ECCO LA RADIO! - LAVORARE CON LENTEZZA
ECCO LA RADIO! (Italia/1940)
R.: Giacomo Gentilomo. D.: 32'
Copia proveniente da Cineteca di Bologna
Celebrazione della radio nell'epoca del suo apogeo, nelle mani dell'eclettico Gentilomo quello che poteva essere un mero esercizio di propaganda grondante di retorica sulle magnifiche sorti e progressive del medium preferito dal regime, diventa un curioso e scoppientante pastiche di generi a cavallo fra documentario, teatro di rivista, musical e di registri, dal giornalistico al burlesque. "Panorama di una giornata radiofonica realizzata col concorso degli artisti, dei maestri e delle orchestre dell'EIAR" come recitano programmaticamente i titoli di testa, "Ecco la radio! appare come la summa delle diverse tipologie di film sulla radio: rientra perfettamente nel genere promozionale, proponendo, per chi ancora ne fosse all'oscuro, un'ideale illustrazione del palinsesto dell'epoca, una sintesi della ricca mercanzia del telegrafo senza fili; rappresenta il trionfo dell'era della valvola termoionica e del feticismo per la tecnica; e infine, contemporaneamente alimenta il divismo delle voci" (Paola Valentini).
(Alessandro Cavazza)
LAVORARE CON LENTEZZA (Italia/2004)
R.: Guido Chiesa. Int.: Tommaso Ramenghi, Marco Luisi, Claudia Pandolfi, Valerio Mastandrea (111')
Bologna 1977. Squalo e Pelo accettano di rapinare su commissione la Cassa di Risparmio di Piazza Minghetti scavando un tunnel sotterraneo. Per alleviare gli sforzi, si portano appresso una radiolina, e finiscono per incappare sulle frequenze fm 100.6 mhz di Radio Alice. Prima, che potesse esistere qualcosa chiamato mao-dadaismo non lo potevano nemmeno sospettare. Decidono di andare a verificare di persona. Attorno alle vicende dei due simpatici lestofanti, Guido Chiesa affastella un ritratto del 77 bolognese vivace e festoso, attraversato da punte di ironia e dolore. Lavorare con lentezza frulla eventi e personaggi in un panorama che trae forza dalla coralità dell'esperienza. Dice il regista: "Abbiamo voluto raccontare tante storie con la esse minuscola. È l'insieme delle storie a comporre il significato del film, che ognuno legge e vive secondo la sua cultura, età, provenienza". L'utopia della libertà del tempo libero convive con i traffici di in ricettatore filosofo e del suo socio marsigliese, la rivoluzione sessuale con le chiacchiere degli ex partigiani al bar, la fantasia al potere si confronta con la concretezza di facce, gesti, muri, canzoni. Chiesa, che sulla radio bolognese aveva già realizzato un documentario dal titolo Alice è in Paradiso, non ha timore di mettere anche troppa carne al fuoco e di sparare molte cartucce visive a effetto. Quel che emerge, soprattutto, è un flusso di energia. Che pare spegnersi con la morte di Francesco Lo Russo in via Mascarella e, il giorno dopo, con l'irruzione della polizia nei locali di via del Pratello.
(Andrea Meneghelli)
precede:
Marconi racconta la sua invenzione, filmato prodotto dalla Fondazione Guglielmo Marconi
Tariffe:
Ingresso libero
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