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ANDREJ RUBLËV (DIRECTOR’S CUT)

(URSS/1966) di A. Tarkovskij (183')

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Andrej Rublëv si caratterizza per un'elevazione spirituale e una esigenza plastica che sono ad anni luce dal 'realismo socialista'. Nei credits leggiamo due nomi che segneranno il cinema est europeo degli anni Settanta: Andrej Končhalovskij, noto allora per aver diretto Il primo maestro, e Andrej Tarkovskij, che con questa pellicola inizia a identificarsi come maestro definitivo del cinema moderno. Al tempo era noto per L'infanzia di Ivan, commovente odissea di un bambino vittima della barbarie nazista. Ma Tarkovskij è più vicino a Bresson e Dreyer che a Truffaut. Tutta la sua opera punta a mostrare l'inganno del progresso materialistico ed esaltare in contrasto a esso la dignità della vita interiore, le virtù dell'ascesi e del sacrificio. Non sorprende dunque che scelga come protagonista un pittore di icone in cerca di un assoluto che trascenda i simulacri del mondo materiale. Andrej Rublëv è diviso in capitoli; la frenesia epica si alterna a visioni elegiache e il fervore mistico alla festa pagana. Si può parlare, senza esagerazioni, di un'epifania moderna, nel senso profano del termine. Questo grandioso affresco iniziò a delinearsi nel 1962; le riprese terminarono nel 1967, ma la pellicola non fu distribuita in Unione Sovietica fino al 1971, per via dell'opposizione dei media ufficiali, che ne lamentavano la scarsa accuratezza storica. Nel frattempo, i festival occidentali avevano riconosciuto la grandezza dell'opera. Una reazione prevedibile, quella della ortodossia pura, che da sempre cerca di imbavagliare i poeti.
Claude Beylie

Nessuno ha mai tagliato alcuna scena di Andrej Rublëv. Nessuno eccetto me. Ho fatto io stesso alcuni tagli. La prima versione del film durava 3 ore e 20 minuti. La seconda, 3 ore e 15 minuti. Ho accorciato la versione finale arrivando a 3 ore e 6 minuti. Sono convinto che quest'ultima versione sia la migliore, la più riuscita. [...] Abbiamo rimosso scene di troppo e prive di un reale significato. Abbiamo accorciato alcune scene brutali per indurre negli spettatori uno shock psicologico più profondo anziché una mera sensazione di spiacevolezza che avrebbe distrutto ogni nostro intento. Tutti i miei amici e colleghi che nel corso di lunghe ore di discussione mi avevano consigliato di tagliare quelle scene alla fine avevano ragione. Mi ci è voluto un po' per rendermene conto. In un primo tempo avevo avuto l'impressione che tentassero di compromettere la mia individualità creativa. In seguito ho capito che questa versione finale del film esprime pienamente ciò che volevo trasmettere.
Andrej Tarkovskij

Proiezioni:
Giovedì 23 luglio 2020
Piazza Maggiore
21.30
L'evento è parte di: Sotto le stelle del Cinema 2020
Lingua originale con sottotitoli Lingua originale con sottotitoli
Dettagli sul luogo:

Documenti

Cartolina ANDREJ RUBLËV (DIRECTOR’S CUT)

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