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CITTÀ AMARA

(Fat City, USA/1972)

 

Regia: John Huston. Soggetto: dal romanzo omonimo di Leonard Gardner. Sceneggiatura: Leonard Gardner. Fotografia: Conrad Hall. Montaggio: Walter Thompson. Scenografia: Richard Sylbert. Interpreti: Stacy Keach (Billy Tully), Jeff Bridges (Ernie Munger), Susan Tyrrell (Oma),Candy Clark (Faye), Nicholas Colasanto (Ruben), ArtAragon (Babe), Curtis Cokes (Earl), Sixto Rodriguez (Lucero), Billy Walker (Wes), Wayne Mahan (Buford). Produzione: Ray Stark per Rastar Productions, Inc. DCP. Durata: 100'
Versione originale con sottotitoli italiani
Copia proveniente da Sony Columbia. Restaurato in 4K da Sony Pictures Entertainment. Restauro dell'immagine a cura di MTI Film Los Angeles e Cina. Restauro del suono a cura di Deluxe Audio Media Services

 

Perché Fat City fa convergere, a tutte le latitudini, intorno a Huston l'unanimità dei critici? È, intanto, il più documentaristico dei suoi film di fiction. È difficile immaginare un romanzo a monte di questo film che sembra  filmato in presa diretta sulla realtà di Stockton City, California: albergucci sordidi, tetri bar, palestre maleodoranti, strade anonime, squallidi mercati di braccianti; persino il sole è senza gloria né gioia sulle vaste coltivazioni di pomodori e cipolle della San Joaquin Valley. Dopo avere scelto attori ancora poco noti per le parti principali (ma aveva pensato a Brando per la parte di Tully che toccò a Stacy Keach), Huston affida la maggior parte dei ruoli secondari ad abitanti di Stockton e a gente dell'ambiente pugilistico. Lo si potrebbe chiamare un film neorealistico, aggiornato attraverso i modi decontratti del giovane cinema degli anni Sessanta, ma con un taglio più libero [...]. Nel raccontare un mondo che conosce bene, per averlo frequentato ai tempi dell'università, quello della piccola boxe, composto soprattutto di perdenti, Huston fa qualcosa di più e di diverso da un film sul pugilato: una metafora sul versante buio dell'esistenza che ha per sfondo il risvolto desolato dell'America opulenta (Fat City non è soltanto un titolo ironico per antifrasi, ma un'espressione di gergo, diffusa tra la gente della boxe e del jazz: come dire il paradiso in terra, dunque inaccessibile, un'illusione). Fat City è una parabola sulla vita come lotta per la sopravvivenza, sulla linea di La bistecca, uno dei racconti più belli di Jack London, ma anche come decadimento  fisico e morte. [...] Sorretto da una prosa asciutta il cui lirismo non esclude i momenti di humour sardonico, ma scansa il pittoresco e rimanda alle fotografie di Paul Strand e ai quadri di Ben Shahn, Fat City narra l'incontro e l'amicizia tra due pugili - l'uno al tramonto, l'altro all'esordio - sullo sfondo di una cittadina americana qualsiasi. Non succede nulla di particolarmente drammatico nel tempo dell'azione oppure, se succede, non viene mostrato direttamente: sono soltanto le traiettorie di due uomini che s'incrociano.

(Morando Morandini)

 

 

precede
BOUQUET D'ILLUSIONS
(Francia/1901)

Regia: Georges Méliès. Produzione: Star-Film. Durata: 1'
Copia proveniente da Lobster Films e Library of Congress Restaurato nel 2016 da Lobster Films

Frank Brinton tra il 1879 e 1915 viaggiò nel Midwest in compagnia della moglie Indiana allestendo spettacoli di lanterne magiche e, a partire dal 1895, i due furono i primi a mostrare negli Stati Uniti immagini in movimento. Nel 2014, Serge Bromberg ha identificato tra il prezioso materiale della Collezione Brinton depositata presso la Library of Congress un film perduto di Georges Méliès in pessime condizioni. Bouquet d'illusions è stato restaurato nel 2016 presso i laboratori di Lobster Films e viene presentato a Bologna in anteprima mondiale.

 

Proiezioni:
Sabato 2 luglio 2016
Piazza Maggiore
21.45
L'evento è parte di: Sotto le stelle del cinema
Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli

Tariffe:

Ingresso libero

Dettagli sul luogo:

Documenti

Cartolina della Serata

Tipo di File: PDF Dimensione: 376.71 Kb