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F COME FALSO - VERITÀ E MENZOGNE

(F for Fake, Fra-Iran-Ger/1973) di O. Welles (89')

Regia: Orson Welles, su materiale di un precedente film di François Reichenbach. Soggetto: Orson Welles. Sceneggiatura: Orson Welles. Fotografia: Gary Graver, Christian Odasso. Montaggio: Marie Sophie Dubus, Dominique Engerer, Orson Welles. Musica: Michel Legrand. Interpreti: Orson Welles, Oja Kodar, Clifford Irving, Joseph Cotten, François Reichenbach, Richard Wilson, Paul Stewart, Alexander Welles, Peter Bogdanovich, William Alland. Produzione: Les Films de l'Astrophore, Janus Film, SACI. Durata: 89'

Versione originale con sottotitoli italiani

Copia proveniente da BFI - National Archive

 

Introduce Roberto Chiesi

 

Michael Anderegg parla della delizia di Welles "nell'interpretare personaggi che abbiano l'occasione di recitare incisivi raccontini morali - storie esemplari, mini-sermoni, parabole o aneddoti". E passa a definire F for Fake come "un aneddoto ampliato". Questa strategia è un ovvio modo di rompere la narrazione, in quanto costruzione e decostruzione vanno sempre di pari passo. Welles può esser visto come l'ultimo importante affabulatore e il mago del modernismo, nelle cui mani la narrazione lineare ha perso la sua inevitabilità, rimpiazzata in modo valido da altre forme e strategie. Welles esisteva per creare un'abbagliante sintesi di medium moderno e narrazione classica. La sua è anche televisione della personalità al suo massimo, con 1'importante differenza rispetto alla "normalità" che al centro stava una personalità autentica e realmente carismatica, nella quale si personificava la cultura umana. Un contrasto radicale con le non-personalità della tv di tutti i giorni, che mostrano un'ignoranza assoluta della cultura e della storia.

(Peter von Bagh)

 

F for Fake è forse il film che più di ogni mockumentary dimostra al contempo la vanità del concetto di non fiction e la sua paradossale riconferma, nel momento in cui ogni singola sequenza è "vera", quindi è stata girata, quindi racconta ciò che è accaduto davanti alla macchina da presa, quindi ammette il reale nella sua concezione fenomenologica, e così via... Welles è al tempo stesso l'oggetto e il soggetto della nostra investigazione sul falso. Il primo falso è lui, in quanto simulacro di se stesso. Ed ecco dunque, forse, l'unico falso possibile. Quello che riguarda il concetto di autore. Nella bizzarra filmografia di Welles, piena di film non finiti, non montati, non del tutto riconosciuti, con rarissimi final cut, manca un falso. F for Fake non è - almeno per un'ora - un film di Welles ma Welles vi appone la firma. Come a un certo punto del film il falsario dipinge su un falso la firma di Welles (chiamandolo a correo di un atto di falsificazione mai compiuto), Welles sfrutta un altro film e lo falsifica come proprio, apponendovi la firma d'autore. In questo modo, tutti i ragionamenti sul falso sembrano perfettamente aderenti alla sua poetica, mentre la sua presenza rende concreta e testimoniabile l'attribuzione. Di fatto, Welles falsifica un testo non del tutto suo per attribuirlo a se stesso, e costruisce un esempio abbastanza inedito di falso d'autore, nel senso che è l'autore ad appropriarsi di un'opera che comunque non esisteva, a farla diventare sua, senza alcuna dinamica di plagio, e ad autorizzarselo in filmografia.

Tutto questo è davvero sorprendente, se pensiamo a come l'opera intera di Welles abbia continuamente gravitato intorno al concetto di vero e falso, e di come l'illusionista Orson fosse stato genialmente incorniciato tra i realisti da un filosofo prestato al cinema come Bazin, sulla base della propria tendenza al piano sequenza e alla profondità di campo. Ecco, dunque, che l'ultimo scherzo Welles lo gioca al critico, all'analista e all'appassionato che immagina di averne compreso le sulfuree contraddizioni. Egli è il realista che sfida, grazie a un film di solo montaggio, le convenzioni interpretative sulla propria opera e l'intera storia del cinema come deposito di opere irripetibili e non falsificabili.

(Roy Menarini)

precede (ore 21.30)
La fotografia al cinema
MARIO DONDERO
Saranno presenti Marco CrucianiGian Luca Farinelli

 

 

Proiezioni:
Lunedì 27 luglio 2015
Piazza Maggiore
21.45
L'evento è parte di: Sotto le stelle del cinema
Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli

Tariffe:

Ingresso libero

Dettagli sul luogo:

Documenti

La cartolina della serata

Tipo di File: PDF Dimensione: 1.90 Mb