LE VACANZE DI MONSIEUR HULOT

(Les vacances de Monsieur Hulot, Francia/1953) di Jacques Tati (114')

A bordo del suo scoppiettante macinino, Monsieur Hulot arriva in un villaggio balneare della costa bretone per trascorrere le vacanze in una pensione. Coi suoi pantaloni un po' troppo corti, il suo cappello e l'immancabile pipa, Hulot borbotta in un linguaggio piuttosto incomprensibile. Il film non segue una trama vera e propria, poggia infatti su un canovaccio che insegue le avventure/disavventure del suo protagonista. Gag irresistibili che coinvolgono gli avventori della spiaggia e gli ospiti della pensione, turisti stranieri, bambini e camerieri. Hulot non risparmia nessuno, la sua innegabile goffaggine è esilarante e trascinante in una pellicola in bianco e nero, sonora, dove tuttavia non c'è dialogo.
Firmata e interpretata da Jacques Tati, la pellicola, considerata da molti il suo capolavoro, densa di poesia, ha ottenuto una nomination all'Oscar nel 1956 come migliore sceneggiatura e soggetto, oltre ad aver vinto il premio della critica al Festival di Cannes. Tati dirige un film delicato, dai toni garbati, venato da un pizzico di malinconia, quella che prende sul finire delle vacanze al momento del ritorno in città, al lavoro, alla routine quotidiana. Figura anarchica e trasgressiva Hulot si prende gioco del rituale collettivo delle ferie, in una satira bonaria e talvolta pungente della media borghesia della Francia anni cinquanta. Da non perdere.
In collaborazione con Alliance Française.
In occasione della Fiera Internazionale del libro per ragazzi.

Comico. Dai 4 anni in su.