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ART CITY Cinema

21 gennaio 2014

Ø    ART CITY Cinema (22 – 26 gennaio, Cinema Lumière)

La Cineteca di Bologna torna ad esplorare il permeabile confine tra cinema e arte, in occasione di ART CITY, con un lungo cartellone al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b) che da mercoledì 22 a domenica 26 gennaio si articolerà attraverso performance dal vivo che intrecceranno diversi linguaggi (come il cine-concerto dei Crimea X sulle musiche dei film di John Carpenter, sabato 25 alle ore 20), film diretti da artisti come Michelangelo Pistoletto (Twenty-One-Twelve The Day the World Didn’t End, domenica 26, ore 21.45) o ZimmerFrei (il loro Temporary City | Marseille inaugura ART CITY Cinema mercoledì 22 alle ore 22.15), biopic come l’ormai classico Basquiat di Julian Schnabel (venerdì 24 gennaio, ore 17.45) o film ispirati a un quadro (ma non un quadro qualunque!) come La ragazza con l’orecchino di perla, che, in attesa dell’arrivo a Bologna dell’originale, ci porterà nell’immaginario pittorico di Vermeer attraverso il volto di Scarlett Johansson.


Ø    La ragazza con l’orecchino di perla per la Notte Bianca del Cinema

Proprio La ragazza con l’orecchino di perla è il film scelto dal Cinema Lumière per la mezzanotte di sabato 25 gennaio: in occasione di ART CITY White Night, infatti, Anec Emilia-Romagna e Cineteca di Bologna presentano anche quest’anno la Notte Bianca del Cinema.
Sabato 25 gennaio da mezzanotte l'ingresso al cinema costerà solo € 3.
Oltre al Cinema Lumière, che proporrà quindi La ragazza con l’orecchino di perla, le sale aderenti, con le loro programmazioni di prima visione, sono: Arlecchino, Bristol, Capitol, Chaplin, Europa, Fossolo, Jolly, Medica, Odeon, Rialto, Roma, Smeraldo.
Odeon e Rialto saranno inoltre coinvolte nel programma di ART CITY Cinema con due proiezioni venerdì 24 alle ore 16.30, che saranno rispettivamente Pompei dal British Museum e Love Is the Devil: Study of a Portrait of Francis Bacon).


Ø    Fotografie d’artista


Tra le novità dell’edizione 2014 di Arte Fiera c’è lo spazio espositivo dedicato alla fotografia, con venti gallerie che presenteranno artisti italiani e internazionali, e anche ART CITY Cinema guarderà con attenzione alla fotografia.
Everybody Street di Cheryl Dunn (venerdì 24 gennaio, ore 20) è un film che documenta l’attività dei molti fotografi (da Bruce Davidson a Elliott Erwitt, da Jill Freedman a Rebecca Lepkoff) che hanno immortalato le strade della metropoli più iconica del mondo, New York.
L’istante perfetto. Il mondo di Gregory Crewdson di Ben Shapiro (sabato 25 gennaio, ore 18.15) ci mostra il complesso lavoro compositivo e scenografico compiuto dall’artista newyorkese per ogni suo scatto.
E ancora due ritratti: Nan Goldin – I Remember Your Face di Sabine Lidl (sabato 25 gennaio, ore 20.30) ricostruisce la tormentata esistenza dell’artista che dagli anni Settanta ha usato la fotografia come diario pubblico, e Inside Out / The People’s Art Project di Alastair Siddons (domenica 26 gennaio, ore 18.30), dedicato a Jr, artivist (fotografo e attivista) che crea monumentali in luoghi socialmente problematici del globo.


