Omaggio a Ken Russell
31 maggio 2013“Non sempre so perché faccio le cose, e non sempre sono in grado di spiegarle. Ho la sensazione che il subconscio sia un grande magazzino da dirigere”. Così Ken Russell, parlando del suo cinema.
E proprio al suo cinema eccentrico, visionario, barocco la Cineteca di Bologna dedica una retrospettiva di 9 titoli al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b) a partire da domani, sabato 1° giugno, alle ore 18, quando vedremo L’ultima Salomè, pellicola diretta da Russell nel 1988, seguita da un’intervista rilasciata dal regista nel 2008, tre anni prima della sua scomparsa avvenuta nel 2011.
Sempre sabato 1° giugno, alle ore 22.15, è in programma la rock-opera su musiche degli Who Tommy, realizzata nel 1975.
Si prosegue poi domenica 2 giugno alle ore 20 con Stati di allucinazione (1980); lunedì 3 giugno alle ore 18 con I diavoli (1971) e alle ore 21.45 con Il boy friend (1971); martedì 4 giugno alle ore 18.30 con Whore (Puttana) (1991) e alle ore 22 con Donne in amore (1969); mercoledì 5 giugno alle ore 18 con China Blu (1984); per chiudere giovedì 6 giugno alle ore 22.15 con Perdizione (1974).
Omaggio a Ken Russell
1 – 6 giugno, Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b)
Sabato 1° giugno, ore 18, Cinema Lumière
L’ULTIMA SALOMÈ (Salome’s Last Dance, GB-USA/1988) di Ken Russell (90’)
Il film si basa, come spesso in Ken Russell, su dati storici che il regista modella per inserirvi un punto di vista ulteriore, il suo, lasciando che il proprio immaginario alimenti fino all’eccesso i fatti. Ci sono fessure, chiavi di ingresso che fanno scattare un clic. Il resto è materia di cui sono spesso fatti i sogni. Salomè venne scritta da Oscar Wilde per Sarah Bernhardt, in francese, e musicata da Richard Strauss. Glenda Jackson interpreta qui Lady Alice/Erodiade. Una specie di fatina perversa.
a seguire
KEN RUSSELL IN CONVERSATION (GB/2008, 31’)
In questa intervista realizzata nel 2008, a soli tre anni dalla scomparsa, il regista ripercorre la sua carriera, in particolare quella di documentarista alla BBC negli anni Sessanta.
Sabato 1° giugno, ore 22.15, Cinema Lumière
TOMMY (GB/1975) di Ken Russell (111’)
Alla base del film c’è il famoso concept album del 1969 realizzato dagli Who. Nel 1975 Ken Russell decide di dare un’immagine a quel disco che ha segnato una generazione di rockers. Il film è in fondo un inno al rock: vi compaiono, oltre agli Who al gran completo, Eric Clapton, Elton John, Tina Turner. E poi Jack Nicholson e Robert Powell. Roger Daltrey interpreta la parte dello stesso Tommy, sordo muto e cieco a causa di un trauma: ha assistito da bambino all’uccisione del padre. Scopre però di essere un mago al flipper (Pinball wizard). Fino alla catarsi e alla trasformazione in uno strambo Messia.
Domenica 2 giugno, ore 20, Cinema Lumière
STATI DI ALLUCINAZIONE (Altered States, USA/1980) di Ken Russell (102’)
La dimensione lisergica è un aspetto non trascurabile nel gioco formale messo ogni volta in scena da Ken Russell. I grandangoli, il montaggio, le deformazioni, il gioco cromatico, il virtuosismo diffuso donano insomma una sensazione di alterazione sensoriale. E uno stato di allucinazione, in cui l’inconscio gioca brutti scherzi, è l’argomento di questo film. Una strana droga utilizzata dagli sciamani e un’immersione in una vasca a deprivazione sensoriale. Un monumento al cinema visionario. Da vedere su grande schermo.
