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QUARTO POTERE

(USA/1941) di O. Welles (119')

Regia: Orson Welles. Sceneggiatura: Orson Welles, Herman J. Mankiewicz. Fotografia: Gregg Toland. Montaggio: Robert Wise. Scenografia: Van Nest Polglase. Musica: Bernard Herrmann. Interpreti: Orson Welles (Charles Foster Kane), Joseph Cotten (Jedediah Leland), Everett Sloane (Mr. Bernstein), Dorothy Comingore (Susan Alexander), Agnes Moorehead (Mary Kane), Ray Collins (James W. Gettys), Ruth Warrick (Emily Norton), William Alland (Jerry Thompson), George Coulouris (W.P. Thatcher), Paul Stewart (Raymond). Produzione: Orson Welles per Mercury Productions, RKO Radio Pictures. Durata:  11 9’
Copia per gentile concessione di Warner Bros.

 

Introduce Anna Fiaccarini

 

Se mai è esistito un cinema ‘classico’ legato allo studio system – e con questa definizione intendo film raccontati in modo  cronologicamente ordinato, con un montaggio tacito o inavvertibile, recitazione minimale, resa fotografica aliena da qualsiasi gusto  espressionistico: tutto, in poche parole, tale da immergere il pubblico nei ‘contenuti’ dell’opera, e da fargli dimenticare assolutamente gli artifici stilistici –  allora l’individualismo wellesiano costituiva di per sé una sfida al sistema. Nitidamente ripreso in immagini di suggestione tridimensionale, Quarto potere si basa su un’accurata ricostruzione storica e di costume e su un senso dei conflitti e delle caste sociali non meno di quanto accada nel cinema di Eisenstein; a tali qualità apparentemente realistiche unisce uno stile recitativo  esagitato e nevrotico, e una mise en scène improntata non solo all’ambiguità ma anche a una densa, complessa molteplicità di livelli. Di qui la differenza fra il cinema di Welles e quello di altri registi dell’epoca: sue qualità  precipue sono la frenetica compresenza di mille dati informativi e il gusto ostentato della performance, non già il realismo fenomenico ma la distorsione e l’eccesso. Dal  punto di vista sia estetico sia psicologico, Quarto potere è un film estremamente valido, e rappresenta forse il limite massimo a cui può arrivare una storia sul piano della  ricchezza dei significati e del valore artistico pur rimanendo all’interno dei codici dello studio  system. Come ritratto di un emblematico tycoon, è così perfetto che è divenuto parte del folclore americano; e le sue immagini-base continuano a ripresentarsi nella  vita reale: Nixon che si isola a San Clemente, Howard Hughes che prima della sua morte acquista una villa alle Bahamas che ribattezza Hotel Xanadu. Benché evasivo a proposito dei crimini di Hearst, si tratta pur sempre di un film politico, direttamente legato alle spinte etiche del Fronte popolare: come si è visto, rimanda continuamente lo spettatore a temi e motivi al di fuori del testo stesso, si tratti del cinema, o di Hearst o del così detto fenomeno Welles.

(James Naremore)

Una citazione da Andrew Sarris: “Quarto potere è ancora oggi l’opera che ha influenzato di più il cinema americano, dopo Nascita di una nazione”. Non credo che sia vero. Perché in Nascita di una nazione ci sono innovazioni genuine – il primo piano, il movimento di macchina e tutto il resto – in quel film c’è l’intero linguaggio del cinema. E il pubblico riusciva a capire quel linguaggio nel modo più semplice e diretto. Penso che Quarto potere abbia influenzato più film in questi ultimi anni che non in passato. Nei primi tempi, ne risultarono solo più soffitti e più profondità di fuoco; ha cambiato qualche tecnica di ripresa, e questo non significa nulla. Ma dell’uso del tempo e così via si è appena cominciato a tener conto. E non è un’influenza diretta. Io non sono favorevole per principio alle innovazioni. Ma si pensa che io sia un innovatore, e mi è capitato di congratularmi con me stesso per cose che poi risultano non inventate da me. In effetti ho inventato delle cose, ma soprattutto in teatro e alla radio. Molto più che nel cinema. Nessuno lo sa. Ho inventato io l’uso della narrazione alla radio.

(Orson Welles, intervistato da Peter Bogdanovich)

Serata promossa da Mare Termale Bolognese

Proiezioni:
Venerdì 17 luglio 2015
Piazza Maggiore
21.45
L'evento è parte di: Sotto le stelle del cinema
Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli

Tariffe:

Ingresso libero

Dettagli sul luogo:

Documenti

La cartolina della serata

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