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Tornatore in Cineteca

5 aprile 2013
Doppio appuntamento con Giuseppe Tornatore: il regista sarà ospite del Festival del Cinema di Porretta Terme domenica 7 aprile alle ore 15.30 all’Hotel delle Acque (via Roma, 5) per un incontro pubblico sul suo ultimo film, La migliore offerta, condotto dal critico Andrea Maioli e da Andrea Morini, responsabile della programmazione del Cinema Lumière della Cineteca di Bologna.


Il giorno successivo, lunedì 8 aprile, alle ore 17.30, Giuseppe Tornatore sarà alla Biblioteca Renzo Renzi della Cineteca di Bologna (Piazzetta Pasolini, 3/b – ingresso da via Azzo Gardino, 65) per presentare assieme al direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli e ad Andrea Morini il suo libro-intervista con Francesco Rosi Io lo chiamo cinematografo (Mondadori, 2012), dialogo con uno dei maestri indiscussi del cinema italiano, padre del cinema d’impegno civile, che in capolavori come Salvatore Giuliano, Le mani sulla città o Il caso Mattei (recentemente restaurato dalla Cineteca di Bologna, che lo ha presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia lo scorso settembre, in occasione del Leone d’Oro alla Carriera a Francesco Rosi) ha raccontato e indagato le pagine oscure della nostra storia recente.


Io lo chiamo cinematografo
Nota a cura di Mondadori Editore
“Il cinema, allora, era una grande famiglia, è vero. C’era un rapporto di comprensione, anche di affetto. Poi ci sentivamo tutti parte di una grande avventura, far rivivere sullo schermo la vita. Il nostro è un mestiere particolare. Se lo fai con passione non te ne puoi liberare. Ti rimane dentro, non c’è niente da fare”.
Proprio di “grande avventura” è il caso di parlare a proposito di Francesco Rosi, classe 1922, maestro indiscusso del cinema italiano che ha deciso di raccontare la propria vita e i segreti del suo mestiere a un altro straordinario regista, il suo amico Giuseppe Tornatore.
È in famiglia, nella Napoli degli anni Trenta, “legata a doppio filo con il suo mare”, che tutto comincia: papà Sebastiano, appassionato di cinematografo, lo riprende con la sua Pathé Baby a passo ridotto e gli scatta magnifici fotoritratti, ispirandosi anche a Jackie Coogan, il celebre protagonista del Monello di Charlie Chaplin. Poi ci sono zio Pasqualino, “capoclaque” nei teatri di rivista, e zia Margherita, che oltre a somigliare a Ginger Rogers, lo accompagna ogni giovedì al cinema, dove il piccolo Francesco scopre la magia dei primi film muti.
Nell’immediato dopoguerra Rosi si trasferisce a Roma dove, insieme a una spiccata passione per il teatro e per la letteratura, porta con sé lo stupore per quelle sagome di ombre e luci che si agitano su uno schermo bianco. E capisce che il cinema diventerà il suo mestiere. Allievo e aiuto regista di Luchino Visconti, esordisce dietro la macchina da presa nel 1958 con La sfida, ma è con capolavori come Salvatore Giuliano, Le mani sulla città, Il caso Mattei e Lucky Luciano che conquista un posto di assoluto rilievo nel panorama del cinema internazionale, fino a essere riconosciuto il caposcuola di un’estetica della realtà che mai, prima di lui, aveva raggiunto vette di così vivida e concreta espressività.
Puntiglioso nell’approfondire il contesto storicodocumentario che doveva fare da ossatura narrativa ai propri film, attento alle evoluzioni del costume e alle oscure ambiguità della politica, Rosi ha lavorato accanto ai migliori talenti espressi dalla cultura italiana dell'ultimo mezzo secolo, qui tratteggiati in pagine felici e importanti: intellettuali, critici, giornalisti come Ennio Flaiano, Sergio Amidei, Raffaele La Capria, registi come Rossellini e Fellini, attori del calibro di Gian Maria Volonté e Sophia Loren.
In questo libro-intervista che è insieme autobiografia e saggio critico, Rosi ci svela una miniera di informazioni e aneddoti che riguardano i suoi film e la sua straordinaria carriera di regista, senza lasciare “fuori campo” gli aspetti più intimi e privati di una vita intensa e coraggiosa, trascorsa accanto all’amatissima moglie Giancarla.
Grazie al confronto con Tornatore, alle sue domande sempre curiose e penetranti, Io lo chiamo cinematografo è anche l’appassionato ed entusiasmante racconto di mezzo secolo di cinema italiano.


Domenica 7 aprile, ore 15.30, Hotel delle Acque di Porretta Terme (via Roma, 5)
INCONTRO CON GIUSEPPE TORNATORE SUL FILM LA MIGLIORE OFFERTA
Conducono il critico Andrea Maioli e Andrea Morini, responsabile della programmazione del Cinema Lumière della Cineteca di Bologna


Lunedì 8 aprile, ore 17.30, Biblioteca Renzo Renzi della Cineteca di Bologna (Piazzetta Pasolini, 3/b – ingresso da via Azzo Gardino, 65)
GIUSEPPE TORNATORE PRESENTA IL SUO LIBRO-INTERVISTA CON FRANCESCO ROSI IO LO CHIAMO CINEMATOGRAFO (Mondadori, 2012)
Conducono il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli e Andrea Morini


Ufficio stampa Cineteca di Bologna
Andrea Ravagnan

tel: (+39) 0512194833
cinetecaufficiostampa@cineteca.bologna.it

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