Lunedì 3 giugno, ore 18, Cinema Lumière
I DIAVOLI (The Devils, GB/1971) di Ken Russell (111’) [Vietato ai minori di 18 anni]
Dietro a The Devils c’è un testo letterario scritto da Aldous Huxley, I diavoli di Loudun, e una riduzione teatrale firmata dal drammaturgo John Whiting. Ken Russell realizza il suo film più esplosivo, senza compromessi. Un monastero. L’abate Grandier è un prete che non disdegna i piaceri carnali. La sua bellezza non lascia indifferente madre Jeanne des Anges. Lotte di potere, seduzioni, isteria, possessione demoniaca. A Venezia, 1971, il film è accusato di blasfemia. Rondi rischia il posto. Giovanni Raboni viene licenziato dal quotidiano “Avvenire” per aver difeso il film. Il pretore di Verona ne chiederà il sequestro dalle sale italiane.
Lunedì 3 giugno, ore 21.45, Cinema Lumière
IL BOY FRIEND (The Boy Friend, GB-USA/1971) di Ken Russell (137’)
È una commedia musicale che Ken Russell realizza con Twiggy, Christopher Gable e Tommy Tune (in una parte appare Glenda Jackson, già ammirata interprete di Women in Love). Ambientato negli anni Venti, a Portsmouth, il film narra la storia della messa in scena del musical omonimo di Sandy Wilson. La prima ballerina si infortuna e viene sostituita da una giovane esordiente. Più di un critico ha segnalato come The Boy Friend – il più casto, equilibrato, e meno eccessivo dei film realizzati da Ken Russell – sia un sentito omaggio a Bubsy Berkeley.
Martedì 4 giugno, ore 18.30, Cinema Lumière
WHORE (PUTTANA) (Whore, USA-GB/1991) di Ken Russell (87’)
Theresa Russell è Liz, una prostituta. Il film narra la sua storia. È lei stessa a raccontarci la sua vita violenta rivolgendosi direttamente a noi, guardando verso la macchina da presa. È come se alcune azioni appena viste sullo schermo facessero scattare qualcosa nella memoria, ricondotte a una dimensione intima di dolente confessione. Quando un cliente le si avvicina con un furgone, lei rifiuta di salirvi. Liz si gira verso di noi e ci racconta di un altro furgone su cui era salita, anni prima...
Martedì 4 giugno, ore 22, Cinema Lumière
DONNE IN AMORE (Women in Love, GB/1969) di Ken Russell (131’)
Siamo nel 1920. La Prima guerra mondiale è alle spalle. Ci troviamo a Beldover, nelle Midlands. Sta per svolgersi il matrimonio più atteso dell’anno, tra la figlia del proprietario della miniera locale e un ufficiale di marina. Tra il pubblico, due sorelle, Ursula e Gudrun Brangwen che incontrano due amici: Gerard, fratello della sposa, e Rupert, ispettore scolastico nell’istituto dove insegna Ursula. Tratto dal romanzo di D.H. Lawrence. Amore, sesso, desiderio, morte. Un grande successo. Famosa e censurata una scena di ‘wrestling’ tra i due protagonisti maschili.
Mercoledì 5 giugno, ore 18, Cinema Lumière
CHINA BLUE (Crimes of Passion, USA/1984) di Ken Russell (106’)
Il film narra la vicenda di una famosa stilista, ricca, invidiata. La sua esistenza è però scissa, lascia emergere un lato davvero oscuro: la notte, questa donna in carriera indossa i suoi abiti più provocanti e batte i marciapiedi di Los Angeles. Considerato frettolosamente di cattivo gusto e perverso, insomma, un Russell minore, China Blue, in realtà, non è altro che il grido rabbioso di un regista convinto di essere stato lodato per le ragioni sbagliate. E per farcelo capire, realizza questo film senza compromessi: grezzo, cromaticamente acido. Un delirio. Con un magnifico Anthony Perkins.
Giovedì 6 giugno, ore 22.15, Cinema Lumière
LA PERDIZIONE (Mahler, GB/1974) di Ken Russell (115’)
Un altro biopic piuttosto anomalo, dedicato alla vita di Gustav Mahler. Durante uno spostamento in treno che lo sta portando a Vienna, il grande compositore (interpretato da Robert Powell, il futuro Cristo di Franco Zeffirelli) ripercorre le tappe della sua esistenza, zigzagando tra visioni oniriche, ricordi sfumati, incubi. La memoria sembra mescolare i fatti realmente accaduti insieme a mutevoli cavalcate immaginarie. C’è chi pensa che lo stesso Russell, a cui non fa difetto il senso dell’umorismo, si diverta qui a parodiare i propri stessi marchi stilistici.
