ACCATTONE
(Italia/1961) di Pier Paolo Pasolini (116')
Prima della proiezione Giuseppe Battiston legge testi di Pasolini
Il film intero si regge su questo personaggio bellissimo, profondamente sentito, felicemente espresso in tutta la sua complessità. Accattone è molte cose insieme: il secolare scetticismo romano, il relitto d'una società ancora rustica e artigianale, il prodotto di un'alienazione totale; ma è soprattutto l'espressione d'una sclerosi etica, di un'inconscia volontà suicida. L'autenticità di Accattone è tale che anche un personaggio un po' convenzionale e chapliniano come Stella si tinge di verità ogni volta che si accompagna con lui. Non meno autentico in quanto altrettanto sentito e sofferto, è lo squallido e sordido paesaggio delle borgate che fa da sfondo alla vicenda, con i suoi mondezzai.
Il film è lento e insistito perché Pasolini vuole piuttosto rappresentare, ossia creare degli effetti, che narrare, ossia scatenare un ritmo. Pasolini è un regista serio, solido, tenace, intelligente e poetico che lavora sull'immagine come lavora sulla parola. Paragonato al suo linguaggio letterario denso e spesso prezioso, il linguaggio cinematografico di Pasolini potrà sembrare semplice e persino rozzo; ma questo contenutismo gli ha certamente giovato per dare più spicco a personaggi e ambienti da lui troppo sperimentati e vissuti per essere trattati in maniera esornativa
(Alberto Moravia)
Copia proveniente da Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale
Ristampa realizzata con il contributo di Centro Studi Pier Paolo Pasolini Città di Casarsa della Delizia
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Ingresso libero
Documenti
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