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I tesori dell'Hong Kong Film Archive

27 novembre 2013

Un Bruce Lee diciannovenne all’ultima prova asiatica prima di conquistare gli Stati Uniti. Uno degli immensi pilastri della filosofia orientale, Confucio, nel ritratto di un maestro del cinema cinese come Fei Mu.

Sono questi i tesori dell’Hong Kong Film Archive, restaurati in collaborazione con il laboratorio della Cineteca di Bologna, L’Immagine Ritrovata, che passeremo in rassegna giovedì 28 e venerdì 29 novembre, per una due giorni al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b) alla scoperta di un cinema lontano nello spazio e nel tempo e tutto da conoscere.

Inaugura la rassegna Da Bruce Lee a Wong Fei Hung. Tesori dell’Hong Kong Film Archive domani, giovedì 28 novembre, alle ore 17, The Story of Wong Fei Hung, primo capitolo della saga cinematografica dedicata al leggendario maestro di arti marziali.
Alle ore 18.30, sarà invece lo studioso Lorenzo Codelli a compiere un excursus attraverso una selezione di sequenze dai film più importanti della cinematografia hongkonghese.
Alle ore 20.15 sarà la volta di Bruce Lee nel film The Orphan, realizzato nel 1960, con il quale si afferma come icona kung fu per eccellenza.

Venerdì 29 novembre il programma si aprirà alle ore 18 con Nobody’s Child di Bu Wancang, seguito alle ore 20.15 da Confucius di Fei Mu, il cui ritrovamento dopo mezzo secolo è stato presentato in anteprima al festival Il Cinema Ritrovato nel 2010.
Chiude la rassegna alle ore 22.15 The Arch, vicenda romanzesca firmata da Tang Shu Shuen, alias Cecile Tang, una delle poche registe donne attive nella metropoli asiatica.


Da Bruce Lee a Wong Fei Hung. Tesori dell’Hong Kong Film Archive
Cineteca di Bologna, 28 e 29 novembre
Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b)

Giovedì 28 novembre

Ore 17
THE STORY OF WONG FEI HUNG (PART 1) / WONG FEI HUNG'S WHIP THAT SMACKS THE CANDLE (Huang Fei-hong zhuan: Bian feng mie zhu, Hong Kong/1949) di Wu Pang (77')
Il capitolo iniziale dell’epica saga cinematografica dedicata al leggendario maestro di arti marziali. Le sue gesta hanno ispirato tanto Bruce Lee che i suoi predecessori ed eredi (si veda The Grandmaster di Wong Kar-wai). Wong Fei Hung negli anni Novanta è stato reinventato e aggiornato dal geniale Tsui Hark per le doti atletiche di Jet Li. Al suo esordio sugli schermi nel 1949 Maestro Wong non è ancora un eroe monolitico, è piuttosto vanitoso e spinto dagli impulsi anziché dalla razionalità. Le coreografie delle scene d’azione prefigurano le magie kung fu che nei decenni successivi garantiranno gloria mondiale al cinema hongkonghese.
Introducono Lorenzo Codelli, curatore della rassegna, e Marina Timoteo, Direttrice Istituto Confucio di Bologna
Versione originale con sottotitoli italiani

Ore 18.30
TESORI DELL'HONG KONG FILM ARCHIVE
Lorenzo Codelli presenta alcuni estratti da film ritrovati e restaurati dall’Hong Kong Film Archive, raccontando la tradizione cinematografica hongkonghese.
Ingresso libero

Ore 20.15
THE ORPHAN (Ren hai gu hong, Hong Kong/1960) di Lee Sun Fung (104')
L’orfano è Bruce Lee. Grazie a questa sua trascinante performance l’attore diciannovennte diventa di colpo il simbolo stesso della mancanza di radici e dell’innocenza perduta che travagliano Hong Kong a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta. The Orphan è l’ultimo film interpretato da Lee a Hong Kong prima di recarsi a studiare negli Stati Uniti. Nel ruolo d’un teenager traviato e nello stesso tempo debordante di charme, si afferma come icona possente, oltre un decennio prima di divenire l’icona kung fu per eccellenza. Ammiratelo mentre balla il cha cha cha, la sua danza prediletta. Secondo gli storici hongkonghesi, queste scene costituiscono la prova evidente dell’affinità tra musical e film di arti marziali.
Versione originale con sottotitoli italiani
In collaborazione con Istituto Confucio di Bologna


Venerdì 29 novembre

Ore 18
NOBODY'S CHILD (Hong Kong/1960) di Bu Wancang (108')
A undici anni, Josephine Siao incarna una ragazzina alla disperata ricerca della madre scomparsa in questo adattamento del popolare 'roman larmoyant' Senza famiglia di Hector Malot. Nobody's Child, girato dal veterano del cinema muto cinese Bu Wancang, è uno dei dieci film interpretati dalla Siao nel 1960, all'inizio di una luminosissima carriera come diva in pellicole d'ogni genere, oltre che come eroina kung fu. Da notare che l'ex enfant prodige in tarda età ha fondato e presiede una propria Fondazione contro gli abusi sui minori. E che la canzone strappacuore Mama Hao, da lei intonata con tutta l'anima in Nobody's Child, è considerata tra i capostipiti della tradizione 'Cantopop'.
Versione originale con sottotitoli italiani

Ore 20.15
CONFUCIUS (Cina/1940) di Fei Mu (97')
Capolavoro miracolosamente riapparso dal nulla dopo mezzo secolo, è stato presentato in versione restaurata al Cinema Ritrovato 2010 e nella sucessiva personale dedicata a Fei Mu. Una sublime meditazione sull'integrità e la moralità di Confucio, rappresentato da Fei Mu come un 'cane sciolto' che tenta inutilmente di diffondere lo spirito umanista in un Paese dilaniato da guerre fratricide. Concepito da Fei Mu all'apice del sanguinoso conflitto cino-giapponese, fu realizzato nei teatri di posa delle concessioni coloniali di Shanghai assediate ma non ancora invase dalle truppe nemiche.
Versione originale con sottotitoli italiani

Ore 22.15
THE ARCH (Hong Kong/1968) di Tang Shu Shuen (97')
Shu Shuen Tang, nata a Hong Kong col nome di Cecile Tang, fa parte della sparuta pattuglia di donne registe attive nella metropoli asiatica. The Arch è l'opera prima prodotta dalla Film Dynasty, compagnia indipendente creata dall'autrice – fenomeno raro anch'esso nell'industria dell'epoca dominata da giganti quali Shaw Brothers e Golden Harvest. Shu Shuen racconta una vicenda romanzesca alla Henry James. Nel XVIII secolo, Madam Tung, una vedova di grandi virtù etiche, è trattata come una divinità nel villaggio in cui vive. Un'armata di militari arriva sul posto per difendere i contadini dai banditi. Madame Tung riuscirà a resistere ai tentativi di seduzione da parte del bel capitano? La splendida fotografia del film è dovuta al maestro delle luci indiano Subrata Mitra, collaboratore di Satyajit Ray.
Versione originale con sottotitoli italiani

Ufficio stampa Cineteca di Bologna
Andrea Ravagnan
(+39) 0512194833
(+39) 3358300839
cinetecaufficiostampa@cineteca.bologna.it

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