Ø    Videoarte e film d’artista


Sovrapposizioni e percorsi tra arte cinema e video. Temporary City | Marseille, che inaugura ART CITY Cinema (mercoledì 22 gennaio, ore 22.15), è l’ultimo film della serie firmata dal collettivo ZimmerFrei dedicata alle città temporanee, ai luoghi in cui è in corso una trasformazione urbana, sociale e culturale.
Anna de Manincor degli ZimmerFrei presenta anche Mindscape (giovedì 23 gennaio, ore 22.15), una selezione di lavori di giovanissimi artisti provenienti dal NABA di Milano.
Giovane e quotato artista visivo, Luca Trevisani propone il suo primo film dedicato alla mutevolezza dell’acqua Glaucocamaleo (venerdì 24 gennaio, ore 22.30).
Anche Michelangelo Pistoletto ha realizzato il suo primo film, insieme al cineasta Marco Martins: Twenty-One-Twelve the Day the World Didn’t End (domenica 26 gennaio, ore 21.45) riflette sulla crisi che stiamo attraversando e sul ruolo dell’arte come catalizzatore delle trasformazioni all’interno della società.
L’ultimo film del cineasta e artista Gustav Deutsch, Shirley – Visions of Reality (domenica 26 gennaio, ore 20) lascia invece i territori del found footage per proporci un esperimento unico nel suo genere, ricostruzione visiva e rilettura di tredici dipinti di Edward Hopper.




ART CITY Cinema
Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b – ingresso da via Azzo Gardino, 65)
dal 22 al 26 gennaio 2014
promosso da Fondazione Cineteca di Bologna


Mercoledì 22 gennaio

Ore 22.15
TEMPORARY CITY I MARSEILLE (Francia-Italia/2013) ZimmerFrei (60’)
Dopo Bruxelles, Copenhagen, Budapest e Santarcangelo di Romagna, un nuovo film della serie Temporary Cities, ritratti di ‘città temporanee’ a partire da luoghi molto circoscritti in cui è in corso una trasformazione urbana, sociale e culturale. In occasione della designazione di Marsiglia a Capitale della Cultura 2013 il waterfront della città è stato riprogettato: un’idea di ingegneria sociale molto aggressiva verso gli abitanti dei quartieri popolari. ZimmerFrei ha eletto come propria base un minuscolo bar accanto al mercato di Noailles, vissuto come rifugio, ribalta, seconda casa o primo soccorso. Il film si mescola alle giornate degli habitué, segue i loro percorsi, deraglia, annaspa, annega e ritorna sempre allo stesso punto di partenza, come un pezzo di sughero che galleggia sulla risacca.
Introduce il collettivo ZimmerFrei


Giovedì 23 gennaio

Ore 17.30
L’INHUMAINE (Francia/1924) di Marcel l’Herbier (135’)
Andate a vedere questo film. Potremmo chiuderla qua. Erano tempi in cui il cinema era giovane e veniva considerato un'arte seria. L’Herbier l'ha realizzato nel 1924. Intitolato da noi Futurismo, il film conta su una serie di collaborazioni da far impallidire: Blaise Cendrars, Alberto Cavalcanti, le scenografie di Fernand Léger, Robert Mallet-Stevens, Claude Autant-Lara. L’Inhumaine somiglia a una specie di expo universale cristallizzata in un film: Art Déco, rimandi al cubismo e al futurismo. E poi velocità, velocità. E una storia fantascientifica, travestita da romanzo d'appendice.
Introduce Vittorio Boarini
Accompagnamento al pianoforte di Daniele Furlati
In collaborazione con Galleria Dè Foscherari

Ore 22.15
MINDSCAPE
NABA – Nuova Accademia di Belle Arti Milano
una ricognizione di Anna de Manincor/ZimmerFrei
Cosa vede, come guarda, cosa sente e cosa sta covando la generazione di artisti e filmmaker sperimentali nati attorno al 1990? La prima finestra di osservazione propone alcuni artisti che si sono formati all’Accademia NABA di Milano (la ricerca proseguirà a Roma, Bologna e Torino). Diversissime geografie interiori e sguardi singolari sul mondo. Nella totale abolizione di steccati tra formati e generi, l’idea di cinema e di arti visive si riformula a partire dalla posizione dello spettatore solitario, seduto, sdraiato o abbracciato al suo schermo, intento a consumare, produrre o serializzare la sua personale selezione di immagini. La definizione del profilo e del territorio sono un’unica azione di autofondazione.
Senza titolo (Giulia Fumagalli, 2013, 5’), Born on a Blue Day (Eleonora Arosio e Riccardo Sossella, 2013, 2’), Pozzangheraio (Alice Ronchi, dalla serie Professioni, 4’), Crespi (Laura Trovò, 2013, 10’), The Simulacra (Chiara Balsamo, 2013, 8’), È ora (David Fayek, 2010, 2’), Platone (Giulio Scalisi, 2013, 8’), Aller retour (Vanina Lappa, 2012, 8’), Masturbshow (Claudia Ponzi, 2013, 7’)


