Omaggio a Gianni Celati
21 giugno 2013
“Le parole non servono per rappresentare il mondo esterno con descrizioni più o meno convincenti – come se il mondo fosse un oggetto naturale inerte, sempre uguale a se stesso. Le parole ci servono per chiamare le cose, per distinguerne il loro uso, per figurarci il loro tono affettivo negli insieme particolari, attraverso rapporti immaginativi, e la loro sparizione. Nel lavoro con le parole ci si trova chiusi però in una cerchia di censure, col dovere di trasformarle in un prodotto facilmente vendibile, e allora pensi di cavartela con un altro tipo di attività: e così mi sono messo a fare documentari”.
Ecco come Gianni Celati raccontava in un recente volume il suo “salto” verso il cinema documentario: e proprio ai documentari di Gianni Celati sono dedicate due serate consecutive del cartellone di Sotto le stelle del Cinema (realizzato dalla Cineteca di Bologna nell’ambito di bè – bolognaestate), sabato 22 e domenica 23 giugno, appuntamento estivo del progetto La dispersione delle parole, omaggio a Gianni Celati curato da Ermanno Cavazzoni e Jean Talon, promosso dal Comune di Bologna.
Quattro i documentari in programma, realizzati da Celati che li presenterà sul palco di Piazza Maggiore: sabato 22 giugno, ore 22, Strada provinciale delle anime (1991) e Il mondo di Luigi Ghirri (1999); domenica 23 giugno, sempre alle ore 22, Case sparse. Visioni di case che crollano (2002), Diol Kadd. Vita, diari e riprese in un villaggio del Senegal (2010).
Sotto le stelle del Cinema
La dispersione delle parole. Omaggio a Gianni Celati
Sabato 22 giugno, ore 22, Piazza Maggiore
STRADA PROVINCIALE DELLE ANIME (Italia/1991) di Gianni Celati (58’)
La dispersione delle parole è il titolo dell’omaggio, a cura di Ermanno Cavazzoni e Jean Talon, che il Comune di Bologna ha voluto dedicare a Gianni Celati, alla sua opera di scrittore, traduttore e documentarista. In Strada provinciale delle anime, Celati percorre il delta del Po, lo stesso paesaggio della raccolta Verso la foce, su una corriera azzurra insieme ad amici e parenti. Li segue, in auto, l’amico e fotografo Luigi Ghirri. “Sembra quasi che l’autore voglia scavalcare il caos visivo del presente e l'ammassarsi di false immagini per recuperare una tradizione che si colloca tra Zavattini e il neorealismo, tra Antonioni e Fellini” (Marco Antonio Bazzocchi).
a seguire
IL MONDO DI LUIGI GHIRRI (Italia/1999) di Gianni Celati (52’)
A pochi mesi dalla scomparsa, Celati dedica il suo secondo documentario all’amico Luigi Ghirri, uno dei maggiori fotografi italiani. “Riprende gli amici che lo ricordano, i critici che ne raccontano l’importanza, la figlia e gli amici che parlano a ruota libera, per finire sulle immagini di una lunga, allegra tavolata su un fiume, mentre le immagini di Ghirri sono proiettate su un lenzuolo mosso dal vento” (Paolo Mereghetti). In un teatro degli attori leggono brani che fanno risalire a Ghirri, come si trattasse di un poeta o di un filosofo, parole che raccontano di vedute di cieli, di lune nel pozzo, di luoghi che avevano l’aria di appartenere a qualcuno, di sguardi come forme di individualità incolpevole.
Introduce Gianni Celati
Domenica 23 giugno, ore 22, Piazza Maggiore
CASE SPARSE. VISIONI DI CASE CHE CROLLANO (Italia/2002) di Gianni Celati (61’)
“C’è la documentazione delle case coloniche della bassa emiliana che stanno andando in rovina, abbandonate dai suoi abitanti; ci sono i commenti che la troupe del film fa davanti alla visione delle immagini girate e che rivede in un computer; c’è la riflessione del filosofo John Berger sull’incapacità della civiltà moderna di trovare uno spazio e un senso ai propri ruderi e ci sono le prove di un monologo-spettacolo sull’abbandono delle vecchie abitudini (e delle vecchie case) da parte dei contadini inurbati. C’è soprattutto l’ambizione di usare il cinema per mostrare quello che il cinema, di finzione o documentario poco importa, non sa più mostrare: la poesia delle cose e delle persone” (Paolo Mereghetti).
a seguire
DIOL KADD. VITA, DIARI E RIPRESE DI UN VILLAGIO DEL SENEGAL (Italia/2010) di Gianni Celati (90’)
Come si vive in Africa? Lontano dalle grandi città e vicini all’equivalente africano della piccola provincia, il film, intessuto di osservazioni precise, meticolose notazioni e partecipazione personale, mostra qualcosa che non si era mai visto: la vera vita in un villaggio africano. Le feste la sera, il lavoro nella giornata, i tentativi di rimorchio delle donne, il rapporto con i vicini di casa, gli intrecci amorosi: per una volta, senza pietismo, la quotidianità africana è ritratta per quello che è. L’occhio di un grande scrittore scruta cronaca, miti e riti di quell’altro mondo che attirò anche la curiosità di Moravia e Pasolini negli anni Settanta.
Introduce Gianni Celati
Evento promosso da Comune di Bologna, Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna, Biblioteca Salaborsa, Istituzione Bologna Musei | MAMbo, Fondazione Cineteca di Bologna in collaborazione con Giulio Einaudi editore.
Si ringraziano Vitagraph e Pierrot e la Rosa
Sotto le stelle del Cinema
21 giugno – 30 luglio
Piazza Maggiore
Sotto le stelle del Cinema fa parte di Bè – Bologna Estate 2013
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