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L’ARMATA BRANCALEONE / BRANCALEONE ALLE CROCIATE

(Ita-Fra-Spa/1966) di M. Monicelli (120')

Regia: Mario Monicelli. Sceneggiatura: Age&Scarpelli, Mario Monicelli. Fotografia: Carlo Di Palma. Montaggio: Ruggero Mastroianni. Scenografia: Piero Gherardi. Musica: Carlo Rustichelli. Interpreti: Vittorio Gassman (Brancaleone da Norcia), Catherine Spaak (Matelda), Gian Maria Volonté (Teofilatto dei Leonzi), Enrico Maria Salerno (Zenone), Barbara Steele (Teodora). Produzione: Mario Cecchi Gori per Fair Film/Les Film Marceau. Durata: 120'

precede
BRANCALEONE ALLE CROCIATE 
(Ita-Algeria/1970) di M. Monicelli (116')

Regia: Mario Monicelli. Sceneggiatura: Age&Scarpelli, Mario Monicelli. Fotografia: Aldo Tonti. Montaggio: Ruggero Mastroianni. Scenografia: Mario Garbuglia. Musica: Carlo Rustichelli. Interpreti: Vittorio Gassman (Brancaleone da Norcia), Adolfo Celi (re Boemondo), Sandro Dori (Rozzone), Beba Loncar (principessa Berta d'Avignone), Gigi Proietti (Pattume), Gianrico Tedeschi (Pantaleo), Lino Toffolo (Panigotto), Paolo Villaggio (Thorz). Produzione: Fair Film, O.N.C.I.C.. Durata: 116'
Copie provenienti da CSC - Cineteca Nazionale

Introduce Giacomo Manzoli

 

L'armata Brancaleone riprende fedelmente lo schema dei Soliti ignoti (perfino nell'attribuzione di alcuni ruoli-chiave, Gassman in primis), con un gruppo di simpatici perdenti che si imbarca in un'impresa rispetto alla quale è assolutamente inadeguato, coniugandolo con la parodia del grande affresco medievale di stile hollywoodiano. Il progetto si rivela il terreno ideale per l'esercizio del formidabile talento comico e della feroce vena goliardica di cui Monicelli ha dato numerosissime prove. Nel lungo periodo della sua gestazione, le idee si accumulano e si sedimentano: quando il produttore Mario Cecchi Gori accetta di riconsiderare la possibilità di finanziarlo, L'armata Brancaleone è cresciuto fino a raggiungere una sorta di scombinata perfezione e un'assoluta originalità, data dalla maniera di combinare elementi tutt'altro che originali come quelli sopracitati. Da un lato, allora, abbiamo un film capace di inventarsi una lingua completamente nuova, a metà strada fra la parodia delle reminiscenze del latino liceale e il dialetto marchigiano, un ‘volgare' creato in laboratorio, comico e scenografico almeno quanto i costumi cenciosi e le tetre ambientazioni, perfettamente credibili nella loro autenticità e del tutto fantasiose per quanto riguarda la veridicità della ricostruzione storica. Il road-movie si ricongiunge al viaggio picaresco e la commedia all'italiana va in trasferta nel tempo, quasi a recuperare le radici antichissime della propria cialtronesca tradizione (compresa quella della commedia dell'arte, di cui Monicelli è da sempre estimatore) e a riflettere su di esse e l'antropologia che ne discende.

(Giacomo Manzoli)

L'armata Brancaleone nacque da due cose: da tre paginette che Scarpelli buttate giù, un dialogo tra due contadini medioevali che parlavano di donne; e da un film fallito, Donne e soldati di Luigi Malerba e Antonio Marchi, di cui vidi soltanto 150 metri che mi colpirono molto. Dopo l'enorme successo di L'armata Brancaleone, ogni anno Gori tornava alla carica perché ne girassi il seguito. Alla fine accettai e con Age e Scarpelli riprendemmo le avventure di Brancaleone e ci mettemmo dentro i musulmani, il diavolo, delle componenti più barocche ma meno felici dell'originale. L'unica novità in Brancaleone alle crociate fu che la parte finale la trattammo come un'opera dei pupi, con i protagonisti che parlavano in versi, versi elementari come quelli del "Corriere dei Piccoli". Ci divertì molto perché era un'idea abbastanza coraggiosa; anche i costumi dei personaggi ricalcavano quelli delle carte da gioco, per dare alle immagini un sapore insolito. Un tentativo questo di cui nessuno si è reso conto.

(Mario Monicelli)

Proiezioni:
Venerdì 14 agosto 2015
Piazza Maggiore
21.45
L'evento è parte di: Sotto le stelle del cinema

Tariffe:

Ingresso libero

Dettagli sul luogo:

Documenti

La cartolina della serata

Tipo di File: PDF Dimensione: 1.53 Mb