritrovata nell’ambito del Progetto Rossellini promosso da Istituto Luce Cinecittà, Cineteca di Bologna, CSC-Cineteca Nazionale, Coproduction Office Versione originale con sottotitoli italiani
Domenica 20 aprile, ore 21.45
EUROPA ’51 (Italia/1952) di Roberto Rossellini (110’)
Il secondo film di Rossellini&Bergman. È lo scavo più profondo in una psiche femminile, lo sbilanciarsi oltre la Storia (ma a partire dalla Storia) in un’angoscia individuale, il film dove più tesa è l’attenzione della macchina da presa al viso e ai gesti. Irene è elegante, luminosa, cosmopolita, mondana, distratta. Il figlioletto (trascurato?) si uccide. Per lei comincia un misterioso movimento interiore, il progressivo congedo dalle superfici lucide della sua vita mondana, l’affrontamento di una realtà ruvida (le periferie incombenti, il lavoro in fabbrica, infine l’istituto psichiatrico) che assume le forme pure di un’ascesi. Si è detto che Irene somigliasse a Simone Weil.
Copia proveniente da Cineteca Nazionale
Lunedì 21 e martedì 22 aprile, ore 18, 20.15 e 22.15
ROMA CITTÀ APERTA (Italia/1945) di Roberto Rossellini (100’)
Il film simbolo di una nazione, del suo popolo, dei suoi valori, emblema della Resistenza e di una nuova Italia che nasceva dal dolore della guerra. A distanza di quasi settant'anni, il capolavoro neorealista di Rossellini rimane un riferimento imprescindibile della cultura italiana: il film che ha rivelato al mondo il nostro cinema e la figura di Anna Magnani. “Se il film è la storia di un caseggiato, lo è in quanto quest'ultimo è un microcosmo che sintetizza (come un palcoscenico en plein air) la città intera: le nostre case già sono per Rossellini, nel '45, le nostre strade, e non più degli interni; la vita privata, le storie d'amore, coinvolgendo gli altri, si svolgono alla luce del sole; e la clandestinità della lotta partigiana è una nuova prassi, che passa attraverso i tetti e non si cela nel basso delle cantine. Rossellini, già oltre la guerra, vive nello spazio della modernità” (Adriano Aprà).
Restaurato dal laboratorio L’Immagine Ritrovata nell’ambito del Progetto Rossellini promosso da Istituto Luce Cinecittà, Cineteca di Bologna, CSC-Cineteca Nazionale, Coproduction Office
Mercoledì 23 aprile, ore 20
GERMANIA ANNO ZERO (Italia-Francia-Germania/1948) di Roberto Rossellini (75')
“Lo scheletro in disfacimento di una città ridotta in macerie e polvere dalla guerra non serve a Roberto Rossellini soltanto per disegnare la cornice apocalittica destinata a imprigionare un paese sconfitto. [...] Lo scheletro della città distrutta diventò quello che poi la macchina da presa avrebbe trascritto: la proiezione sullo schermo delle lacerazioni e delle ferite profonde lasciate, nell'animo di una creatura innocente, dalla guerra e dall'ideologia che l'aveva scatenata". Così Carlo Lizzani, co-sceneggiatore e aiuto regista del film. Restauro realizzato nell’ambito del Progetto Rossellini.
In collaborazione con Comitato Provinciale della Resistenza e della Lotta di Liberazione – A.N.P.I.
