UN AMERICANO A ROMA
(Ita/1954) di Steno (85')
Precede, alle ore 21.10, l'incontro
"Uno sceneggiatore alla Barca, Fabio Bonifacci"
Roma postneorealista, Sordi postvitellone, e uno dei film più  divertenti della nostra tradizione nazionale. Destrutturato o  sgangherato, si dica come si vuole, allegramente godibile a tagli, a  pezzi, a morsi, con la sua immortale battuta-civetta (‘maccaroni m’hai  provocato e io te distruggo’), le sue fischiettate yankee, il suo  spiccio ed esilarante riuso di classici del cinema americano (c’è chi si  merita Michel Poiccard e chi Nando Moriconi), la sua allegra satira  d’un moto dello spirito, l’imitazione americana, che sembrava uno  strascico di dopoguerra e sarebbe diventato un costume culturale  globale. “L’americano apparve nello sketch di Un giorno in pretura,  quando fece il ragazzo che andava a fare il bagno alla marana e parlava  americano. Tutto lo sketch lo aveva pensato Sordi. Era però stato Lucio  Fulci, almeno per quanto ricordo io, a dargli questa specificità di  romano che parlava una specie di americano, ispirandosi e portandogli ad  esempio un capogruppo che si faceva chiamare Blacky Norton, il quale  parlava appunto in quel modo e faceva ridere tutti. Questo lo dico,  nonostante Sordi lo neghi. Invece successe proprio così” (Steno). 
Paola Cristalli 
Lo sketch di Un giorno in pretura i produttori non lo volevano.  Dicevano che non andava, e se l’hanno preso è stato per tappare un  vuoto. L’‘americano’ è un personaggio reale, è esistito, era un  giovanotto che si credeva di imitare i divi americani, uno che avevo  conosciuto. Poi lo sketch ha funzionato, ed è stato ripreso in un film  tutto per lui, Un americano a Roma. Sono stati questi due film e I  vitelloni a farmi diventare famoso anche tra il pubblico dei cinema.  [...] Prima c’erano stati gli scatenamenti dei ragazzi che imitavano gli  americani e che avevo proposto in Un americano a Roma. [...] Poi avevo  abbordato i personaggi borghesi, andando al passo con il sistema di vita  di quel momento: il boom, l’euforia, l’ostentazione, la moda... Io ho  aperto la strada, poi gli altri si sono immersi in questo tipo di  cinema. Però le proposte e le innovazioni sono sempre partite da me.
 Alberto Sordi
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