SHAUN, VITA DA PECORA
(GB-Fra/2015) di M. Burton, R. Starzak (85')
Regia, soggetto e sceneggiatura: Mark Burton, Richard Starzack. Fotografia: Charles Copping, Dave Alex Riddett. Montaggio: Sim Evan-Jones. Scenografia: Matt Perry. Musica: Ilan Eshkeri. Produzione: Paul Kewley, Julie Lockhart per Aardman Animations, StudioCanal. Durata: 85'
Introducono Steve Harding-Hill e Helen Argo
In origine la pecora Shaun era un personaggio secondario di un episodio di Wallace & Gromit, poi è diventata protagonista di una serie tv e, infine, di questo irresistibile lungometraggio. La routine della vita in fattoria è pesante, c'è troppo lavoro da fare e ci si sveglia troppo presto. Shaun, grazie al suo solito ingegno, pensa a un piano per potersi prendere una giornata di libertà, ma le cose andranno in maniera molto diversa rispetto al previsto. Dopo il notevole Pirati! Briganti da strapazzo, i geni della Aardman Animations (celebre casa d'animazione britannica) propongono una nuova esilarante avventura in stop-motion, capace di coinvolgere dal primo all'ultimo minuto. Se la tecnica è impressionante, quello che più colpisce è una narrazione avvincente, ricca di trovate brillanti e di idee originali. Diverse le citazioni alla storia del cinema (il corridoio con gli animali imprigionati che rimanda a Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme) che contribuiscono a dare vita a un lungometraggio bello e coraggioso, che non ha bisogno di parlare (è interamente muto, fatta eccezione per i versi degli animali e i borbottii degli esseri umani) per far sentire la propria voce e veicolare una serie di messaggi importanti, per i più piccoli e non solo.
(Andrea Chimento)
Ispirato a una folgorante serie tv di mini sketch, questo cartoon impassibile e feroce come Buster Keaton ma che ricorda anche Jacques Tati è il migliore dell'anno: è muto, racconta una giornata di vacanza cittadina di alcune pecore col loro cane e lo smemorato padrone che finirà coiffeur. Una serie di avventure e gag spiritose con escalation di citazioni, dalla Fattoria degli animali in poi, e una scena al ristorante degna di Blake Edwards. I registi Burton e Starzack valorizzano il marchio Aardman che produce il film dopo Galline in fuga e Wallace & Gromit.
(Maurizio Porro)
È stata una sfida per noi cercare di fare un film muto per settantacinque minuti. La Pixar ci aveva provato con Wall-E, la cui prima mezz'ora era fantastica. Ma in modo abbastanza curioso, non è stato tanto difficile per quello che riguarda l'espressione delle emozioni della storia, perché molte delle comunicazioni più potenti sono non-verbali e si dice sempre che un buon film si può guardare anche con l'audio abbassato. Così oltre all'espressività visiva che possiamo trarre dai pupazzi, ci sono i suoni e ci sono anche le brillanti sfumature che possiamo ottenere grazie alle voci degli attori. Per questi motivi esprimere emozioni senza utilizzare dialoghi non è stato tanto un problema per noi, ci preoccupava maggiormente riuscire a raccontare una buona storia.
(Mark Burton)
precede
RAY'S BIG IDEA
(GB/2015)
Regia e sceneggiatura: Steve Harding-Hill. Produzione: Helen Argo per Aardman Animation. Durata: 4'
Copia proveniente da Aardman Animation
Ray non ne può più di oziare nel brodo primordiale ed escogita un piano per risalire la scala evolutiva un passo alla volta.
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