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PSYCO

(Psycho, USA/1960, 109') di Alfred Hitchcock.
Con Anthony Perkins, Janet Leigh, Vera Miles, John Gavin

Introduce Roberto Chiesi

Ho sempre pensato che sullo schermo bisogna mostrare il minimo per ottenere il massimo sul pubblico. A volte è necessario mostrare un po' di violenza, ma soltanto se vi è una forte motivazione. Per esempio, in Psycho è presente questo assassinio impressionistico in una doccia [...]. Ora, una volta mostrata quella scena, ho instillato nelle menti degli spettatori un'apprensione riguardo l'esistenza di un assassino in modo che, col procedere del film, ho potuto ridurre e praticamente eliminare l'ulteriore violenza perché desideravo che la minaccia fosse soltanto percepita. Una volta mostrato al pubblico quello che potremmo chiamare un esempio, ho fatto in modo che essi potessero immaginare la violenza. Non ho più avuto bisogno di mostrarla. [...] Psycho è stato concepito soprattutto per depistare lo spettatore. Lo spettatore doveva pensare che il film parlasse di una ragazza che rubava 40.000 dollari. Questo era intenzionale. All'improvviso, inaspettatamente, la donna veniva pugnalata a morte. Molte persone si sono lamentate per l'eccessiva violenza. Ma questo era intenzionale perché, con il procedere del film, la violenza veniva ridotta e trasferita nella mente degli spettatori. [...] In questo modo il pubblico, quando verso la fine vede la ragazza che si aggira per la casa, ha voglia di gridare: "Attenta!". Il pubblico prova ancora la stessa paura che lei venga catturata o assalita. Così, inserendo un picco di violenza all'inizio e poi diminuendola, il pubblico fa lavorare la propria mente. (Alfred Hitchcock)

Copia proveniente da BFI

Proiezioni:
Giovedì 12 luglio 2012
Piazza Maggiore
22.00
L'evento è parte di: Sotto le Stelle del Cinema
Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli

Tariffe:

Ingresso libero

Dettagli sul luogo:

Documenti

La cartolina della serata

Tipo di File: PDF Dimensione: 346.89 Kb