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LOCKE

(USA-GB/2013)

Regia, soggetto e sceneggiatura: Steven Knight. Fotografia: Haris Zambarloukos. Montaggio: Justine Wright. Musica: Dickon Hinchliffe. Interpreti: Tom Hardy (Ivan Locke), Ruth Wilson (Katrina), Olivia Colman (Bethan), Andrew Scott (Donal), Ben Daniels (Gareth), Tom Holland (Eddie), Bill Milner (Sean). Produzione: IM Global, Shoebox Films. Durata: 84'
Versione originale con sottotitoli italiani

Serata promossa da Ordine Ingegneri Bologna

Locke è un film sorprendente. Un uomo al volante della sua Bmw guida nella notte verso l'ospedale dove una donna sta per partorire. Per farlo, ha abbandonato il suo posto di lavoro in un cantiere edilizio in un momento assai delicato (prima di una colata di cemento) in cui tutti fanno affidamento sulla sua competenza. Nel corso dell'ora e venticinque minuti di proiezione, non usciamo mai dall'auto, gli altri pesonaggi non sono che voci sentite attraverso il telefono. Locke si trova alle prese con la moglie, con i figli, con quella che è stata un'amante occasionale e con i ricordi di un padre detestato che lo spingono a comportarsi in maniera esattamente opposta: all'indifferenza dell'uno fa da contraltare la preoccupazione dell'altro di assumersi le proprie responsabilità, a qualunque prezzo. Attaccato a queste voci notturne, Locke combatte per salvare il proprio rapporto coniugale, perché la colata di cemento si svolga senza contrattempi, perché la partoriente superi le proprie angosce. Grazie alla precisione attoriale di Tom Hardy, alla fotografia di Haris Zambarloukos che rende ossessivo lo spazio chiuso del veicolo con le luci notturne che scorrono oltre i finestrini, alla musica di Dickon Hinchliffe che sostiene l'atmosfera di tensione del racconto, quello che avrebbe potuto essere un esercizio di stile, una prodezza di scrittura o di messinscena, raggiunge una sorta di necessità drammatica, con un uomo che, nel momento in cui tutto sembra sfuggirgli di mano, si gioca l'intera esistenza per il rispetto di se stesso.
(Jean Gili)

Chiuso con la sicurezza nell'abitacolo della Bmw col telefonino bollente (tre linee s'intrecciano), questo kammerspiel con cellulare è una scommessa tecnica
(una nave nella bottiglia) e un inno alla solitudine dei tempi virtuali, monologo interiore in cui il cinema mostra tutto l'invisibile di cui è capace. Merito di Steven Knight, sceneggiatore di Frears e Cronenberg, e di Hardy, attore teso, dotato di gran capacità oratoria, che si denuda freudianamente nel thriller a motore acceso. Una sfida vinta non inutile che passa con sicurezza dal prodigio tecnico della ripresa in corsa quasi da Lelouch al fattore umano, un cuore auscultato nel tic tac di massima confusione, a cinture allacciate.
(Maurizio Porro)

Le città e le strade di notte sono bellissime, potevo stare a guardarle per ore. E quindi ho iniziato a chiedermi se fosse possibile raccontare una storia che si
svolgesse interamente in un veicolo. In questo film, il viaggio è un viaggio vero. Un uomo ha una famiglia, un lavoro e una moglie, e alla fine del suo viaggio, che
si svolge quasi in tempo reale, non gli rimane più niente.
Ritengo che Tom Hardy sia il miglior attore in circolazione. Tom è una di quelle persone che non appena appaiono sullo schermo attraggono tutti gli occhi su
di sé. La gente vuole entrare nella sua testa. È davvero bravo a esprimere la complessità di una reazione e di un'emozione. È eccezionale.
(Steven Knight)

 

Proiezioni:
Lunedì 25 luglio 2016
Piazza Maggiore
21.45
L'evento è parte di: Sotto le stelle del cinema
Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli

Tariffe:

Ingresso libero

Dettagli sul luogo:

Documenti

Cartolina della Serata

Tipo di File: PDF Dimensione: 334.30 Kb