E proprio al suo cinema eccentrico, visionario, barocco la Cineteca di Bologna dedica una retrospettiva di 9 titoli al Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b) a partire da domani, sabato 1° giugno, alle ore 18, quando vedremo L’ultima Salomè, pellicola diretta da Russell nel 1988, seguita da un’intervista rilasciata dal regista nel 2008, tre anni prima della sua scomparsa avvenuta nel 2011.
Sempre sabato 1° giugno, alle ore 22.15, è in programma la rock-opera su musiche degli Who Tommy, realizzata nel 1975.
Si prosegue poi domenica 2 giugno alle ore 20 con Stati di allucinazione (1980); lunedì 3 giugno alle ore 18 con I diavoli (1971) e alle ore 21.45 con Il boy friend (1971); martedì 4 giugno alle ore 18.30 con Whore (Puttana) (1991) e alle ore 22 con Donne in amore (1969); mercoledì 5 giugno alle ore 18 con China Blu (1984); per chiudere giovedì 6 giugno alle ore 22.15 con Perdizione (1974).
Omaggio a Ken Russell
1 – 6 giugno, Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b)
Sabato 1° giugno, ore 18, Cinema Lumière
L’ULTIMA SALOMÈ (Salome’s Last Dance, GB-USA/1988) di Ken Russell (90’)
Il film si basa, come spesso in Ken Russell, su dati storici che il regista modella per inserirvi un punto di vista ulteriore, il suo, lasciando che il proprio immaginario alimenti fino all’eccesso i fatti. Ci sono fessure, chiavi di ingresso che fanno scattare un clic. Il resto è materia di cui sono spesso fatti i sogni. Salomè venne scritta da Oscar Wilde per Sarah Bernhardt, in francese, e musicata da Richard Strauss. Glenda Jackson interpreta qui Lady Alice/Erodiade. Una specie di fatina perversa.
a seguire
KEN RUSSELL IN CONVERSATION (GB/2008, 31’)
In questa intervista realizzata nel 2008, a soli tre anni dalla scomparsa, il regista ripercorre la sua carriera, in particolare quella di documentarista alla BBC negli anni Sessanta.
Sabato 1° giugno, ore 22.15, Cinema Lumière
TOMMY (GB/1975) di Ken Russell (111’)
Alla base del film c’è il famoso concept album del 1969 realizzato dagli Who. Nel 1975 Ken Russell decide di dare un’immagine a quel disco che ha segnato una generazione di rockers. Il film è in fondo un inno al rock: vi compaiono, oltre agli Who al gran completo, Eric Clapton, Elton John, Tina Turner. E poi Jack Nicholson e Robert Powell. Roger Daltrey interpreta la parte dello stesso Tommy, sordo muto e cieco a causa di un trauma: ha assistito da bambino all’uccisione del padre. Scopre però di essere un mago al flipper (Pinball wizard). Fino alla catarsi e alla trasformazione in uno strambo Messia.
Domenica 2 giugno, ore 20, Cinema Lumière
STATI DI ALLUCINAZIONE (Altered States, USA/1980) di Ken Russell (102’)
La dimensione lisergica è un aspetto non trascurabile nel gioco formale messo ogni volta in scena da Ken Russell. I grandangoli, il montaggio, le deformazioni, il gioco cromatico, il virtuosismo diffuso donano insomma una sensazione di alterazione sensoriale. E uno stato di allucinazione, in cui l’inconscio gioca brutti scherzi, è l’argomento di questo film. Una strana droga utilizzata dagli sciamani e un’immersione in una vasca a deprivazione sensoriale. Un monumento al cinema visionario. Da vedere su grande schermo.
Lunedì 3 giugno, ore 18, Cinema Lumière
I DIAVOLI (The Devils, GB/1971) di Ken Russell (111’) [Vietato ai minori di 18 anni]
Dietro a The Devils c’è un testo letterario scritto da Aldous Huxley, I diavoli di Loudun, e una riduzione teatrale firmata dal drammaturgo John Whiting. Ken Russell realizza il suo film più esplosivo, senza compromessi. Un monastero. L’abate Grandier è un prete che non disdegna i piaceri carnali. La sua bellezza non lascia indifferente madre Jeanne des Anges. Lotte di potere, seduzioni, isteria, possessione demoniaca. A Venezia, 1971, il film è accusato di blasfemia. Rondi rischia il posto. Giovanni Raboni viene licenziato dal quotidiano “Avvenire” per aver difeso il film. Il pretore di Verona ne chiederà il sequestro dalle sale italiane.
