ISPETTORE CALLAGHAN, IL CASO SCORPIO È TUO!
(Dirty Harry, USA/1971) di D. Siegel (102')
Una larga fetta di pubblico trovò immediatamente in Callaghan una  figura da applaudire a scena aperta. Il meccanismo d'identificazione è  messo in moto da una compattezza caratteriale plasmata attraverso una  rete di tratti controversi. [...] Il tutto cementato da uno statuto  divistico che Clint Eastwood già si portava appresso prima del film, e  che con Callaghan conoscerà un picco mediatico frastornante. Ma questo  ibrido di eroismo intransigente e bastardaggine sul filo del criminoso  sdegnò
molte coscienze, trasformando il film in terreno di scontro.  La stroncatura più celebre, dell'influentissima Pauline Kael, bollava  senza mezzi termini Dirty Harry come apologia del fascismo. [...]
L'infuocato  dibattito ideologico attorno al film si comprende meglio se inserito  nel clima dell'epoca, segnato da rivolte studentesche, cultura hippy  sulla cresta dell'onda, guerra in Vietnam vicina allo  sfascio:  Ispettore Callaghan emerge come oggetto scomodo, in cui si afferma il  desiderio di un punto fermo virile e forcaiolo in mezzo alle incertezze  sociali. Al tempo stesso, la figura di Callaghan si staglia come angelo  della vendetta fuori dalla storia, attraversato da pulsioni di morte  eterne e universali. Il detective di Eastwood, insomma, sembra trarre  forza dal convergere di un alone
mitizzante e di un tratteggio  realistico preciso, in un'oscillazione che contribuisce ad arricchire la  complessa riflessione sulla violenza che altri film, nello stesso 1971,  stanno intraprendendo: Il braccio violento della legge di William  Friedkin, Cane di paglia e Arancia meccanica. Ispettore Callaghan, in  particolare, insiste sulla dimensione urbana del fenomeno.
Ferme  restando le posizioni etiche dei vari commentatori, quasi tutti si sono  trovati d'accordo sulla potenza visiva e narrativa del film, tra gli  esiti più alti di un regista che ha sempre fatto dell'efficacia una  virtù stilistica.
Andrea Meneghelli
L'idea di Coliando mi venne dall'ispettore Callaghan di  Clint Eastwood. Inizialmente doveva essere un vero bastardo, razzista e  maschilista, ma temevo che il pubblico si convincesse che la pensavo  come lui. Allora lo resi onesto, ironico e un po' amaro. È un  personaggio contraddittorio, come potrebbe esserlo l'ispettore Callaghan  se lavorasse a Bologna e non nei film di Hollywood.
Carlo Lucarelli
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