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IL CAPITALE UMANO

(Italia, Francia/2014, 109') di Paolo Virzì
con V. Bruni Tedeschi, F. Bentivoglio, V. Golino, F. Gifuni

19 candidature ai David di Donatello

In una provincia del Nord Italia, alla vigilia delle feste di Natale, sullo sfondo di un misterioso incidente, si incrociano le vicende dell'ambizioso immobiliarista Dino Ossola, di una donna ricca e infelice che desidera una vita diversa e di una ragazza, sottomessa ai voleri del padre, che sogna un amore vero.

Interessante il lavoro di riscrittura compiuto da Paolo Virzì e i suoi co-sceneggiatori Francesco Bruni e Francesco Piccolo sull'omonimo romanzo di Stephen Amidon, cui si ispira il film Il Capitale umano. Non è tanto questione di aver trasportato l'azione dal Nord-Est USA all'Italia, in una innominata cittadina della Brianza prealpina, cuore dell'opulento nordovest. Piuttosto, in un'apparenza di fedeltà al libro, colpisce come - grazie a certe variazioni nei caratteri e a una struttura narrativa ricomposta in capitoli intitolati ai personaggi sotto il cui punto di vista viene di volta in volta inquadrata la vicenda - il copione abbia assunto una dimensione del tutto autonoma rispetto alla pagina; decisamente nostrana e molto nelle corde di Virzì, autore fin dagli esordi di più o meno velate commedie amare. Sullo sfondo (ma in realtà è il nucleo della storia) un incidente stradale - un cameriere in bicicletta investito nella notte da un Suv - intorno al quale si trovano a ruotare i destini di due famiglie: quella del potente imprenditore Fabrizio Gifuni e quella del modesto immobiliarista Fabrizio Bentivoglio, sull'orlo del fallimento per aver goffamente ambito a inserirsi nel gioco della grande finanza, abbagliato (forse fuori tempo massimo, il romanzo è del 2005) dal miraggio dei favolosi interessi promessi da Gifuni. I due sono le facce allo specchio di una società che gira intorno al dio denaro, premiando la cinica ferocia del vincitore senza mostrare pietà alcuna per il perdente. Accanto a loro le rispettive mogli: la labile Valeria Bruni Tedeschi, signora alto borghese ancora memore dei suoi trascorsi di attrice; e la comprensiva, dolce psicologa Valeria Golino, alle prese con una tardiva gravidanza. E poi ci sono i figli, adolescenti confusi e vulnerabili vuoi perché troppo viziati, vuoi perché troppo soli, vuoi perché inadeguati, vuoi perché costretti a confrontarsi con i falsi valori degli adulti. Coadiuvato da un ottimo quartetto di interpreti al centro di un cast ben assortito, Virzì non rinuncia alla chiave di grottesco a lui congeniale, ma qui il graffio dell'ironia è per lo più indiretto, come filtrato da un disincanto (ben sottolineato dalla livida fotografia di Jerome Alméras) che solo l'innocenza dei giovanissimi o certe femminili sensibilità riescono a tratti ad accedere alla speranza.

Alessandra Levantesi Kezich, "La Stampa"

Proiezioni:
Mercoledì 25 giugno 2014
Arena Puccini
21.45
Mercoledì 9 luglio 2014
Arena Puccini
21.45
L'evento è parte di: Arena Puccini

Tariffe:

Biglietto intero: 6,00€
Ridotto (over 60, correntisti BPER, correntisti e dipendenti Unipol Banca, soci DLF, soci Coop, studenti universitari iscritti A.A. in corso, Amici e Sostenitori Cineteca, Tessere Lumière, AGIS/VOLA AL CINEMA, ragazzi fino a 11 anni, militari): 4,50€
Puccini Card: ogni 4 ingressi il 5° è gratuito
Prevendita online sul sito www.vivaticket.it e presso Emporio Cultura, Piazza Maggiore 1/e

Informazioni
366-9308566 /340-4854509 (dalle 20.30)

Dettagli sul luogo:
via Sebastiano Serlio, 25/2

Apertura cassa: ore 20.45