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AMARCORD

(Italia-Francia/1973) di Federico Fellini (125')
Con: Bruno Zanin, Pupella Maggio, Ciccio Ingrassia

Introduce Tonino Guerra

"Se si uniscono 'amare', 'core', 'ricordare' e 'amaro', si arriva a Amarcord", diceva Fellini. Esattamente vent'anni dopo avere raccontato la storia di una fuga dalla provincia in I vitelloni, l'autore ritorna in quel piccolo mondo, ricostruendo gli ambienti della sua adolescenza a Cinecittà e a Ostia. Ma, significativamente, evita di inserire nella folla dei personaggi un 'doppio' di se stesso (a differenza di Roma, dove si mostra bambino, giovane e senza la mediazione di un attore). Infatti la famiglia che vediamo rievocata nel film è quella dell'amico d''infanzia Titta Benzi e intorno a lui pullula un'umanità descritta con tinte sanguigne e linee grottesche (soprattutto i rappresentanti delle istituzioni, il clero e i gerarchi fascisti), con tenera sensualità (Gradisca) e un'ironia al tempo stesso affettuosa e graffiante. La vitalità delle figure che popolano il film (compresa l'emarginata ninfomane Volpina) cela una sotterranea, profonda malinconia (l''amaro' sopra citato). Il piccolo borgo romagnolo degli anni Trenta rievocato nel film, riassume una delle più penetranti immagini dell'Italia secondo Fellini: un piccolo mondo immaturo e conformista, succube di un regime becero e mistificatore, o tristemente impotente di fronte alle sue violenze. (Roberto Chiesi)

Copia proveniente da CSC - Cineteca Nazionale

a seguire
IL LUNGO VIAGGIO

(Russia/1997) di Andrej Khrzhanovskij. Sceneggiatura e voce narrante: Tonino Guerra. Animazione. D. 28'
Copia proveniente da Cineteca di Bologna

Proiezioni:
Giovedì 15 luglio 2010
Piazza Maggiore
21.40
L'evento è parte di: Sotto le stelle del Cinema 2010

Tariffe:

Ingresso libero

Dettagli sul luogo:

Documenti

Cartolina della serata

Tipo di File: PDF Dimensione: 908.64 Kb