Versione originale con sottotitoli italiani
Mercoledì 23 aprile, ore 22.15
IL GENERALE DELLA ROVERE (Italia/1959) di Roberto Rossellini (138’)
La giuria di Venezia 1959 premia ex-aequo Il generale Della Rovere e La grande guerra, “due film diversissimi che, prendendola da lati diversi, raccontano la stessa vicenda. Una storia emblematica di italiani istrioni e infantili, portati a imboscarsi fra mille ‘furbate’, piccole e grandi vigliaccherie, ma anche l’orgoglio (teatrale, se vogliamo, ma pur sempre orgoglio) di sapersi riscattare se messi di fronte allo specchio della propria miseria e alle sofferenze di altri poveri esseri umani. Rossellini si cimenta con uno dei pezzi forti del suo repertorio, la descrizione accurata e sensibilissima – condotta stilisticamente con lo stesso linguaggio filmico usato nei futuri film televisivi – del cammino verso la santità e l’eroismo. Bertone, uomo patetico, diventerà ciò che ha finto di essere: conoscerà la dignità e la gioia di essere fedele fino in fondo. (Giacomo Manzoli)
Copia proveniente da Cineteca Nazionale
Giovedì 24 aprile, ore 20
PAISÀ (Italia/1946) di Roberto Rossellini (124’)
Sei episodi che raccontano l’avanzata degli Alleati in Italia: “Due mondi entravano in contatto, ognuno con la sua psicologia e la sua struttura mentale: i vincitori e i vinti. Da quel contatto nasceva una grande confusione, tanto che alla fine non c’era no più né vincitori né vinti; restava soltanto l’eroismo quotidiano dell'uomo che si aggrappa alla vita” (Roberto Rossellini).
Restauro realizzato nell’ambito del Progetto Rossellini.
Giovedì 24 aprile, ore 22.15
STROMBOLI TERRA DI DIO (Italia/1950) di Roberto Rossellini (102’)
“In uno scritto intitolato Perché ho scelto Ingrid Bergman, Rossellini attribuisce a Karin, protagonista di Stromboli, la nazionalità svedese (anziché lituana, come sarà nel film) e dichiara che l’attrice sente quanto "il racconto cinematografico che si accinge a vivere diventerà sotto molti aspetti un’avventura sua, un fatto personale". Oggi sappiamo che fu lei a scegliere lui, scrivendogli una lettera divenuta celebre, in cui gli offriva di lavorare insieme ed affermava di saper dire “ti amo” in italiano. Ma nelle parole di Rossellini - e nella storia di Karin, profuga straniera catapultata in un mondo a lei tanto distante quanto ostile - c'è tutto il groviglio di privato e pubblico, verità e leggenda, autobiografia e finzione che avvolge ciò che nacque dall'incontro fatidico tra il regista e l’attrice”. (Elena Dagrada)
Restauro realizzato nell’ambito del Progetto Rossellini.
Immagini della Resistenza e della lotta di Liberazione
Venerdì 25 aprile, Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b)
Ore 20.15
QUANDO I TEDESCHI NON SAPEVANO NUOTARE (Italia/2013) di Elisabetta Sgarbi (55’)
A parte l’ultimo episodio di Paisà e i racconti di Bassani, la Resistenza nel basso ferrarese e nel Polesine è stata poco frequentata. La pianura, i canali hanno generato una specificità della Resistenza che, anche qui, ha avuto i suoi martiri e i suoi eroi. Dalla liberazione tutta ‘al femminile’ del comune di Bondeno, al vigliacco assassinio del giovane ferrarese Ludovico Ticchioni, alle migliaia di tedeschi annegati nel Po: episodi, memorie, ferite riaffiorano attraverso le voci di protagonisti e storici che da anni stanno tentando di ricostruire quello che accadde in quei mesi decisivi.
In collaborazione con Comitato Provinciale della Resistenza e della Lotta di Liberazione – A.N.P.I.
Introduce Elisabetta Sgarbi
Ingresso libero
Ore 22.00
RACCONTI D'AMORE (Italia/2013) di Elisabetta Sgarbi (78’)
Due partigiani, amanti, traditi da una delatrice, ripensati e ricordati dalla loro figlia, molti anni dopo. Un fuggiasco, portato in salvo da due staffette, attraverso i canali del Delta. Micol Finzi Contini che ripercorre le vie della sua infanzia a Ferrara. Un pescatore di Pila che cade nella rete della sua illusione. Quattro storie in cui le nebbie, i canali e gli spazi d’acqua, Ferrara, la pianura e il fiume diventano sacche di tempo incontaminato, teatro di fantasmi amorosi e di desideri sospesi tra la vita e la morte.
Introduce Elisabetta Sgarbi
In collaborazione con FICE Emilia-Romagna
Ufficio stampa Cineteca di Bologna
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