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HAPPY END

(Francia-Germania-Austria/2017) di Michael Haneke (107')

Sullo sfondo di Calais, spazio di transito per i rifugiati, presenza tanto latente quanto ingombrante, storia di una grande famiglia altoborghese che ha ormai perso i suoi valori, specchio di una società votata alla falsità, all'egoismo e all'infelicità.

"E dopo l'Amour, naturalmente, come non attendere il doveroso Happy End? Michael Haneke ce lo regala a modo suo, non rinunciando proprio a nulla di un ormai granitico repertorio metaforico e stilistico, anzi rilanciando: molte istanze forti del suo cinema (i rapporti familiari malati, le disfunzioni del potere, la sopraffazione sulle minoranze, il razzismo, la violenza endemica, lo sguardo "altro" dei nuovi dispositivi) vengono tutte condensate e distillate in questo piccolo film/saggio. Una commedia nerissima che sin dai titoli di testa percepiamo come il "post" di ogni altro suo film precedente, forse il post-apocalisse secondo Michael Haneke? Si parte con immagini in bassa definizione frutto di un misterioso smarthphone e da una chat aperta che descrive azioni comuni (ma già inquietanti...), sfociate in gesti apparentemente comuni (ma con conseguenze scioccanti), quindi proprio come in Caché la riflessione sui nuovi dispositivi di visione e di controllo è da subito palesata come unico fuori-campo ormai concepibile. Poi si stacca sulla famiglia, naturalmente. (...) Una protratta e glaciale oggettificazione dello sguardo (ai personaggi non viene mai concessa una soggettiva, sono sempre guardati, spiati, violati dal cinema) che crea quello stato di perenne malessere così tipico del cinema di Haneke. (...) Siamo alla caduta dell'impero romano, i sentimenti sono morti (figurarsi l'amour...), i funny games sono di glaciale violenza (figurarsi se sono i più giovani a reiterali...) e l'happy end è servito (in un ennesimo coitus interruptus con la morte). E sia chiaro: alle soglie del tredicesimo film il punto non può essere certo quello di stabilire se Haneke sia o meno un bravo regista, un grande Autore, un fine intellettuale, o fate voi... a ognuno i suoi giudizi ben argomentati. Il punto è che un film come questo crea dapprima una siderale distanza emotiva tra (e verso) i suoi personaggi, usandola poi come una clava ammonitrice verso il suo spettatore. Il cinema è perennemente usato, frustrato, immolato a un fine... e non ha più bisogno dei nostri sguardi".

(Piero Masciullo, "Sentieri Selvaggi")

In concorso al 70esimo Festival di Cannes

Anteprima in collaborazione con Cinema s.r.l.

Trailer del film
Proiezioni:
Martedì 22 agosto 2017
Arena Puccini
21.45
L'evento è parte di: Arena Puccini 2017
Anteprima Italiana
Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli

Tariffe:

Biglietto intero: 6,00€
Ridotto (over 60, clienti Unipol Banca, soci DLF, soci Coop (la tessera è individuale), studenti universitari regolarmente iscritti, Amici e Sostenitori Cineteca di Bologna, AGIS/VOLA AL CINEMA, ragazzi fino a 11 anni, militari): 5,00€
Ogni 4 ingressi il 5° è gratuito

Informazioni
366-9308566 /328-2596920 (dalle ore 20.30) 
andrea.morini@cineteca.bologna.it 

Dettagli sul luogo:
via Sebastiano Serlio, 25/2

Apertura cassa: ore 20.45

Documenti

Scheda del film

Tipo di File: PDF Dimensione: 166.79 Kb