Venerdì 24 gennaio

Ore 17.45
BASQUIAT (USA/1996) di Julian Schnabel (108’)
Vita d’artista, folgorante e scandalosamente breve, di Jean-Michel Basquiat: graffitista e pittore, l’uomo del giorno nella New York degli anni Ottanta, un ragazzo randagio e drogato trascinato fino alle stelle dal talento, dalla febbrile eccitazione di una stagione dell’arte americana e dalla paterna benedizione di Andy Warhol. Julian Schnabel, collega e interprete più fortunato dello spirito dei tempi, rende omaggio senza colpi d’ala, senza astenersi dalla retorica del genio (maledetto) al lavoro, ma raccoglie attorno a sé un vivace gruppetto di beautiful people (artisti galleristi mercanti collezionisti e groupies, Christopher Walken Parker Posey Benicio Del Toro, più David Bowie che dà a Warhol la giusta aura extraterrestre) e ci mette davanti agli occhi molta opera basquiatiana. Di passaggio ci mette sotto gli occhi anche alcuni propri quadri, che nel film risultano firmati dal personaggio interpretato da Gary Oldman.

Ore 20
EVERYBODY STREET (USA/2013) di Cheryl Dunn (83’)
Bruce Davidson, Elliott Erwitt, Jill Freedman, Bruce Gilden, Joel Meyerowitz, Rebecca Lepkoff. Sono soltanto alcuni dei fotografi che hanno immortalato le strade della metropoli più iconica del mondo, New York, infinita fonte d’ispirazione per l’arte e per il cinema. Istanti rubati al fluire della vita urbana. Passanti, lavoratori, i grattacieli che si stagliano contro il cielo, i giochi dei bambini, la criminalità, il degrado. Cheryl Dunn racconta nel suo farsi e attraverso gli scatti l’attività di questi fotografi.
Versione originale con sottotitoli italiani

Ore 22.30
GLAUCOCAMALEO (Italia/2013) di Luca Trevisani (75’)
L’acqua ci mostra lo stato delle cose, ci mostra che nulla è immutabile, che il fluire del tempo e l’angoscia degli eventi ci costringono ad aprirci al mondo. “Lavorare con materiali naturali significa lavorare con una nuvola di potenzialità da cui mi sarei aspettato di trovare un principio di ordine in me, intorno a me e nel mondo. La materia e l’esistenza in generale sono un flusso continuo di pulsazioni e intensità. L’acqua non è mai singolare, è plurale, il suo ciclo è una serie infinita di forme, relazioni e contenuti” (Luca Trevisani). Presentato nella sezione CinemaXXI del Festival Internazionale del Film di Roma.
Introduce Luca Trevisani


Sabato 25 gennaio

Ore 18.15
L’ISTANTE PERFETTO – IL MONDO DI GREGORY CREWDSON (Gregory Crewdson: Brief Encounters, USA/2012) di Ben Shapiro (78’)
Il film segue in maniera accurata il lavoro di Gregory Crewdson, un artista newyorkese. In cosa consiste l’istante perfetto? Si tratta di uno scatto, un semplice arresto del tempo, un arresto dell’immagine fissato su pellicola fotografica. Nulla di complicato, direte. Vedendo il film, comprenderete come questo semplice scatto sia figlio di una minuzia e di una complessità compositiva e scenografica che farebbe venire i capelli dritti a Luchino Visconti. Perché rendere le cose facili quando si possono fare complicate?
Versione originale con sottotitoli italiani

Ore 20.30
NAN GOLDIN – I REMEMBER YOUR FACE (Germania/2013) di Sabine Lidl (62’)
Sin dalla sua apparizione sulla scena artistica newyorkese negli anni Settanta, Nan Goldin ha usato la fotografia come un diario pubblico, convinta della assoluta assimilazione fra arte e vita. Nei suoi scatti ha immortalato amici, artisti, amanti, bohémien e dandy urbani rappresentandone senza filtri gioie e patimenti. In questo personale ritratto, Sabine Lidl la segue sola con la sua macchina da presa tra Parigi e Berlino ricostruendo, attraverso gli incontri con i vecchi amici della sua cerchia e i suoi scatti unici, i passaggi della sua vita tormentata.
Versione originale con sottotitoli italiani

