L’ISPETTORE COLIANDRO: TESTIMONE DA PROTEGGERE

(Italia/2016)

Regia: Manetti Bros. Soggetto: Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi, Manetti Bros. Sceneggiatura: Carlo Lucarelli, Giampiero Rigosi. Fotografia: Francesca Amitrano. Montaggio: Federico Maria Maneschi. Scenografia: Noemi Marchica. Musica: Pivio e Aldo De Scalzi. Interpreti: Giampaolo Morelli, Vito, Paolo Sassanelli, Giuseppe Soleri, Veronika Logan, Alessandro Rossi, Caterina Silva, Benedetta Cimatti, Luisella Notari, Serena Rossi, Max Mazzotta, Pippo Santonastaso, Rocco Barbaro. Produzione: Rai Fiction, Vela Film. Durata: 100'

Introducono Giampaolo Morelli e Carlo Lucarelli

Serata promossa da Noema Life

Nel secondo episodio della quinta stagione della serie ideata da Carlo Lucarelli e girata a Bologna dai Manetti Bros., Coliandro (Giampaolo Morelli) deve proteggere Giacomino (Vito), un personaggio particolare, buffo, un po' autistico e geniale, che ha visto qualcosa che non doveva vedere ed è minacciato di morte.
Ci sono tanti poliziotti al cinema o in televisione, ma l'ispettore Coliandro è un caso a parte. Onesto e sventato, pasticcione, pieno di pregiudizi ma pronto a rinunciarci, testardo, involontariamente ironico e allo stesso tempo ostinato, sicuramente incorruttibile, ‘sbirro' nell'anima... Insomma, un poliziotto che rappresenta il contrario di tutti gli eroi polizieschi televisivi e forse proprio per questo, e malgrado i suoi evidenti (ed umani) difetti, impossibile da non amare. L'ambientazione bolognese è diventata nel tempo essa stessa una caratteristica del personaggio, tanto che nell'ultima edizione della Guida Touring di Bologna si afferma che Coliandro è talmente rappresentativo della città da superare addirittura la maschera tipica del Dottor Balanzone.
(Carlo Lucarelli)

A seguire
IL COMMISSARIO MAIGRET
(Maigret tend un piège, Francia-Italia/1958)

Regia: Jean Delannoy. Soggetto: dal romanzo La trappola di Maigret di Georges Simenon. Sceneggiatura: Rodolphe-Marie Arlaud, Michel Audiard, Jean Delannoy.
Fotografia: Louis Page. Montaggio: Henri Taverna. Scenografia: René Renoux. Musica: Paul Misraki. Interpreti: Jean Gabin (Maigret), Annie Girardot (Yvonne Maurin), Jean Desailly (Marcel Maurin), Olivier Hussenot (Lagrume), Jean Debucourt (capo della polizia), Jeanne Boitel (signora Maigret), Lucienne Bogaert (signora Maurin), Lino Ventura (ispettore Torrence), Gerard Séty (Jojo), Alfred Adam (Barberot). Produzione: Intermondia Films, Jolly Film. Durata: 116'. Versione originale con sottotitoli italiani

Ora non penso a Maigret che attraverso Gabin e Delannoy. È molto spiacevole. Per il mio prossimo libro verranno a chiedermi i diritti d'autore!
(Georges Simenon)

Dopo la lettura, o la rilettura di una cinquantina di Maigret, ho scelto quello che esigeva dal commissario uno studio a priori su un criminale fuori dal comune. Per
smascherarlo, Maigret doveva fare appello alla sua profonda conoscenza dell'animo umano. Mi sono totalmente identificato con questo poliziotto bonaccione e astuto,
sottile e terra terra, tenero e burbero, uno di noi, il cui buon senso non esclude la finezza analitica. Per immergermi nell'atmosfera, ho chiesto al direttore della Polizia Giudiziaria il favore di partecipare a una delle loro inchieste.
Ho avuto dei contatti con Simenon, ma non per discutere dell'adattamento: se ne frega completamente. Ma ha visto il film e lo considera il miglior Maigret. E Gabin il
Maigret più vicino a come lui l'ha immaginato. Questo complimento mi impressiona visti i grandi attori che si sono cimentati nel ruolo: Abel Tarride, Pierre Renoir, Harry Baur, Albert Préjean, Charles Laughton, Michel Simon...
(Jean Delannoy)