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Il cinema di Ross McElwee

3 dicembre 2013

Per parlare di lui si sono fatti i nomi di Marcel Proust e Woody Allen. L’originalità dell’opera di Ross McElwee risiede nella componente fortemente autobiografica: un cinema-diario intenso e ironico che parte dal microcosmo familiare per riflettere su interrogativi e sentimenti umani universali, rompendo le barriere tra home movies e documentario.

Sarà lo stesso Ross McElwee a inaugurare la retrospettiva News from Home (a cura di Filmmaker Festival di Milano) che la Cineteca di Bologna ospita al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b): primo appuntamento domani, mercoledì 4 dicembre, alle ore 20, con la proiezione del suo ultimo Photographic Memory, meditazione sui temi della paternità e del rapporto tra medium, tempo e ricordo condotta confrontando il proprio presente di padre e la rievocazione della propria giovinezza. Al termine, il regista incontrerà il pubblico assieme alla nostra Alina Marazzi, autrice confrontatasi negli anni sul territorio affine delle immagini private e passate.
A seguire, alle ore 22.15, è in programma Bright Leaves, indagine sull’industria del tabacco che all’autobiografismo (il bisnonno fu pioniere nel commercio di sigarette) unisce il tentativo di radiografare la mentalità e la cultura del Sud degli Stati Uniti.

Il giorno seguente, giovedì 5 dicembre, alle ore 22.30, vedremo Six O’Clock News, nel quale Ross McElwee, bombardato dalle immagini dei notiziari su catastrofi, tragedie e omicidi, è preoccupato per il futuro che aspetta il figlio e decide di andare oltre l’esasperazione e il sensazionalismo televisivo, per affrontare da vicino alcune vicende che lo hanno colpito.

Un salto di qualche giorno per arrivare a mercoledì 11 dicembre, quando alle ore 17.30 è in programma Sherman’s March, mentre chiuderanno la rassegna, venerdì 13 dicembre, a partire dalle ore 18, Charleen e Backyard.




News from Home. Il cinema di Ross McElwee
Dal 4 al 13 dicembre
Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b)

Mercoledì 4 dicembre, ore 20
PHOTOGRAPHIC MEMORY (USA/2011) di Ross McElwee (84’)
A casa McElwee è in atto uno scontro generazionale: Ross ha difficoltà a comunicare con il figlio Adrian, ora ventunenne. Contemporaneamente, sente il bisogno di rievocare un periodo decisivo della sua giovinezza: i mesi trascorsi a Saint Quay-Portrieux, in Bretagna. McElwee torna sui temi della paternità e del rapporto tra medium e tempo. La tecnologia ha un ruolo dominante nella definizione del divariotra padre e figlio, in un costante dissidio tra tangibilità e virtualità della memoria. Per il regista, riscoprire che cosa significhi avere vent’anni è un modo per recuperare il dialogo con Adrian e al contempo sondare il movimento scomposto e autonomo dei ricordi.
Versione originale con sottotitoli italiani
Al termine incontro con Ross McElwee e Alina Marazzi

Mercoledì 4 dicembre, ore 22.15
BRIGHT LEAVES (USA/2003) di Ross McElwee (110’)
Intenzionato a girare un film sull’industria del tabacco (il bisnonno John Harvey McElwee è stato uno dei pionieri del commercio di sigarette nel North Carolina), McElwee compie un’indagine a partire da Le foglie d’oro, film del 1950 con Gary Cooper e Patricia Neal, probabilmente ispirato alla travagliata storia del suo antenato. McElwee confronta il proprio cinema con quello di finzione della Hollywood classica in un dialogo fra immagini del passato e del presente. All’autobiografismo si unisce il tentativo di radiografare la mentalità e la cultura del Sud degli Stati Uniti. Lo stile è definitivamente maturo: è il film della consacrazione critica internazionale.
Versione originale con sottotitoli italiani

Giovedì 5 dicembre, ore 22.30
SIX O’CLOCK NEWS (USA/1996) di Ross McElwee (103’)
Bombardato quotidianamente dalle immagini dei notiziari su catastrofi, tragedie e omicidi, il regista è preoccupato per il futuro che aspetta il figlio Adrian in un mondo che si fa sempre più minaccioso. Deciso ad andare oltre l’esasperazione e il sensazionalismo televisivo, il regista si mette in viaggio per affrontare da vicino alcune vicende che lo hanno colpito. Il consueto punto di vista soggettivo e partecipe del regista si pone come un’alternativa all’impersonalità e alle pratiche di spettacolarizzazione del notiziario, mirando a restituire preminenza all’individuo, rispetto all’evento nefasto in cui è rimasto coinvolto.
Versione originale con sottotitoli italiani

Mercoledì 11 dicembre, ore 17.30
SHERMAN'S MARCH (USA/1986) di Ross McElwee (155')
Reduce dall’abbandono della sua ex, McElwee dirotta il grandioso progetto di un documentario che ripercorra la sanguinosa marcia del generale William Tecumseh Sherman in un piano di emergenza per trovare al più presto una nuova fidanzata, servendosi della macchina da presa come di una lenza. Nel film che gli ha dato notorietà e successo, McElwee sviluppa radicalmente il proprio stile in un racconto di struttura sofisticata e imponente. Il risultato è un fiammeggiante tour dentro l’anima del Sud e lo spirito dei tempi, con un geniale andamento digressivo, un’atmosfera sospesa e una comicità irresistibile.
Versione originale con sottotitoli italiani

Venerdì 13 dicembre, ore 18
CHARLEEN (USA/1977) di Ross McElwee (60')
Ritratto di un'amica di lunga data, Charleen Swansea, che McElwee pedina per un mese nello svolgersi della sua vita pubblica e privata. Film tesi per la laurea al MIT, adotta stilemi e prassi del cinema diretto, mettendo in luce lo straordinario talento di documentarista di McElwee e l’abilità nello scegliere gli aneddoti più pregnanti. Il film si regge su un delicato equilibrio tra l’energia trascinante della protagonista e la tenacia del regista, abile a intrecciare dimensione intima e sociale, rimanendo fedele a uno sguardo 'oggettivo'.
Versione originale con sottotitoli italiani
a seguire
BACKYARD (USA/1984) di Ross McElwee (40')
Per McElwee, girare un film sul Sud degli Stati Uniti significa girare un film sulla propria famiglia. Stabilitosi da tempo a Boston, fa ritorno per qualche tempo alla natia Charlotte, dove filma la propria famiglia wasp e quella afroamericana dei domestici, facendo emergere le differenze: di condizione sociale, aspettative, approccio all’esistenza e rapporto con gli affetti. Con Backyard si definiscono i caratteri innovativi del cinema di McElwee: autobiografismo, regista e macchina da presa che interagiscono con gli eventi, voce fuoricampo e totale autonomia nella realizzazione.
Versione originale con sottotitoli italiani

 

Ufficio stampa Cineteca di Bologna
Andrea Ravagnan
(+39) 0512194833
(+39) 3358300839
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