VALMONT

(Francia-Gran Bretagna/1989)

Regia: Miloš Forman. Soggetto: dal romanzo Le relazioni pericolose di Choderlos de Laclos. Sceneggiatura: Jean-Claude Carrière, Miloš Forman. Fotografia: Miroslav Ondricek. Montaggio: Alan Heim, Nena Danevic. Scenografia: Pierre Guffroy. Musica: Neville Marriner, Christopher Palmer. Interpreti: Colin Firth (visconte di Valmont), Annette Bening (Madame de Merteuil), Meg Tilly (marchesa di Tourvel), Fairuza Balk (Cecile), Sian Phillips (Madame de Volanges), Jeffrey Jones (Monsieur de Gercourt), Henry Thomas (Danceny). Produzione: Paul Rassam, Michael Hausman, Claude Berri per Renn Productions, Timothy Burrill Productions. DCP. Durata: 137’
Versione originale con sottotitoli italiani
Copia proveniente da Pathé. Restaurato nel 2016 in 4K da Pathé con il supporto di CNC – Archives françaises du film presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, a partire dal negativo originale e da un interpositivo 35mm

Introducono Jean-Claude Carrière, Paul Rassam e Sophie Seydoux

Tra il 1988 e il 1989, arrivarono in sala due film in inglese tratti dalle Relazioni pericolose, classico della letteratura libertina del Settecento di Choderlos de Laclos. Il primo, diretto da Stephen Frears e sceneggiato da Christopher Hampton (con John Malkovich, Glenn Close e Michelle Pfeiffer), ebbe maggior fortuna, ed eclissò l’altro, Valmont, di Miloš Forman, uscito esattamente un anno dopo. Accolto all’epoca da critiche severe, oggi il film di Forman può invece essere riscoperto come sorprendente film maledetto del suo autore, che veniva dal successo di Amadeus. Il classico intrigo erotico, con i diabolici ex amanti, il visconte di Valmont e la marchesa di Merteuil, che si sfidano sul terreno della seduzione utilizzando la giovanissima Cecile, e finiscono vittima dei loro inganni, nelle mani di Forman diventa una sarabanda dal sottotesto malinconico. “Volevo dare spessore ai personaggi. Nelle Relazioni pericolose non sempre si sa cosa hanno fatto veramente. Si sa solo quello che scrivono dopo, per vantarsi o per manipolare gli altri. Si ha l’impressione che questi personaggi siano molto umani. Nei rapporti con le altre persone si tende a esagerare alcuni aspetti per sedurre, colpire, suscitare paura o simpatia, come in un gioco. Era questo l’elemento che mi interessava, non la rievocazione di un periodo storico o un’analisi dell’aristocrazia. Non ero convinto da gran parte delle interpretazioni basate sull’immoralità o su una qualche forma di profezia storica. Sentivo che c’era una verità più profonda, più complessa, che potevo meglio sviluppare in un film” (Miloš Forman). Meno composto e tragico del film gemello, e assai più brioso, Valmont è anche un lucidissimo canto d’addio dell’ancien régime (il romanzo di Laclos era del 1782). Il merito della riuscita va anche alla ricostruzione d’epoca, ma soprattutto alla sceneggiatura, scritta insieme a Jean-Claude Carrière, e alla coppia di protagonisti, Annette Bening e Colin Firth, probabilmente nelle loro migliori interpretazioni.

(Emiliano Morreale)

Quando si ha a che fare con un romanzo complesso, l’adattamento implica delle scelte. Abbiamo optato per la sincerità dell’amore di Valmont nei confronti di Madame de Tourvel. È una costante del modo in cui Miloš Forman ritrae i propri personaggi: cerca sempre di dare a ciascuno una possibilità, non li condanna mai a priori. Le relazioni pericolose è il romanzo di un ‘artigliere’, l’opera di uno stratega militare che traspone le proprie competenze sul terreno dei rapporti amorosi. È l’erotismo a portare avanti la storia, il film ci mostra personaggi che pensano solo a quello. Guardano i corpi delle altre persone come un territorio da conquistare.

(Jean-Claude Carrière)

Serata promossa da Ottica Garagnani