LA GATTA CENERENTOLA
(Italia/2017) di A. Rak, I. Cappiello, M. Guarnieri e D. Sansone (86')
Soggetto: dalla fiaba omonima di Giambattista Basile e dall'opera teatrale di Roberto De Simone. Sceneggiatura: Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone, Marianna Garofalo, Corrado Morra, Italo Scialdone. Montaggio: Marino Guarnieri, Alessandro Rak. Musica: Antonio Fresa, Luigi Scialdone. Voci: Massimiliano Gallo (Salvatore Lo Giusto), Maria Pia Calzone (Angelica Carannante), Alessandro Gassmann (Primo Gemito), Mariano Rigillo (Vittorio Basile), Renato Carpentieri (commissario). Produzione: Luciano Stella, Maria Carolina Terzi per Mad Entertainment, Big Sur, Sky Dancers, Tramp Ltd., O' Groove in collaborazione con Rai Cinema.
Versione originale con sottotitoli italiani e inglesi
È il film italiano più sorprendente di questa stagione, e non solo per la tecnica. Il gruppo (sottolineo ‘gruppo', è importante insistere sui gruppi) di giovani e spericolati napoletani che lo ha realizzato - Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Dario Sansone e Marino Guarnieri assistiti da cento altri e altre con Luciano Stella alla produzione - ha infatti dimostrato come, in un ramo tra i più difficili e conformisti come quello del disegno animato, si può riuscire a dire cose molto importanti e necessarie [...]. Molte suggestioni vengono, è ovvio, dal cinema dei supereroi e dai fumetti alla Marvel, ma... Ma, per l'appunto, perché siamo a Napoli, ci si racconta Napoli, e si dispiega per farlo un immaginario fatto di ieri e di oggi e di domani, che mescola in modo ardito e sapiente le vecchie canzoni ultranote (quanto meno ai napoletani) e altre scritte ad hoc, un paesaggio riconoscibile e bensì violentato e mutato, la misera lingua italiana dell'oggi giornalistico e il dialetto dello sfogo affettivo o volgare. Un grande lavoro di invenzione, riflessione, elaborazione e rielaborazione per affrontare, di fatto, con santa ambizione, i problemi di una città e di una identità (di una cultura, in senso antropologico) in mutazione, in crisi. [...] Gli autori del film sanno di cosa parlano, hanno ben chiara la storia della loro città, ne apprezzano il lascito e ne sognano il riscatto. Giocano con i luoghi comuni e sanno usarli con aggressiva libertà. Non è poco. Non è poco per Napoli - la Napoli di oggi, con le sue pulsioni distruttive, autodistruttive. Non è poco per il cinema di animazione, che diventa finalmente anche cinema ‘politico'. Non è poco per un cinema italiano che ha bisogno di narrazioni non superficiali e compiacenti, [...] di libertà d'invenzione e di sguardo.
(Goffredo Fofi)
I più ignorantelli, non napoletani, fermi al vecchio cartoon Disney, si chiederanno: perché Gatta Cenerentola, cosa c'entra il felino? Dovrebbero andare a ristudiarsi la storia della letteratura europea, perché Giambattista Basile è un pezzo da novanta. E poi quella del teatro: Roberto De Simone nel '76 con la sua Gatta Cenerentola rivoluzionò la scena, non solo italiana. Si trattava di un tema che ci pareva già perfetto com'era nella declinazione di De Simone, il top della messa in scena per la mia generazione. Dopodiché, piano piano, prese corpo un progetto più definito e così abbiamo accettato la sfida. Enorme rispetto per la tradizione e insieme desiderio di innovarla. Vedrete una Napoli senza tempo con un habitat futuribile ma pure tanta oscurità. La cenere, per esempio, è un elemento sempre presente. Infatti il clima è post eruzione del Vesuvio. Il maggior punto di riferimento è stato il testo originale di Basile. Che per chi non lo sapesse è abbastanza pulp. (Dario Sansone)
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Ingresso libero
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