SETTIMO CIELO
(USA/1927) di Frank Borzage (119')
Musiche eseguite dall'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, diretta dal compositore Timothy Brock
Regia: Frank Borzage. Soggetto: dal dramma omonimo di Austin Strong. Sceneggiatura: Benjamin Glazer. Fotografia: Ernest Palmer, J.A. Valentine. Montaggio: Barney Wolf. Scenografia: Freddy Stoos. Interpreti: Janet Gaynor (Diane), Charles Farrell (Chico), Ben Bard (colonnello Brissac), David Butler (Gobin), Marie Mosquini (Madame Gobin), Albert Gran (Boul), Gladys Brockwell (Nana), Émile Chautard (padre Chevillon). Produzione: William Fox per Fox Film Corporation. Durata: 110’. DCP
Didascalie inglesi con sottotitoli italiani
Copia proveniente da 20th Century Fox per concessione di Park Circus
Restaurato nel 2016-2017 da 20th Century Fox in collaborazione con MoMA – The Museum of Modern Art
Anteprima della partitura originale di Timothy Brock, commissionata dall’Orchestre Philarmonique de Radio France ed eseguita dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Scegliendo Janet Gaynor, attrice sotto contratto con la Fox, per il ruolo di una ragazza di strada parigina e il nuovo acquisto Charles Farrell per quello dello spazzino che se ne innamora (parti inizialmente pensate per Madge Bellamy e John Gilbert), il regista Frank Borzage crea una delle grandi coppie del cinema, un sodalizio destinato a incantare il pubblico in altri undici film. Settimo cielo è una delle opere di Borzage che esprimono con più forza il potere straordinario dell’amore romantico, evocando sentimenti così intensi e puri che solo il mondo da sogno del cinema muto può contenerli. Benché Borzage avesse già firmato vari film importanti (in particolare Humoresque e Secrets), fu con Settimo cielo che raggiunse la maturità stilistica, tra effetto flou e ridotta profondità di campo (a suggerire il mondo privato dei due amanti) e una macchina da presa mobilissima (certamente influenzata da F.W. Murnau, il cui lavoro in Aurora aveva ammaliato tanti registi sotto contratto con la Fox). Il brillante utilizzo della gru in Settimo cielo, come nella celebre inquadratura ricorrente in cui Gaynor e Farrell salgono le sette rampe di scale che portano al loro rifugio in soffitta (il settimo cielo cui fa riferimento il titolo), sembra cogliere tutto un insieme di aspirazioni umane verso uno stato di trascendenza, sia esso sessuale, spirituale, romantico o tutti e tre nello stesso tempo. Alla prima edizione degli Academy Awards il film ottene gli Oscar per Gaynor (migliore attrice), Borzage (miglior regista) e Benjamin Glazer (migliore sceneggiatura non originale). Questa è la prima proiezione in Europa di un nuovo restauro digitale finanziato dalla 20th Century Fox e basato sull’unico elemento originale noto, una copia nitrato stampata nel 1930 dal negativo del 1927 e conservata nella collezione del MoMA.
(Dave Kehr)
Quasi vent’anni fa un amico, lo storico del cinema Theodore van Houten, suggerì che Settimo cielo fosse il film perfetto per me. Non capii subito il senso di quel ‘matrimonio concettuale’ finché non lo riguardai con maggiore attenzione nel corso della vita. Aveva ragione: in Settimo cielo l’Espressionismo è declinato attraverso un ottimismo tutto americano, un’unione nella quale mi identifico molto. Si avverte una sorta di perenne oscurità in lotta con una luce impetuosa, uno scontro che ho cercato di rendere, quanto possibile, anche attraverso la partitura. Non ci sono, in Settimo cielo, scene che si svolgono alla luce del giorno. L’unica eccezione, estremamente simbolica, è rappresentata dall’attacco e la battaglia della Marna, ma si tratta comunque di soli sette minuti in tutto il film, per giunta fumosi. Anche le scene ambientate in un momento del giorno non ben precisato, sono avvolte da un’ambigua foschia notturna.
È un aspetto molto distintivo del film che ho tradotto musicalmente con atmosfere più cupe e contrastate rispetto alla maggior parte delle colonne sonore composte per i drammi americani di quel periodo. Settimo cielo fu letteralmente girato in concomitanza con Aurora di Murnau, film per cui nel 1986 ho composto la mia prima partitura per la 20th Century Fox e che lavorando a Settimo cielo mi è tornato alla mente. Con le dovute differenze tra Murnau e Borzage, questi due film hanno qualcosa che li unisce profondamente, sono inestricabilmente legati per aspetto e atmosfere. Nella mia partitura sono presenti due citazioni dal compositore Étienne Nicolas Méhul – l’Ave Verum dalla Lyra Sacra e Le Chant du départ per l’episodio dei taxi della Marna. Anche la melodia di Ernö Rapée, Diane, composta per la successiva versione Fox Movietone, viene accennata verso la fine del film.
(Timothy Brock)
Tariffe:
Ingresso libero
Documenti
Tipo di File: PDF Dimensione: 4.30 Mb