Ore 22
LIVE PERFORMANCE: CRIMEA X MEETS JOHN CARPENTER
Inconfondibili, inquietanti, ipnotiche. Le colonne sonore composte da John Carpenter per accompagnare le sue visioni fantascientifico-orrorifiche sono un vero e proprio oggetto di culto per i cinefili. I Crimea X (duo composto da DJ Rocca e Jukka Reverberi dei Giardini di Mirò) remixano dal vivo le musiche di Distretto 13: le brigate della morte, 1997: Fuga da New York, Christine – La macchina infernale e The Fog, mentre un software edita a tempo e in real time sequenze provenienti da quegli stessi film.

Mezzanotte
LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLA (Girl with a Pearl Earring, GB-Lussemburgo/2003) di Peter Webber (100’)
In attesa della mostra che da febbraio a maggio porterà a Bologna La ragazza con l’orecchino di perla di Veermer e altri capolavori olandesi dal museo Mauritshuis, proponiamo il film tratto dal romanzo omonimo di Tracy Chevalier, a sua volta ispirato dal dipinto. La giovane Griet, umile serva nella casa dell’artista, ne diviene musa, ispiratrice, amante, e modella per il celebre dipinto: “tra i due s’immagina nascere una ‘comunanza creativa’ alla quale non servono parole. Le basta, infatti, la materialità della pittura: la manipolazione dei colori, la disposizione degli oggetti, la scelta delle luci e delle ombre” (Roberto Escobar). Quei colori, luci, ombre e quella gestualità sospesa della pittura fiamminga che Webber prova a riprodurre nella messinscena.


Domenica 26 gennaio

Ore 18
INSIDE OUT /THE PEOPLE'S ART PROJECT (GB/2013) di Alastair Siddons (70’)
Jr non è solo il nome del famoso despota un po’ infantile della famiglia Ewing, a Dallas. È anche il nome di un fotografo francese, un attivista (ama infatti definirsi artivist) che si muove per il mondo fotografando gente comune, creando insomma una serie di monumentali ritratti che affigge nei luoghi socialmente più problematici e a rischio del globo. Alcuni esempi: Rio de Janeiro, Clichy-sous-Bois, banlieu parigina, il muro che separa in due Palestina e Israele. Il film è a sua volta un ritratto dell’artista e di questo suo progetto.
Versione originale con sottotitoli italiani

Ore 20
SHIRLEY – VISIONS OF REALITY (Austria/2013) di Gustav Deutsch (93’)
Primo film non di found footage di Gustav Deutsch. Il racconto immaginario della vita di una donna attraverso tredici dipinti di Edward Hopper, ricostruiti come scenografie nei minimi dettagli figurativi e cromatici. Tredici ‘quadri’ che colgono la donna in un arco di tempo che va dagli Trenta ai Sessanta, da Parigi a New York, ma sempre nelle stesse date, il 28 e 29 agosto. Un esperimento unico nel suo genere, rilettura affascinante delle opere di un pittore troppo celebre, abusato e (secondo Deutsch) poco capito come Hopper. Proiettato in prima mondiale alla Berlinale 2013.
Versione originale con sottotitoli italiani

Ore 21.45
TWENTY-ONE-TWELVE THE DAY THE WORLD DIDN’T END (Portogallo/2013) di Marco Martins e Michelangelo Pistoletto (126’)
È il fatidico 21 dicembre 2012, l’ultimo giorno del mondo secondo il calendario Maya. Il film riflette sulla crisi che stiamo attraversando e sul ruolo dell’arte come catalizzatore delle trasformazioni all’interno della società, seguendo la routine quotidiana di dodici personaggi in diverse città del pianeta. Quando la giornata giunge al termine un’epoca sta per concludersi e cresce la necessità di un cambiamento. “Ibridando la finzione con una narrazione documentaria, ho tentato di realizzare un film che fosse anti-catastrofico, nel quale fossimo guidati dai corpi e dalle idee degli uomini comuni” (Michelangelo Pistoletto).
Versione originale con sottotitoli italiani

 

Ufficio stampa Cineteca di Bologna
Andrea Ravagnan
(+39) 0512194833
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