LA BELLE ÉPOQUE

(Francia/2019) di Nicolas Bedos (110')

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Daniel Auteuil è un disegnatore dal passato glorioso e dal presente incerto, senza lavoro e in crisi con la moglie Fanny Ardant. Invitato da un'agenzia specializzata nella messa in scena di epoche passate, sceglie di rivivere l'incontro con l'amore della sua vita nella Lione del 1974. Commedia romantica con una vena simil-fantascientifica, racconta con ironia e intelligenza il piacere della nostalgia e gioca in modo raffinato al confine tra realtà e finzione. Risultato, un Truman Show in cui la consapevolezza dell'inganno incrementa il piacere della messinscena.

- Premio César come migliore attrice non protagonista a Fanny Ardant
- Premio César per la migliore sceneggiatura originale a Nicolas Bedos
- Premio César per la migliore scenografia a Stéphane Rozenbaum

"Esistono film che, pur senza essere capolavori, sfiorano la perfezione. Due anni dopo il suo esordio - il "feel-good movie" Un amore sopra le righe, cronaca di quarant'anni d'amore malgrado tutto e malgrado tutti - Nicolas Bedos ha affilato le armi e ci consegna una piccola, amabile parabola che sfiora temi sensibili come la nostalgia, il passare degli anni, la difficoltà di vivere insieme senza cadere in nessuno degli stereotipi che quotidianamente ci sentiamo ammannire su questi argomenti. L'innesco è quasi una "storia alternativa" fantascientifica, in forma di commedia sentimentale. Victor è un sessantenne annoiato cronico: un po' dalla piega che ha preso la vita odierna (esistenze virtuali, telefonini), un po' - e soprattutto - da se stesso. Ama ancora Marianne, sua compagna da oltre quarant'anni; ma lei, che invece preferisce riconoscersi nell'oggi, non lo sopporta più e lo caccia di casa. Allora il figlio di Victor propone a papà un'esperienza inedita. Gli offre un soggiorno nel passato, organizzato da un suo amico che prende soldi dai ricconi per farli vivere nella loro epoca preferita: chi sceglie Napoleone III, chi i tempi di Hemingway, chi addirittura Hitler e il III Reich. Victor no: lui vuole rivivere i giorni del 1974 in cui, in un bistrot, incontrò l'amore della sua vita. Ha inizio una strana avventura in cui Marianne, l'amata, è impersonata da Margot, giovane attrice bella e indocile che il sognatore comincia a confondere con la moglie. Immaginare i trabocchetti disseminati lungo un simile soggetto fa quasi paura: dalla realtà virtuale (il business dei set dove si vivono sogni a pagamento) che sostituisce quella materiale, al moralismo sui turbamenti ormonali nel maschio nella terza età. E invece Bedos, coadiuvato da interpreti iperdotati come Daniel Auteuil e Fanny Ardant, ne fa un racconto di "seconda occasione" (a personaggi invariati) ricco di intelligente ottimismo della volontà."

Emiliano Morreale, "La Repubblica"