Lunedì 3 giugno, ore 21.45, Cinema Lumière
IL BOY FRIEND (The Boy Friend, GB-USA/1971) di Ken Russell (137’)
È una commedia musicale che Ken Russell realizza con Twiggy, Christopher Gable e Tommy Tune (in una parte appare Glenda Jackson, già ammirata interprete di Women in Love). Ambientato negli anni Venti, a Portsmouth, il film narra la storia della messa in scena del musical omonimo di Sandy Wilson. La prima ballerina si infortuna e viene sostituita da una giovane esordiente. Più di un critico ha segnalato come The Boy Friend – il più casto, equilibrato, e meno eccessivo dei film realizzati da Ken Russell – sia un sentito omaggio a Bubsy Berkeley.
Martedì 4 giugno, ore 18.30, Cinema Lumière
WHORE (PUTTANA) (Whore, USA-GB/1991) di Ken Russell (87’)
Theresa Russell è Liz, una prostituta. Il film narra la sua storia. È lei stessa a raccontarci la sua vita violenta rivolgendosi direttamente a noi, guardando verso la macchina da presa. È come se alcune azioni appena viste sullo schermo facessero scattare qualcosa nella memoria, ricondotte a una dimensione intima di dolente confessione. Quando un cliente le si avvicina con un furgone, lei rifiuta di salirvi. Liz si gira verso di noi e ci racconta di un altro furgone su cui era salita, anni prima...
Martedì 4 giugno, ore 22, Cinema Lumière
DONNE IN AMORE (Women in Love, GB/1969) di Ken Russell (131’)
Siamo nel 1920. La Prima guerra mondiale è alle spalle. Ci troviamo a Beldover, nelle Midlands. Sta per svolgersi il matrimonio più atteso dell’anno, tra la figlia del proprietario della miniera locale e un ufficiale di marina. Tra il pubblico, due sorelle, Ursula e Gudrun Brangwen che incontrano due amici: Gerard, fratello della sposa, e Rupert, ispettore scolastico nell’istituto dove insegna Ursula. Tratto dal romanzo di D.H. Lawrence. Amore, sesso, desiderio, morte. Un grande successo. Famosa e censurata una scena di ‘wrestling’ tra i due protagonisti maschili.
Mercoledì 5 giugno, ore 18, Cinema Lumière
CHINA BLUE (Crimes of Passion, USA/1984) di Ken Russell (106’)
Il film narra la vicenda di una famosa stilista, ricca, invidiata. La sua esistenza è però scissa, lascia emergere un lato davvero oscuro: la notte, questa donna in carriera indossa i suoi abiti più provocanti e batte i marciapiedi di Los Angeles. Considerato frettolosamente di cattivo gusto e perverso, insomma, un Russell minore, China Blue, in realtà, non è altro che il grido rabbioso di un regista convinto di essere stato lodato per le ragioni sbagliate. E per farcelo capire, realizza questo film senza compromessi: grezzo, cromaticamente acido. Un delirio. Con un magnifico Anthony Perkins.
Giovedì 6 giugno, ore 22.15, Cinema Lumière
LA PERDIZIONE (Mahler, GB/1974) di Ken Russell (115’)
Un altro biopic piuttosto anomalo, dedicato alla vita di Gustav Mahler. Durante uno spostamento in treno che lo sta portando a Vienna, il grande compositore (interpretato da Robert Powell, il futuro Cristo di Franco Zeffirelli) ripercorre le tappe della sua esistenza, zigzagando tra visioni oniriche, ricordi sfumati, incubi. La memoria sembra mescolare i fatti realmente accaduti insieme a mutevoli cavalcate immaginarie. C’è chi pensa che lo stesso Russell, a cui non fa difetto il senso dell’umorismo, si diverta qui a parodiare i propri stessi marchi stilistici.
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