OTTO E MEZZO
(Ita/1963) di F. Fellini (138')
Precede, alle ore 21.10, l'incontro "Uno sceneggiatore alla Barca, Fabio Bonifacci"
Il personaggio di Fellini è un erotomane, un sadico, un masochista,  un mitomane, un pauroso della vita, un nostalgico del seno materno, un  buffone, un mistificatore e un imbroglione. Per qualche aspetto  rassomiglia un po' a Leopold Bloom, l'eroe dell'Ulysses di Joyce che  Fellini mostra in più punti di aver letto e meditato. Il film è tutto  introverso, ossia, in sostanza, è un monologo interiore alternato a radi  squarci di realtà. I sogni di Fellini sono sempre sorprendenti e, in  senso figurativo, originali; ma nei ricordi traluce un sentimento più  delicato e più profondo. Per questo i due episodi dell'infanzia nella  rustica casa romagnola e della fanciullezza con il primo incontro con la  donna sulla spiaggia di Rimini, sono i più belli del film e tra i più  belli di tutta l'opera di Fellini. 
Alberto Moravia
È la storia di un uomo come ce ne sono tanti: la storia di un uomo giunto a
un  punto di ristagno, a un ingorgo totale che lo strozza. Io spero che  dopo i primi cento metri lo spettatore dimentichi che Guido è un  regista, cioè un tipo che fa un mestiere insolito, e riconosca in Guido  le proprie paure, i propri dubbi, le proprie canagliate, viltà,  ambiguità, ipocrisie: tutte cose che sono uguali in un regista come in  un avvocato padre di famiglia. Avevo bisogno di un italiano, di un amico  che accettasse con umiltà di essere come un'ombra rispettosa, che non  venisse fuori in modo eccessivo. Così ho preso Mastroianni, lo conoscevo  già, ed è stato bravissimo: così allusivo, discreto, simpatico,  antipatico, tenero, prepotente. C'è e non c'è. Perfetto. Non è un film  triste. È un film dolce, aurorale. Malinconico, semmai. Però la  malinconia è uno stato d'animo nobilissimo: il più nutriente e il più  fertile. Quarantatré anni non sono un'età precoce per tirare le somme  della propria vita. Proprio per questo il film mi ha fatto un gran bene:  mi sento come liberato, ora, con una gran voglia di lavorare. Vorrei  che questo senso liberatorio si trasmettesse a chi lo va a vedere, che  dopo averlo visto la gente si sentisse più libera, avesse il  presentimento di qualche cosa di gioioso...
Federico Fellini 






