BEATI! LA GIOIA NON È MAI AL SINGOLARE / LA MIA VIRGOLA. ENZO BIAGI ALLA SCOPERTA DEL MONDO
(Ita/2020) di S. Martinetto (62')
A seguire
LA MIA VIRGOLA. ENZO BIAGI ALLA SCOPERTA DEL MONDO
(Ita/2019) di M. Parisini (55')
BEATI! LA GIOIA NON È MAI AL SINGOLARE 
 (Italia/2020)
In questo film si mescolano tre registri narrativi: i protagonisti  raccontano loro stessi, sono raccontati da me e sono anche raccontati  dai ragazzi che hanno dedicato loro dei diari a base di immagini e  scrittura. Credo profondamente nel valore della narrazione delle storie  degli altri e di come attraverso il racconto possano essere riviste e  reinterpretate, di come tutto ciò sia sempre una scusa per un incontro  umano, per intersecare i punti di vista e intrecciare le vite cercando  punti di contatto. Spero che chi guarda questo film possa uscirne  arricchito, perché le storie nascono quando c’è qualcuno che ascolta.  Oltre a guardare al passato e alla incredibile storia,  interessantissima, di Marella, è necessario accendere le luci su chi  oggi sta reinterpretando nel presente la sua eredità, perché l’eredità  non è la parola ma l’esempio. Simone Martinetto  a seguire LA MIA  VIRGOLA. ENZO BIAGI ALLA SCOPERTA DEL MONDO (Italia/2020)  Il  documentario vuole restituire il pensiero e i principi che hanno  accompagnato Enzo Biagi per tutta la vita attraverso un racconto in  prima persona dove il grande giornalista rielabora continuamente la sua  giovinezza, la sua storia, i suoi sogni e le sue paure. Il film è un  viaggio intimo che parte dal suo paese natale, Pianaccio, ma è anche una  ricerca sul suo modo di intendere il giornalismo, sul linguaggio  semplice ma non semplificato, sulla serietà, l’ironia, la libertà, il  coraggio e l’indipendenza di un grande giornalista che ha attraversato  il novecento.
 Matteo Parisini
A seguire
LA MIA VIRGOLA.
ENZO BIAGI ALLA SCOPERTA DEL MONDO
(Italia/2020)
In questo film si mescolano tre registri narrativi: i protagonisti  raccontano loro stessi, sono raccontati da me e sono anche raccontati  dai ragazzi che hanno dedicato loro dei diari a base di immagini e  scrittura. Credo profondamente nel valore della narrazione delle storie  degli altri e di come attraverso il racconto possano essere riviste e  reinterpretate, di come tutto ciò sia sempre una scusa per un incontro  umano, per intersecare i punti di vista e intrecciare le vite cercando  punti di contatto. Spero che chi guarda questo film possa uscirne  arricchito, perché le storie nascono quando c’è qualcuno che ascolta.  Oltre a guardare al passato e alla incredibile storia,  interessantissima, di Marella, è necessario accendere le luci su chi  oggi sta reinterpretando nel presente la sua eredità, perché l’eredità  non è la parola ma l’esempio.
 Simone Martinetto






