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Mario Monicelli in commedia

13 dicembre 2013

Mentre Anna Magnani, Totò e Ben Gazzara impazzano su e giù per l’Italia con la loro grottesca, surreale e disperata notte di Capodanno romana (il restauro di Risate di Gioia è distribuito dalla Cineteca di Bologna in 70 sale italiane fino al 31 dicembre), ecco al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b) la rassegna Mario Monicelli in commedia, che raccoglie alcuni dei suoi film più riusciti e amati.

Così se Risate di Gioia sarà al Cinema Lumière ogni lunedì e martedì di dicembre con tre spettacoli al giorno (ore 18.15, 20.15 e 22.15), da domenica 15 dicembre vedremo altri 5 titoli del maestro della commedia all’italiana: primo appuntamento quindi domenica 15 dicembre, alle ore 18 con Amici miei, realizzato nel 1975 e interpretato da una banda di geni delle zingarate come Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi, Duilio Del Prete, Gastone Moschin.

Ritroviamo Totò davanti alla macchina da presa di Monicelli mercoledì 18 dicembre, sempre alle ore 18, questa volta in compagnia di Aldo Fabrizi: è il 1951 e il film è Guardie e ladri.

Venerdì 20 dicembre, alle ore 17.45, sarà la volta del capolavoro tra i capolavori della filmografia monicelliana: I soliti ignoti, che nel 1958 raccoglie un cast che va da Vittorio Gassman a Marcello Mastroianni, fino all’apparizione breve e magica, di nuovo, di Totò.

Il cult L’armata Brancaleone è in programma venerdì 27 dicembre, alle ore 18, mentre a chiudere la rassegna sabato 28 dicembre, alle ore 18.15, sarà La ragazza con la pistola, ovvero Monica Vitti.


Mario Monicelli in commedia

Cineteca di Bologna, 15 – 28 dicembre
Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b)

Domenica 15 dicembre, ore 18
AMICI MIEI (Italia/1975) Mario Monicelli (110’)
Amici miei è per molti aspetti un film dal valore epocale. Con il suo inno alle goliardie senili – le ‘zingarate’, cioè gli scherzi crudeli e le beffe irriverenti messi in atto da un gruppo di attempati amici fiorentini – riprende il filo dei felliniani Vitelloni per svilupparne le ipotetiche conseguenze in una stoica, irriducibile guerra all’agguato della vecchiaia. Il film segna così l’apice e contempraneamente il tramonto di una stagione del nostro cinema: la fine della commedia all’italiana figlia e interprete di un’Italia ottimista e giovane che non c’è più e che tuttavia si desidera trattenere, ripetendo all’infinito uno schema giocoso che mostra però tutta la sua malinconia”. (Paolo D’Agostini)

Mercoledì 18 dicembre, ore 18
GUARDIE E LADRI (Italia/1951) di Mario Monicelli e Steno (105’)
“Se proprio vogliamo essere precisi con le origini, la commedia all’italiana nasce con Guardie e ladri, che io e Steno girammo nel 1951” (Mario Monicelli). Giravano un giorno l’uno e un giorno l’altro, mai insieme sul set. Il film, cui mettono mano anche Flaiano e Brancati, è ancora incantevole: il ladruncolo Totò e il brigadiere Fabrizi in fuga e all’acchiappo sullo sfondo di un’Italia in affannata, fiduciosa ricostruzione. Si suggella la sintesi tra neorealismo e commedia.
Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale

Venerdì 20 dicembre, ore 17.45
I SOLITI IGNOTI (Italia/1958) di Mario Monicelli (111’)
Se proprio, pistola alla tempia, si dovesse salvare un solo film di Monicelli, come potrebbe non essere questo? Qualità adamantina dei classici: I soliti ignoti è inesauribile, è inusurabile, è per sempre. Eppure nasce così, senza pretese, sulla scia di Rififi, per riciclare scenografie usate, con l’idea che fare di Gassman un personaggio comico sarà una catastrofe e occorre rafforzare l’insieme chiamando qualche altra giovane star, diciamo Mastroianni e Salvatori, e inventandosi sapidità territoriali, diciamo il sardo Murgia che fa il siciliano e il romano Capannelle che fa il bolognese, e persino ricorrendo al padre nobile dell’Italia comica che s’arrangia, Totò. Poi Gassman sarà fantastico e gli altri pure, nella Roma periferica che s’affaccia svogliata alla modernità, prima di Pasolini e di Fellini. La scena finale è la più beffarda collisione di commedia e tragedia mai osata dal cinema italiano, il nonsenso della vita nell’Italia del 1958.
Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale

Venerdì 27 dicembre, ore 18
L’ARMATA BRANCALEONE (Italia-Francia/1966) di Mario Monicelli (120’)
Monicelli ricorda: “L’ispirazione venne così: facciamo un film su un Medioevo cialtrone, fatto di poveri, di ignoranti, di ferocia, di fango e freddo, insomma tutto l’opposto di quello che ci insegnano a scuola, il Roman de la Rose e altre leziosità”. Di certo il Brancaleone da Norcia di Gassman è entrato a pieno titolo nel pantheon italiano degli antieroi, complice l’acrobatico pastiche linguistico ordito dal regista insieme ai fedeli Age e Scarpelli.

Sabato 28 dicembre, ore 18.15
LA RAGAZZA CON LA PISTOLA (Italia/1968) di Mario Monicelli (104’)
Imbozzolata in uno scialle nero e con la pistola in borsetta, Monica Vitti parte in treno dalla Sicilia e arriva a Londra, dove il seduttore Carlo Giuffré, che l’ha abbandonata, gestisce un ristorante. Metterà da parte i propositi omicidi e si ritroverà a Carnaby Street, a sfoggiare minigonne ed emancipazione prêt-à-porter. La swinging London di Monicelli contraddice il nitore grafico di quella antonioniana, la fotografia di Carlo Di Palma è opaca e sgranata quanto basta a rendere il disorientamento dell’emigrante, il film parte un po’ svogliato: poi l’ironia di una bella sceneggiatura di Sonego e Magni e l’umore monicelliano trovano la giusta sintonia.
Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale

Ufficio stampa Cineteca di Bologna
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