Hal Ashby, un irregolare a Hollywood
11 febbraio 2014
Uno dei registi più ingiustamente dimenticati della gloriosa generazione della Nuova Hollywood, autore di film liberi ed eccentrici, sospesi fra favola e sogno, in cui satira pungente e humour nero sono spesso strumenti di critica e demistificazione. Jack Nicholson, Warren Beatty e Peter Sellers devono a Hal Ashby alcuni dei loro ruoli più memorabili.
E proprio a Hal Ashby, un irregolare a Hollywood la Cineteca di Bologna dedica una retrospettiva, tutta in versione originale con sottotitoli italiani, al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b) concentrata in sei titoli tra mercoledì 12 e sabato 15 febbraio, con una replica venerdì 21 febbraio di uno dei suoi film più significativi, interpretato appunto da Jack Nicholson, L’ultima corvée.
Primo appuntamento domani, mercoledì 12 febbraio, alle ore 20 con Oltre il giardino, in cui “Peter Sellers offre uno dei suoi più raffinati ritratti nel ruolo di questa inconsapevole vittima dell’isolamento” (Dave Kehr). La proiezione sarà introdotta da Franco Minganti, docente di lingue e letterature anglo-americane all’Università di Bologna.
A seguire, alle ore 22.30, Questa terra è la mia terra, biopic dedicato alla vita del folk singer americano Woody Guthrie.
Giovedì 13 febbraio, alle ore 18 è in programma Shampoo, mentre venerdì 14 febbraio alle ore 17 c’è la replica di Oltre il giardino e alle 22.30 la prima proiezione di L’ultima corvée (in replica poi venerdì 21 febbraio alle ore 18.15).
Due i film in programma sabato 15 febbraio: alle ore 20, Harold e Maude; alle ore 22.15, Tornando a casa.
Hal Ashby, un irregolare a Hollywood
Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b)
12 – 21 febbraio
Mercoledì 12 febbraio, ore 20 (replica venerdì 14 febbraio, ore 17)
OLTRE IL GIARDINO (Being There, USA/1979) di Hal Ashby (130’)
“Peter Sellers offre uno dei suoi più raffinati ritratti nel ruolo di questa inconsapevole vittima dell’isolamento, che ha vissuto la sua intera esistenza tra le mura di una casa con giardino di Washington, con la televisione come unico legame con il mondo esterno. Quando è costretto a uscirne, questo candido ingenuo diviene, per una serie di ironie ben congegnate, l’idolo della città. Il regista Hal Ashby sceglie uno stile sobrio e misurato per accordarsi alla sottigliezza e alla perfezione della performance di Sellers. Resta inesplorata la vena allegorica dello script di Jerzy Kosinski, ma nel complesso il film garantisce un ottimo livello di umorismo, complessità e profondità”. (Dave Kehr)
Introduce Franco Minganti
Versione originale con sottotitoli italiani
Mercoledì 12 febbraio, 22.30
QUESTA TERRA È LA MIA TERRA (Bound for Glory, USA/1976) di Hal Ashby (135’)
Dall’autobiografia del folk singer americano Woody Guthrie. Negli anni della Grande Depressione, in viaggio verso la California in cerca di fortuna, tocca con mano lo sfruttamento dei lavoratori e trasforma la musica in veicolo di protesta sociale. “Guthrie racconta un’altra faccia del sogno americano, fatta di ingiustizia e sopraffazione, di solidarietà e disillusione, dove il punto di vista privilegiato è un forte senso di dignità dell’uomo e di rispetto per l’altro” (Franco Minganti). Ashby esalta l’idealismo del personaggio in un affresco storico che guarda al Ford di Furore ma non evita il sentimentalismo. Per il ruolo di Guthrie, dopo aver considerato De Niro, Nicholson, Hoffman e Bob Dylan, il regista vuole Tim Buckley, ma la morte prematura del cantante conduce alla scelta di David Carradine. Oscar per la migliore fotografia e la migliore colonna sonora.
