SKYFALL
(GB-USA/2012) di S. Mendes (143')
È difficile dire se Skyfall sia il più bel film di 007 di sempre,  Casino Royale rimane a molti nel cuore, ma è di sicuro uno dei più  straordinari esempi di come si possa fare ancora un cinema popolare  d’autore di altissimo livello. Quando l’avventura è cominciata nel 1962,  la fama dei servizi segreti britannici al servizio di Sua Maestà la  Regina era intatta nel mondo. Decine di romanzi, libri di storia e  memoriali hanno poi raccontato come il leggendario MI6 fosse in realtà  un colabrodo infiltrato da legioni di spie comuniste. Ma lo show deve  andare avanti. E finalmente Sam Mendes, il geniale regista di American  Beauty e Revolutionary Road prova a chiedersi chi sia davvero Bond,  James Bond. Ne esce fuori un mezzo capolavoro diviso fra il puro  divertimento e un visionario thriller psicologico. È un duello fra uno  007 assai meno supereroe, ormai acciaccato dagli anni, dai chilometri e  dall’alcool, e il suo doppio negativo, lo spaventoso e indomabile Silva,  interpretato da un grandioso Javier Bardem. Il tema, l’ispirazione,  alcune situazioni rimandano ai Batman di Christopher Nolan, ma l’arte di  Sam Mendes e dei protagonisti riesce a superare il modello di partenza.  Daniel Craig è il secondo miglior 007 di tutti i tempi, almeno per noi  devoti al culto di Sean Connery, e Javier Bardem riesce a dar vita alla  più sconvolgente figura di cattivo dai tempi dello Joker di Heath  Ledger. Tutto intorno è pioggia e Gran Bretagna. Nel maneggiare il più  grande mito moderno inglese, insieme ai Beatles e a Harry Potter, Sam  Mendes rende un omaggio straordinario al proprio paese, al carattere di  una nazione che sembra ogni volta morta e ogni volta risorge dalle  ceneri. Con il giusto tocco di autoironia british, come quando Bond  scoperchia per l’ultima fuga la gloriosa Aston Martin di Goldfinger.  Simbolo dell’attaccamento alla tradizione, di quella prigionia del  ricordo di cui anche il Bond di Mendes è vittima. Ma sempre con la  capacità di reinventarlo. Nel finale saltano per aria tutti i simboli  del passato di Bond, per indicare la possibilità di un’altra serie di  avventure. Non bastasse tutto questo a rendere Skyfall un film da non  perdere, rimane un cast di coprotagonisti scelto fra i migliori del  mondo, da Judi Dench a Ralph Fiennes ad Albert Finney.
 Curzio Maltese
Sono incredibilmente orgoglioso di aver girato il film come mi  sentivo che andasse fatto, senza scendere a compromessi. C’era tanta  pressione sull’approccio che avevo scelto: “perché giri tutto dal vivo?  Puoi usare gli effetti speciali, immagini generate al computer, o il  green screen…”. E ho insistito molto dicendo che no, questo è Bond, non  voglio che viva in un mondo in CGI, deve vivere nel mondo reale, con gli  stunt, le sequenze di azione… devi percepire che tutto sta accadendo  davvero. In questo Daniel Graig è eccezionale, senti che è lì, che la  posta in gioco è alta. 
Sam Mendes
					





