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UN DIVANO A TUNISI

(Tunisia-Francia/2019) di Manele Labidi Labbé (87')

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All'indomani della Primavera araba, Selma Derwich, psicanalista di 35 anni, lascia Parigi per aprire un proprio studio nella periferia di Tunisi, dov'è cresciuta. In Tunisia, Selma intende risollevare il morale dei suoi connazionali dopo lo shock della rivoluzione e la caduta di Ben Ali, ma deve scontrarsi con la diffidenza locale, con un'amministrazione passiva e con un poliziotto che le rema contro.

- Premio del pubblico alle Giornate degli Autori alla 76a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia

"Realizzatrice francese di origine tunisina, Manele Labidi ritrova le sue radici attraverso l'epopea di Selma, eroina scapigliata in bilico tra due culture. Disorientata come la sua psicanalista davanti a un paese in mutazione, la regista sceglie la commedia e si confronta con le barriere culturali di una comunità che si dimostra scettica verso la pratica analitica. La prima qualità di Un divano a Tunisi è proprio la scelta di affrontare il suo soggetto col sorriso. Manele Labidi comprende tutto il potenziale comico della situazione e la dimensione assurda di una società schizofrenica che rifiuta un aiuto psicologico. La comicità affiora a ogni seduta, provocando scene esilaranti e collezionando una galleria di ritratti irresistibili (e stonati): un imàm che ha perso la 'fede' e la moglie, un'esuberante proprietaria di un salone di bellezza che ha un rapporto difficile con la madre, un paranoico che sogna presidenti e dittatori, un'adolescente ribelle pronta a tutto pur di lasciare la Tunisia, un poliziotto reazionario. Tutti vogliono un posto al sole e sul lettino di Selma, che diventa il teatro di eccessi comici ma anche di momenti malinconici e interrogativi esistenziali. Perché contro la legge del silenzio, Selma ascolta. Ascolta passare sul divano del titolo i malesseri di una società intera combattuta tra tradizioni religiose e bisogno di parlare per ricostruirsi. Dall'altra parte del divano e con la benedizione di Freud, sonda l'inconscio di un Paese e dissolve lo spleen che annebbia la sua vita. In una scena spassosa e onirica, il fantasma dello psicanalista ebreo appare lungo una strada deserta mentre la protagonista è in panne emozionale. Allineata con le preoccupazioni sociali della Tunisia, la psicanalisi ha conosciuto un picco di interesse presso la classe media dopo la rivoluzione (dei Gelsomini nel 2010), che ha avuto un impatto considerevole sulla psiche della popolazione."

Marzia Gandolfi, "My Movies"

Proiezioni:
Venerdì 24 luglio 2020
Arena Puccini
21.45
L'evento è parte di: Arena Puccini 2020
Anteprima Italiana

Tariffe:

Prezzo del biglietto

Se acquistato on-line (opzione consigliata):

Posto unico euro 5
L'acquisto può essere effettuato fino alle ore 20.30 del giorno stesso

Se acquistato alla biglietteria dell'Arena Puccini dalle ore 21.00:

Intero euro 6
Ridotto euro 5

Riduzioni
Over 60, clienti BPER Banca, soci DLF, soci Coop (la tessera è individuale), soci Coop Dozza, Card Cultura, studenti universitari, Amici Cineteca di Bologna, Agis Cinema, ragazzi fino a 11 anni, militari, Circolo Dozza A.T.C.

Dettagli sul luogo:
via Sebastiano Serlio, 25/2

Apertura cassa: ore 20.45

Documenti

Scheda del film

Tipo di File: PDF Dimensione: 345.75 Kb