Bookmark and Share

I COMPAGNI

(Ita/1963) di M. Monicelli (130')

Regia: Mario Monicelli. Soggetto e sceneggiatura: Age, Furio Scarpelli, Mario Monicelli. Fotografia: Giuseppe Rotunno. Montaggio: Ruggero Mastroianni. Scenografia: Mario Garbuglia. Musica: Carlo Rustichelli. Interpreti: Marcello Mastroianni (professor Sinigaglia), Renato Salvatori (Raul), Annie Girardot (Niobe), Gabriella Giorgelli (Adele), Folco Lulli (Pautasso), Bernard Blier (Martinetti), Raffaella Carrà (Bianca), François Périer (DiMeo), Vittorio Sanipoli (cavalier Baudet). Produzione: Lux Film, Vides Cinematografica di Franco Cristaldi, Avala Film, Beograd, Méditerranée-Cinéma Production. Durata: 130'
Copia proveniente da CSC - Cineteca Nazionale

Introduce Giacomo Manzoli


Tre anni fa ero a Parigi dove mi trovavo insieme a Cristaldi per trattare un film da Lo straniero. Una sera tornando a casa dissi: vorrei fare un film su una storia di sciopero, un argomento di vita e di morte, serio, e trattarlo come con la materia della Grande guerra. Film su un argomento del genere se ne sono girati pochissimi, e poi con tono diverso da quello che adopererei io. Il senso profondo del film è venuto dopo. Avevo in mente un clima generale e un certo tono che doveva caratterizzare la narrazione. Sapevo come avrei visto gli operai, i padroni, le donne, le famiglie, i ragazzi; tuttavia la vicenda, le situazioni, i personaggi, le storie, gli incontri e gli scontri sono tutti nati dopo aver letto e sondato una quantità di materiale, dopo esserci immersi in una certa atmosfera. Ho letto quel poco che esiste in Italia sull'argomento (qualche pagina di De Amicis, il volume di Louis Guilloux La casa del popolo, Poerio, la ricostruzione storica dell'ambiente milanese nel volume di Paolo Spriano, la descrizione dell'ambiente minerario in Figli e amanti, etc.); poi io e i miei collaboratori abbiamo consultato la collezione dell' "Avanti!", il "Calendario del popolo" e gli atti di certi processi per scioperi compiuti nelle campagne. I compagni fu assai più difficile da girare rispetto a La grande guerra; mentre della prima guerra ritrovammo in Friuli, a Gemona e a Venzone, molte costruzioni rimaste tali e quali, a Torino, dove I compagni si svolgeva, non esisteva più niente. Tutto era cambiato, c'erano i fili dell'elettricità, le antenne televisive; soprattutto non si trovava più una fabbrica tessile con i telai a mano. Finalmente ne trovammo una vicino a Torino in cui lavoravano ottanta operai: tesseva soltanto per Christian Dior, con dei telai non completamente a mano, e faceva dei tessuti preziosi. Girammo gli interni della fabbrica in quel posto; gli esterni, la stazione ferroviaria, l'assalto dei crumiri, li girammo quasi tutti in Jugoslavia, dove era tutto trent'anni indietro. Anche l'umanità che viveva lì era adatta; girammo un po' in tutta la Jugoslavia, da Zagabria a Belgrado a Novi Sad. Gran parte di quello che si svolgeva a Torino lo girammo a Cuneo, certi portici, la piazza e il comizio finale. La fotografia di Rotunno e l'ambientazione di Tosi e Garbuia erano molto riuscite: infatti spesso me li trovo, sia La grande guerra che I compagni, in rievocazioni televisive, come se si trattasse di riprese fatte all'epoca! Naturalmente senza che venga citata la fonte. Per anni nelle manifestazioni operaie cantarono la canzone ribalda di I compagni, con quella pernacchia sfottente; poi usarono lo slogan "resistere un'ora più del padrone". Questo avvenne in seguito, ma al momento dell'uscita fu un disastro. Anche per la Vides. Con la Vides feci ancora Toh, è morta la nonna che fu un altro disastro!

(Mario Monicelli)

 

Proiezioni:
Mercoledì 12 agosto 2015
Piazza Maggiore
21.45
L'evento è parte di: Sotto le stelle del cinema

Tariffe:

Ingresso libero

Dettagli sul luogo:

Documenti

La cartolina della serata

Tipo di File: PDF Dimensione: 1.11 Mb