ENAMORADA
(Messico/1946) di Emilio Fernández (99')
Introduce Martin Scorsese
Sceneggiatura: Emilio Fernández, Íñigo de Martino. Fotografia: Gabriel Figueroa. Montaggio: Gloria Schoemann. Scenografia: Manuel Fontanals. Musica: Eduardo Hernández Moncada. Interpreti: María Félix (Beatriz Peñafiel), Pedro Armendáriz (José Juan Reyes), Fernando Fernández (padre Rafael Sierra), Eduardo Arozamena (Sindaco Joaquin Gómez), Miguel Inclán (capitano Bocanegra), Manuel Dónde (Fidel Bernal), José Morcillo (Carlos Peñafiel), Eugenio Rossi (Eduardo Roberts). Produzione: Benito Alazraki per Panamerican Films S.A. DCP. Durata: 99’.
Copia proveniente da UCLA Film & Television Archive e The Film Foundation’s World Cinema Project
Restaurato nel 2018 da UCLA Film & Television Archive e The Film Foundation’s World Cinema Project in collaborazione con Fundacion Televisa AC e Filmoteca de la UNAM e con il sostegno di Material World Charitable Foundation. Restaurato in 4K presso Roundabout Entertainment e Audio Mechanics
“Il cinema messicano sono io!”: a Emilio Fernández piaceva rispondere così a chi gli chiedeva dello stato del cinema nel suo Paese. Si racconta che quando un critico osò contraddire quest’affermazione pretenziosa, il regista gli puntò contro una pistola. Forse è un racconto apocrifo, ma del resto Fernández tendeva ad abbracciare la filosofia ‘print the legend’, anche se la sua vita era già abbastanza interessante da non richiedere ulteriori abbellimenti. Dopo aver ucciso un uomo da giovane e aver partecipato alla rivolta, stroncata, contro il presidente Obregón, nel 1924 Fernández finì in carcere a scontare una condanna ventennale. Presto evase e scappò in America, approdò a Los Angeles e scoprì il cinema. […] Enamorada si ispira alla Bisbetica domata di Shakespeare, con la ricca e antirivoluzionaria Beatriz nel ruolo di una bisbetica particolarmente indomabile: ci viene presentata mentre brandisce una pistola, pronta a difendersi da qualunque uomo osi avvicinarsi. […] L’influenza esercitata da Toland su Figueroa e l’immersione formativa del giovane Fernández nella patria del cinema americano sembrano contribuire alla lucente estetica hollywoodiana che percorre Enamorada. Il rapporto turbolento tra i due protagonisti ha gli alti e i bassi di una screwball comedy (anche se Rosalind Russell non tentò mai di far fuori Cary Grant), mentre le scene più tenere sono girate con l’intimità e l’estatica bellezza di una storia d’amore di Frank Borzage. […] Grazie al successo delle loro collaborazioni negli anni Quaranta, a Fernández e Figueroa viene riconosciuto il merito cruciale di aver reso visibile il cinema messicano, e le autorità considerarono Enamorada un film importante che contribuì a fissare l’identità post-rivoluzionaria del paese. La narrazione fa lentamente avvicinare, con la mediazione della Chiesa, due persone ferocemente indipendenti e politicamente contrapposte, e il momento culminante del film si rivela veramente emozionante.
(Philip Concannon)
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