Al termine gli psicoterapeuti Fabio Bruno e Chiara Zaniboni commentano il film
In collaborazione con S.I.Ps.A. – Società Italiana Psicodramma Analitico, sede di Bologna
Versione originale con sottotitoli italiani
Giovedì 13 febbraio, ore 18.30
SHAMPOO (USA/1975) di Hal Ashby (109’)
Parrucchiere di successo a Beverly Hills, seduttore per vocazione, George frequenta parallelamente Jill, Felicia e Jackie e sogna di aprire un proprio salone (con un prestito del marito di Felicia, a sua volta amante di Jackie). Prodotto, scritto (con Robert Towne) e interpretato da Warren Beatty, è un irriverente ritratto in forma di pochade dell'America del 1968, alla vigilia dell'elezione di Nixon, una società in transizione dagli ideali della controcultura al conservatorismo. “Con grande sapienza, Ashby gioca ancora sull'understatement. Ricorrendo a una narrazione frammentata e a un tono distaccato, compone pazientemente un puzzle perfetto nel quale ogni episodio si innesta al punto giusto per lasciare alla fine, quasi a sorpresa, un sapore amaro” (Rudy Salvagnini).
Versione originale con sottotitoli italiani
Venerdì 14 febbraio, ore 22.30 (replica venerdì 21 febbraio, ore 18.15)
L’ULTIMA CORVÉ (The Last Detail, USA/1973) di Hal Ashby (103’)
“Le lunghe dissolvenze incrociate che contrappuntano il viaggio dei tre marmittoni di L'ultima corvé definiscono la tonalità tipica dei film di Ashby: una lenta diluizione, uno scivolamento dei corpi e delle idee, una certa impotenza volontaria a tradurre in fatti concreti (o in immagini) quel che si continua a ribadire a parole. Ne risulta una strana malinconia, a un tempo ironica e risentita. Due marinai (Jack Nicholson, scatenato, e Otis Young) devono scortare in prigione un terzo, il giovane Meadows (Randy Quaid), grosso, cleptomane e un po’ tardo. Il percorso non sarà servito che a far crescere sentimenti senza conseguenze”. (Cyril Béghin)
Versione originale con sottotitoli italiani
Sabato 15 febbraio, ore 20
HAROLD E MAUDE (Harold and Maude, USA/1971) di Hal Ashby (90’)
Vetta della poetica degli outsider di Ashby, dopo l’iniziale insuccesso commerciale si è guadagnato negli anni lo status di cult movie. L’incontro tra il giovane depresso Harold, abile metteur en scène di suicidi, e l’esuberante ottuagenaria Maude, fondato sulla comune passione per i funerali, è un inno alla diversità, alla bizzarria come antidoto alle rigide prescrizioni della routine borghese. Maude vive ai margini della società ma gode con pienezza ciò che la vita ha da offrirle ed esplora fino in fondo la propria libertà. Un divertente ribaltamento anagrafico in anni di movimenti giovanili. Ashby trova la giusta misura di ironia e humour nero.
Versione originale con sottotitoli italiani
Sabato 15 febbraio, ore 22.15
TORNANDO A CASA (Coming Home, USA/1978) di Hal Ashby (127’)
Bob (Jon Voight) parte volontario per il Vietnam; sua moglie Sally (Jane Fonda) si prodiga in un ospedale Per veterani; qui ritrova Luke (Bruce Dern), convinto pacifista rimasto paralizzato. Ashby guarda alle conseguenze traumatiche della guerra sui reduci e le persone che li circondano. Anima del progetto è la stessa Fonda, che era stata capofila della protesta contro l’intervento militare americano. Il Vietnam come punto di non ritorno individuale e collettivo: “non è più possibile continuare a immaginarsi un’America mitica una volta superata la soglia della disperazione nella quale gli americani sono stati gettati da altri americani” (Julio Cabrera). Tre Oscar: alla sceneggiatura e alle interpretazioni di Fonda e Voight.
Al termine gli psicoterapeuti Roberto Pani e Maitri Corona commentano il film
In collaborazione con S.I.Ps.A. – Società Italiana Psicodramma Analitico, sede di Bologna
Versione originale con sottotitoli italiani
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