REALITY
(Italia-Francia-USA/2012) di Matteo Garrone (115')
Introduce il regista Matteo Garrone
Soggetto: Matteo Garrone, Massimo Gaudioso. Sceneggiatura: Maurizio Braucci, Ugo Chiti, Matteo Garrone, Massimo Gaudioso. Fotografia: Marco Onorato. Montaggio: Marco Spoletini. Scenografia: Paolo Bonfini. Musica: Alexandre Desplat. Interpreti: Aniello Arena (Luciano), Loredana Simioli (Maria), Nando Paone (Michele), Nunzia Schiano (zia Nunzia), Nello Iorio (Massimone), Giuseppina Cervizzi (Giusy), Rosaria D'Urso (zia Rosaria), Graziella Marina (mamma di Luciano), Raffaele Ferrante (Enzo), Claudia Gerini (presentatrice GF). Produzione: Domenico Procacci, Mattero Garrone, Jean Labadie per Archimede, Fandango, Le Pacte, Garance Capital, Rai Cinema.
Versione originale con sottotitoli inglesi
Il genocidio di un popolo e di una cultura di cui parlava Pasolini si è ormai compiuto e Garrone ce lo racconta con un film intenso e dolente, apparentemente lontano dallo sguardo cronachistico e ‘neorealista' di Gomorra ma in realtà speculare e altrettanto ‘politico'. Reality non racconta soltanto l'involuzione paranoica di un pescivendolo convinto che qualcuno lo spii nascostamente, ma soprattutto ci illustra il vuoto di valori e di senso della realtà di un popolo intero, quello che ha barattato la sua cultura e la sua morale per molto meno di un piatto di lenticchie, per un'identità inconsistente e volatile, che promette successo e ricchezza e invece offre stanche maschere da marionetta. [...] Questa parabola autodistruttiva, Garrone la racconta all'inizio con i toni della commedia farsesca, a volte venata di una favolistica surrealtà [...], a volte di una più concreta e intrigante meridionalità [...] e servita da un cast straordinario, a cominciare dal protagonista Aniello Arena (carcerato a Volterra) per proseguire con molti volti presi dalle compagnie dialettali campane. Arrivando a un certo momento a liberarsi da ogni costrizione narrativa (e cinefila: il ricordo di Bellissima è struggente nella sua inattualità) per preoccuparsi solo di pedinare lo smascheramento di un uomo - e di una nazione - che non sa più distinguere i reality dalla realtà. Senza cinismo, senza disprezzo ma con una coscienza del vuoto morale e culturale italiano degna di un grande antropologo.
(Paolo Mereghetti)
Il film nasce da una storia semplice, documentata, che abbiamo trasfigurato per fare una riflessione su un paesaggio contemporaneo; un viaggio attraverso un paese. Un percorso fatto di sogni e attese di questi sogni, che si sviluppa su due piani: uno esterno, geografico e l'altro interno, psicologico. Due piani che sono fortemente connessi fra loro, infatti è proprio quel tipo di paesaggio culturale a generare i personaggi che animano la nostra storia.
Reality è un film sulla percezione del reale, la storia di un uomo che esce dalla realtà ed entra nel proprio immaginario. Ho sempre pensato a Luciano, il protagonista del film, come ad un moderno Pinocchio, un personaggio con un'innocenza e un candore infantili. Infatti, filmandolo, l'ho seguito come se stesse vivendo un'avventura fantastica. Durante le riprese ero di continuo alla ricerca di quel sottile equilibrio tra realtà e sogno, ricercando anche dal punto di vista figurativo una dimensione favolistica, una sorta di ‘realismo magico'.
(Matteo Garrone)
Tariffe:
Ingresso libero
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