NOTORIOUS - L’AMANTE PERDUTA

(USA/1946) di A. Hitchcock (101')

Regia: Alfred Hitchcock. Soggetto: tratto dal racconto The Song of the Dragon di John Taintor Foote. Sceneggiatura: Ben Hecht. Fotografia: Ted Tetzlaff. Montaggio: Theron Warth. Scenografia: Albert S. D'Agostino, Carroll Clark. Musica: Roy Webb. Interpreti: Cary Grant (T.R. Devlin), Ingrid Bergman (Alicia Huberman Sebastian), Claude Rains (Alexander Sebastian), Louis Calhern (Paul Prescott), Leopoldine Konstantin (Anna Sebastian), Reinhold Schünzel (dottor Otto Anderson), Moroni Olsen (Walter Beardsley), Ivan Triesault (Eric Mathis), Alex Minotis (Joseph, il maggiordomo). Produzione: David O. Selznick per RKO Radio Pictures, Inc. Durata: 101'
Copia proveniente da BFI - National Film And Television Archive

Introduce Andrea Peraro

Per fare Notorious Hitchcock fece qualcosa che non aveva precedenti nella sua carriera: fece di Ingrid la sua più stretta collaboratrice nella realizzazione del film. "È lo sguardo della ragazza che è sbagliato", disse Ingrid a Hitchcock quando, dopo diverse riprese del suo primo piano nella sequenza della cena, tutti si erano resi conto che qualcosa non andava. "Le fai esprimere sorpresa troppo presto, Hitch. Penso che dovrebbe fare così". E detto questo, la Bergman interpretò la scena a suo modo. Sul set scese un gran silenzio, perché era noto che Hitchcock non gradisse le opinioni degli attori: sapeva ciò che voleva sin dal primo ciak. Ben prima che la lavorazione avesse inizio, ogni dettaglio di ogni scena era stato pianificato - ogni angolazione della macchina da presa, ogni scenario, costume, arredo, persino gli attacchi musicali erano stati previsti, e tutto era già sulla sceneggiatura. Ma in questo caso, un'attrice aveva avuto una buona idea e, tra lo stupore generale, Hitchcock disse: "Penso tu abbia ragione, Ingrid". L'interpretazione di Ingrid fu in ogni singolo momento sensazionale, e Hitchcock, che aveva ben pochi suggerimenti da darle, non faceva che constatare la sua bravura e alla fine di ogni giornata di lavoro la tratteneva sempre almeno per qualche minuto. Mai incline a lodi enfatiche, si limitava a offrirle un drink, si stringeva nelle spalle, sorrideva e diceva: "È andata molto bene oggi, Ingrid. Molto bene".

(Donald Spoto)

Notorious è la magnifica avventura di una donna salvata dall'amore. Quanto ad Alicia, lei è insieme omotetica e antitetica a Constance di Io ti salverò. È una donna perduta e per lei l'amore è soltanto un gioco, ma è anche una donna che sogna di dimenticare il passato, di rifarsi una vita. Dal momento in cui s'innamora di Devlin, il suo volto, che Hitchcock ci ha mostrato triste e vacuo, s'illumina: questa donna ritrova un'anima che la trasfigura. Ed è allora che comincia il gioco crudele. Devlin è uno ‘sbirro'. In quanto sbirro ha dei principi: "Un ubriacone non cambierà mai, una donna perduta non cambierà mai". Tutto poggia su un malinteso. Ma in questo caso, è molto di più della classica ‘ripicca tra innamorati'. La sfortuna dei due protagonisti - vittime dei reciproci pregiudizi - proviene dal rifiuto di pronunciare la ‘parola' salvatrice. Essi disconoscono la virtù di questa confessione, chiave di tutti i film di Hitchcock.

(Eric Rohmer, Claude Chabrol)

Un bacio poteva durare tre secondi. Quella volta, con Cary, andò così. Cominciammo a baciarci, poi ci mettemmo a parlare, ci spostammo e riprendemmo a baciarci. A un tratto tra di noi finì per trovarsi il telefono e fummo costretti ad aggirarlo. Insomma, fu un bacio che venne sospeso e ripreso in continuazione, ma che i censori non potevano tagliare perché non durava mai più di tre secondi alla volta. E non era tutto qui: tra un bacio e l'altro ci mordicchiavamo le orecchie e ci davamo piccoli baci sulle guance, cosicché la scena d'amore parve interminabile e fece molto scalpore.

(Ingrid Bergman)

Serata promossa da Gruppo Hera