I QUATTROCENTO COLPI
(Les 400 coups, Francia/1959)
Regia: François Truffaut. Interpreti: Jean-Pierre Leaud, Albert Rémy, Claire Maurier, Patrick Auffay. Durata: 93'
Copia proveniente da Fondazione Cineteca Italiana
precede
LES MISTONS (Francia/1957)
Regia: François Truffaut. Interpreti: Gérard Blain, Bernadette Lafont, Michel François. Durata: 18'
Introduce Silvia Albertazzi, direttrice del Centro di letteratura comparata dell'Università di Bologna
"L'esecuzione lascia a desiderare, gli attori e il dialogo sono spaventosi, il tutto è prodigiosamente informe... Ci sono anche delle cose belle, come Bernadette Lafont, il senso del sole, ma credo che ci voglia molta indulgenza per amarlo". Questo giudizio poco lusinghiero è riferito a Les mistons (1957) vero e proprio esordio alla regia di François Truffaut (se si eccettua un precedente lavoro, Une visite). Il giudizio proviene dallo stesso cineasta che l'ha diretto. Forse è giusto essere poco teneri con i propri esordi. Ma in questo caso il nostro Truffaut esagera. Rivedere questo breve film tratto da una novella di Maurice Pons, ci ha fatto invece pensare a come molte delle idee di Truffaut vi appaiono già delineate, assemblate in maniera un po' rude, forse. Come in un disegno d'infanzia. Bernadette Lafont filmata in bicicletta con un camera-car un po' traballante, gli esterni reali di Nîmes, cinque teppistelli fastidiosi come zanzare. E poi l'infanzia con la sua durezza, la luce del sole estivo, la leggerezza di istanti privilegiati, unici. Questo breve film è una ventata d'aria fresca per il cinema francese dell'epoca. Se parliamo di breve film e non di cortometraggio è per assecondare un'intuizione di Jacques Rivette: "Non si tratta a dire il vero di un cortometraggio, ma del primo episodio girato di un futuro lungometraggio sul tema comune dell'infanzia, un'infanzia scrostata da tutti gli strati di convenzionalità che la deformano quasi sempre sullo schermo".
Il film che seguirà è appunto I quattrocento colpi, presentato a Cannes, nel 1959. È la consacrazione di un nuovo autore e di un grande attore (Jean-Pierre Léaud). Vedere in sequenza questi due film chiarisce molte cose. Sull'infanzia, per esempio. O sulla nouvelle vague. Un'onda anomala si sta abbattendo sulla produzione cinematografica francese.
(Rinaldo Censi)
Tariffe:
Ingresso libero