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IO LA CONOSCEVO BENE

(Italia/1965)

Regia: Antonio Pietrangeli. Soggetto e sceneggiatura: Antonio Pietrangeli, Ruggero Maccari, Ettore Scola. Fotografia: Armando Nannuzzi. Montaggio: Franco Fraticelli. Music: Piero Piccioni. Interpreti: Stefania Sandrelli (Adriana Astarelli), Nino Manfredi (Cianfanna, pubblicitario), Ugo Tognazzi (Gigi Baggini), Robert Hoffmann (Antonio), Jean-Claude Brialy (Dario Marchionni), Joachim Fuchsberger (Fausto, lo scrittore), Mario Adorf (Emilio Ricci, ‘Bietolone'), Franco Fabrizi (Paganelli, press agent), Karin Dor (Barbara), Véronique Vendell (starlette). Produzione: Ultra Film - Sicilia Cinematografica, Les Films du Siècle (Parigi), Roxy Film (Monaco). Durata: 99'
Copia proveniente da Criterion
Restaurato da Criterion, Cineteca di Bologna, Titanus in 4K a partire dal negativo originale 35mm e da un controtipo interpositivo.
Versione originale con sottotitoli in inglese

Introduce Alina Marazzi



Quello che oggi appare uno dei punti di forza di Io la conoscevo bene, l'incrocio tra sguardo d'autore e commedia all'italiana, talvolta è stato un ostacolo al suo apprezzamento. Nonostante la vittoria ai Nastri d'Argento del 1965, infatti, il film di Pietrangeli fu sottostimato da parte della critica specializzata, che recepì le spie della prossimità alla commedia (la presenza di Tognazzi e Manfredi) come cedimenti commerciali. In Io la conoscevo bene il legame tra il personaggio e l'epoca è più dichiarato che nei film precedenti. In fondo, è la storia di una donna ‘incastrata' dal mutamento dei costumi, che hanno l'unico risultato di mutarla in oggetto, sfruttando le crepe aperte dalla maggiore libertà e laicità dei costumi. Ma soprattutto, e a bilanciare la distanza ‘sociologica' dell'assunto, in questo film il rapporto tra regista e personaggio femminile raggiunge una tensione e una prossimità nuova attraverso lo stile della messa in scena: la scomposizione narrativa, la supremazia della musica, l'emergere del momento della messinscena su quello del racconto.
Nei decenni, è stata più volte notata la modernità narrativa e visiva del film, costruito in una serie di salti temporali arditissimi, con inserti di brevi flashback e di pianisequenza al limite del virtuosismo. I flashback lampeggiano all'interno del racconto con brevi inserimenti che non servono a far procedere la vicenda, ma sono piccole apparizioni di un passato: l'immagine della sorella morta, una sera a un bowling, le avance di un ragazzo... intermittenze temporali quasi casuali. L'assunzione di questo modello frammentato è anzitutto un elemento di prossimità alla protagonista grazie anche all'uso dello zoom e degli sguardi in macchina, che un paio di volte servono a introdurre i flashback del passato, ma non solo.
Un piano-sequenza di tre minuti, una delle scene più potenti del film e di tutto il cinema italiano dell'epoca, che mostra appieno l'unione di modernità cinematografica e di dialogo con il suo sistema-cinema. In quella scena Stefania Sandrelli guarda in macchina come Anna Karina in Questa è la mia vita di Jean-Luc Godard, e sta proprio guardando noi, sta guardando gli spettatori (maschi) della commedia all'italiana. Insieme all'uso del flashback e del piano-sequenza, il terzo elemento fondante della prospettiva del film è l'uso delle canzoni. Il film è praticamente sempre accompagnato dalla musica, talvolta quella originale di Piero Piccioni, ma più spesso canzoni italiane e straniere, per lo più provenienti da fonti sonore in scena: juke-box, orchestre, radioline. La centralità della musica doveva essere ben presente fin dalla concezione del film (il soggetto iniziale si intitolò a un certo punto Il giradischi), ma la costruzione a flashback e la presenza delle canzonette fu progressivamente accentuata nelle successive fasi di stesura. Le canzonette fanno parte del mondo della protagonista, delle sue illusioni, ma fanno parte anche del corpo del film.


(Emiliano Morreale)

Proiezioni:
Domenica 19 giugno 2016
Piazza Maggiore
21.45
L'evento è parte di: Sotto le stelle del cinema

Tariffe:

Ingresso libero

Dettagli sul luogo:

Documenti

Cartolina della serata

Tipo di File: PDF Dimensione: 135.08 Kb