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FERIE D’AGOSTO

(Ita/1996) di P. Virzì (108')

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A tratti schematico nella prima parte, che contrappone usi e costumi delle due tribù, poi via via più sciolto, apertamente sentimentale e improvvisamente toccante, Ferie d'agosto è un film curioso, animato da una folla di personaggi tutti ben tratteggiati (che bello un cast curato fino all'ultimo caratterista), traboccante di battute sorrette da osservazioni precise e pungenti; non tutto è perfetto, intendiamoci. Ma Virzì, alla seconda re- gia dopo La bella vita, è così bravo che essere esigenti è un dovere. Ed è significativo che il film salga di tono appena mette in campo non la contrapposizione fra queste due Italie ma l'attrazione che ancora e nonostante tutto le lega. Pensiamo al seduttore giramondo (Luigi Alberti) che tenta a lungo di conquistare la Ferilli. Ma soprattutto all'adolescente Sabrina (sì, proprio come la Cenerentola di Billy Wilder, anche se avrà meno fortuna) che va a incapricciarsi del suo coetaneo di sinistra. Tenero e intelligente, ma anche voltagabbana e molto legato al suo ambiente 'bene' (e il film sembra spesso guardare con più simpatia alla vitalità bottegaia, malgrado rozzezza e arroganza, che alla spocchia di sinistra). In un cinema spesso esangue o abborracciato, un film tanto vitale e generoso è un segnale prezioso. Non sprechiamolo.

Fabio Ferzetti

L'immagine da cui scaturisce Ferie d'agosto è questa: mentre io e alcuni amici eravamo in spiaggia, durante una vacanza un po' sparta- na, a base di canzoncine suonate con la chitarra classica, a un certo punto arrivò un moto gommone con musica da discoteca sparata a palla e gente che mangiava fette di cocomero... ecco, era arrivata la nuova Italia!
Ci eravamo avvicinati al tema di cosa fosse in quegli anni la sinistra e cosa fosse la nuova destra. Nel '94 Berlusconi aveva vinto nei quartieri operai e quindi curiosamente iniziò per la prima volta a manifestarsi un tema che mi sembra sia dibattuto ancora ostinatamente e disperatamente ai giorni nostri: da una parte l'Italia del Karaoke, dall'altra quella che leggeva i libri e i giornali. Adesso c'è la novità del grande narcisismo collettivo dei social, alcune cose sono cambiate ma altre cose sono anche rimaste le stesse. Per esempio, il capro espiatorio della disfida raccontata in Ferie d'agosto era un venditore ambulante del Senegal e questo mi sembra proprio speculare a quanto accade in questi giorni. [...] Volevamo prendere in giro i 'nostri', quelli che si dicono pronti ad accogliere chi viene da lontani paesi tropicali e poi gli fa orrore il vicino di casa perché sbaglia il congiuntivo. Ricordo che Silvio Orlando se la prese molto per questa mia simpatia nei confronti degli 'altri'. Mi diceva: "è la prima volta che vedo un film di destra fatto da un regista di sinistra".

Paolo Virzì

 

 

Proiezioni:
Lunedì 17 agosto 2020
Piazza Maggiore
21.30
Dettagli sul luogo:

Documenti

Cartolina FERIE D'AGOSTO

Tipo di File: PDF Dimensione: 1.20 Mb