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In viaggio con Cecilia

28 gennaio 2014

“Il documentario è uno strumento di speranza”, ha detto Cecilia Mangini, una delle autrici che meglio hanno saputo cogliere le sfaccettature scomode e complesse del presente, svelando le storture che si celavano dietro i sorrisi smaglianti del boom.
Nata a Mola ottantasei anni fa, è tornata al cinema dopo quasi quarant’anni grazie alla compaesana Mariangela Barbanente che ha diretto con lei In viaggio con Cecilia, road movie che racconta la Puglia dei nostri giorni, tra disoccupazione inquinamento e scandali giudiziari.

Il cinema di Cecilia Mangini sarà protagonista di un’intera serata al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b): domani, mercoledì 29 gennaio, a partire dalle ore 18, vedremo una selezione dei suoi documentari d’annata, piccoli capolavori che raccontano un’Italia tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Settanta.

Ci porta invece In viaggio con Cecilia il documentario che la stessa Mangini ha realizzato a quattro mani con Mariangela Barbanente.
Cecilia Mangini e Mariangela Barbanente incontreranno il pubblico del Cinema Lumière al termine della proiezione delle ore 20 di In viaggio con Cecilia.


I mercoledì del documentario. Omaggio a Cecilia Mangini


Mercoledì 29 gennaio, Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b)

Ore 18
I DOCUMENTARI DI CECILIA MANGINI
Ignoti alla città (Italia/1958, 11’), Firenze di Pratolini (Italia/1959, 17’), Stendalì (suonano ancora) (Italia/1960, 11’), La canta delle marane (Italia/1962, 11’), Tommaso (Italia/1965, 11’), La briglia sul collo (Italia/1972, 15’)
Cecilia Mangini dimostra da subito, coi suoi primi documentari, la forza di una visione d’autore, impreziosita dal contributo di Pier Paolo Pasolini, che partecipa alla stesura di Ignoti alla città, La canta delle marane e Stendalì. I primi due lavori citati osservano i ragazzi di borgata che vivono il disprezzo per le istituzioni come strumento di autodifesa, e trovano nella marginalità l’unico rifugio da un mondo che li rifiuta. Stendalì è invece una documentazione unica dell’antichissimo pianto funebre in lingua grika del Salento. Anche i protagonisti di Tommaso e La briglia sul collo sono espressione di una gioventù che rischia di essere sopraffatta da un presente miope e corrotto: il primo sogna la moto veloce in una Brindisi dominata dal moloch del petrolchimico; il secondo è un bambino che oggi qualcuno potrebbe mal definire ‘disfunzionale’. Ma è lui ad essere sbagliato o sono invece le istituzioni a non avere gli strumenti per formare dei cittadini liberi? Di tenore diverso Firenze di Pratolini, che abbandona le urgenze sociali per contemplare la città degli artigiani, dei renaioli e delle osterie.

Ore 20
IN VIAGGIO CON CECILIA (Italia/2013) di Mariangela Barbanente e Cecilia Mangini (80’)
Due registe, due generazioni: Mariangela Barbanente (sceneggiatrice, tra gli altri di L’intervallo di Di Costanzo), alla sua opera seconda, e Cecilia Mangini, esordiente nel 1958. Due donne nate nello stesso paese, Mola di Bari, che scelgono il documentario per raccontare con passione e lucidità la loro terra. “Quando ho avuto la prima idea per il soggetto doveva essere un film incentrato su Cecilia e sulle origini comuni che abbiamo, voleva essere un film molto più intimista, è stata poi la Mangini attraverso i sopralluoghi, i viaggi, il montaggio e la sua energia a voltare lo sguardo verso l’esterno e quindi verso la gente che avevamo intorno. Quella è stata la vera scelta importante del film. Uno sguardo sul sociale e sul nostro paese” (Mariangela Barbanente).
Al termine incontro con Cecilia Mangini e Mariangela Barbanente

 

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